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Italia . Crescono le reazioni contro la disdetta del contratto da parte di Federmeccanica

(11 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Crescono le reazioni di aperta opposizione dopo aver appreso che il direttivo di Federmeccanica ha dato mandato al presidente, Pierluigi Ceccardi, di comunicare il recesso dal contratto nazionale dei metalmeccanici siglato il 20 gennaio 2008. "La decisione di Federmeccanica di disdettare il contratto nazionale in anticipo rispetto alla sua scadenza naturale ha un grande valore politico", dichiara Emidia Papi, dell'Esecutivo nazionale USB. "E'un'indicazione a tutto il padronato, secondo cui le esigenze delle imprese prevalgono su ogni regola e su ogni diritto, i quali dovrebbero sparire di fronte alla necessità di pieno utilizzo degli impianti e di flessibilità fino ai limiti estremi".

Secondo la dirigente dell'USB: "Oggi più che mai, quando la più grande associazione padronale italiana chiede di rivedere il sistema della rappresentanza sindacale e nuove regole nelle relazioni sindacali, la risposta non può essere lasciata sulle spalle di una sola categoria. L'Unione Sindacale di Base chiama dunque tutto il mondo del lavoro ad una mobilitazione generale per contrastare un attacco destinato a colpire la totalità dei lavoratori". Si riunisce intanto oggi il comitato centrale della Fiom, per decidere le azioni da intraprendere dopo la disdetta del contratto nazionale, comunicata ieri da Federmeccanica. Uno "strappo alle regole democratiche del nostro paese", lo ha definito ieri il segretario generale, Maurizio Landini. La volontà della Federazione, ha aggiunto, è "abolire il contratto nazionale contro il parere dei lavoratori e con il coinvolgimento di sindacati minoritari. Il contratto del 2008 rimane in vigore fino al 2011. La Fiom valuterà nel rapporto con i lavoratori metalmeccanici come e quando presentare una piattaforma per il suo rinnovo". "E' un fatto gravissimo, è la rottura delle relazioni sindacali totali nel nostro paese. E' la scelta di applicare il modello Pomigliano azienda per azienda, e in realtà di liquidare il contratto nazionale. E' una scelta di rottura, bisognerà rispondere sul piano legale, sindacale e dell'azione".

Lo dice Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale Fiom e leader della Rete 28 aprile, commentando la disdetta del contratto nazionale comunicata da Federmeccanica.

www.contropiano.org

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