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Pisa. HUB militare: fuori i progetti!

(11 Settembre 2010)

L'aereoporto militare di Pisa diventerà l'Hub nazionale delle forze armate, la sola base aerea da cui transiteranno i reparti inviati nelle «missioni internazionali». La notizia è arrivata in piena estate, ma non ci risulta che sia mai stata discussa in alcuna istanza istituzionale, comunale o regionale. Anche il nostro territorio è dunque oggetto di progetti e decisioni di cui i cittadini sono tenuti all’oscuro, secondo una concezione della politica fondata sulla segretezza e sulla manipolazione dell’opinione pubblica.

L’avvio dei lavori è previsto da maggio 2011 per terminare nel 2013 quando l'Hub militare a tutti gli effetti sarà operativo e in grado di ospitare ed equipaggiare in un mese fino a 30 mila uomini. La notizia diffusa dal Comandante della 46 Areobrigata ha subito trovato il sostegno del Sindaco di Pisa, l’ineffabile Marco Filippeschi che anziché confrontarsi con la cittadinanza ha rilasciato dichiarazioni in cui si è detto “onorato” che l'esercito e la Nato abbiano scelto la nostra città come base centrale delle missioni internazionali. Il Sindaco Filippeschi è dunque contento di questa militarizzazione del territorio e che Pisa e l’Italia siano sempre più impegnate in operazioni militari internazionali in scenari di guerra (non smentito peraltro dal PD di cui è esponente e che non si è ancora pronunciato: chi tace acconsente?).

Tuttavia, di questo progetto non sappiamo nulla, non esiste un documento o un progetto che possa essere visionato, discusso e analizzato dalla cittadinanza. La Giunta Comunale esprime il proprio entusiasmo senza conoscere le ricadute sul territorio di questa militarizzazione, senza sapere se, quali e quanti terreni saranno espropriati, senza uno studio sull'impatto che l'Hub militare avrà sul territorio, sull'ambiente, sulla salute dei cittadini, sul territorio e sulla sua vocazione turistica e agricola.

Da anni sappiamo che le basi militari portano morte e distruzione: basti pensare alle onde elettromagnetiche dei grandi ripetitori e all'aumento dei tumori che colpiscono la popolazione che abita nelle zone limitrofe, all'inquinamento delle falde acquifere, all'aria inquinata (altre malattie mortali), alle esercitazioni militari che disseminano sui territori sostanze mortali per gli animali, l'ambiente e l'uomo. Chi dimentica l'aumento del 177% dei linfomi di Hodghins nell'isola della Maddalena o la impossibilità per i cittadini di sapere cosa si celi dentro Camp Darby, cittadini che non possono sapere cosa nascondono le basi militari visto che perfino la Corte Costituzionale ha negato ai pacifisti il diritto alla conoscenza rinviando ad una non meglio precisata sicurezza e rispetto degli obblighi assunti a livello internazionale.

La presenza di un Hub militare fa di Pisa un centro nevralgico nel panorama militare internazionale, una grande base logistica per l'esercito italiano che si aggiunge a quella già esistente della base statunitense di Camp Darby. Un progetto di militarizzazione misterioso concertato nelle alte sfere della politica e dell'esercito con la acritica benedizione del Sindaco e del Presidente della Provincia.

Non sappiamo cosa accadrà al quartiere di San Giusto per altro devastato dall'ampliamento dell'Aeroporto Galiei, alle terre ad uso agricolo che sorgono nella zona limitrofa alle piste che presumibilmente saranno confiscati. I cittadini pisani vogliono sapere tutto del proprio territorio: chiediamo che si tengano Consigli Comunale e Provinciale aperti per discutere dell’Hub militare senza subire passivamente la militarizzazione del territorio che minaccia la nostra salute e sicurezza.

Per questo lunedì 13 settembre, dalle ore 17,30 alle ore 19,30, i Cobas saranno davanti al Comune per consegnare al Sindaco la richiesta di consiglio comunale aperto sulla questione.

CONFEDERAZIONE COBAS PISA

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