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(8 Luglio 2010) Enzo Apicella
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La Spagna condanna la sentenza contro l'ideologo della lotta popolare palestinese Mohammed Abu Rahme

(12 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.forumpalestina.org

Il gruppo interparlamentare per la Palestina, un organo ufficiale del Parlamento spagnolo, in cui sono rappresentati tutti i partiti politici, ha espresso la propria preoccupazione per l'incarcerazione e la senza della corte militare su Abdallah Abu Rahme, un vedetto "che rappresenta il mezzo che Israele sta usando per evitare che lui come altri attivisti palestinesi prendano parte al loro legittimo diritto di protestare contro la costruzione e l'esistenza del Muro in modo non violento."

Le dichiarazioni del Parlamento spagnolo seguono la scia delle recenti dichiarazioni dell'Alto rappresentante della politica estera della UE, che in un comunicato ufficiale ha protestato per il verdetto di condanna pronunciato a fine agosto dalla corte militare israeliana di Ofer contro l'attivista palestinese e leader della lotta popolare del villaggio di Bi'lin, in Cisgiordania. Ricordando che la UE «considera illegale il tracciato del muro costruito sulle terre palestinesi».

E seguono anche la scia del comunicato stampa di Desmond Tutu che ha esortato Israele a modificare la sua decisione: Desmond Tutu, che aveva incontrato Abu Rahme nell'agosto del 2009, durante una visita ufficiale a Bi'lin, aveva già duramente condannato il suo arresto, come l'ennesima mossa di una lunga serie di azioni intraprese dal governo israeliano per "spezzare lo sirito della gente di Bi'lin".

Il processo ad Abu Rahme riprenderà mercoledì 15 settembre, con l'entrata nella fase della sentenza definitiva. Ci si apetta che l'accusa chieda un pena pari a oltre 10 anni di carcere.

Dure anche le critiche di Human Rights Watch. "La sentenza israeliana riguardante Abu Rahme, per aver protestato contro l'ingiusta confisca della terra nel suo villaggio, è l'ingiusto risultato di un ingiusto processo" ha dichiarato Sarah Leah Whiston, direttrice di Human Rights Watch, sezione Medio Oriente. "Le autorità israeliane stanno di fatto impedendo la pacifica espressione di pensiero politico accusando i leader della resistenza non violenta."

Il 24 agosto Abu Rahme, già detenuto per 8 mesi, è stato accusato di organizzazione e partecipazione a manifestazioni illegali e di aver incitato i manifestanti a danneggiare il muro, a tirare pietre ai soldati israeliani e di partecipare a proteste non violente. Una sentenza fondata su accuse che non fanno riferimento a eventi precisi e che si basano su dichiarazioni fatte da minori, ritrattate durante la seduta della Corte, dal momento che erano state estorte sotto minaccia durante gli interrogatori e sottoscritte in una lingua, l'ebraico, che i giovani minorenni non leggono né comprendono. Nonostante tutte le manifestazioni siano sistematicamente filmate dall'esercito israeliano, l'accusa non ha portato nessuna prova consistente della colpevolezza di Abu Rahme. Che rimane nel carcere di Ofer (dove è dal mese di dicembre 2009) fino al verdetto del processo.
(Fonte NenaNews)

www.forumpalestina.org

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