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Moody's vivendi

Moody's vivendi

(18 Maggio 2010) Enzo Apicella
Dopo la guerra finanziaria guidata dall'agenzia di rating Moody's, in Grecia ha inizio il massacro di salari e pensioni

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In Grecia è già autunno caldo

di Pavlos Nerantzis

(14 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Con le manifestazioni di massa di ieri, indette contro le «barbare misure antioperaie» approvate dal governo per far fronte alla crisi, per i greci è cominciato un autunno che si annuncia molto caldo. Al centro dell'attenzione Salonicco, che è stata letteralmente blindata in occasione del discorso che il premier ellenico ha pronunciato alla fiera internazionale della seconda città del paese. Un discorso durante il quale ciascun premier delinea la politica economica dell'anno a venire, ma che questa volta Jorgos Papandreou ha trasformato in un'occasione per fare un resoconto sulle cosiddette «misure d'austerità» imposte finora.

«L'allarme» per l'economia greca «non è affatto finito» e «non dobbiamo abbassare la guardia» ha detto durante la riunione del consiglio dei ministri, trasferito per l'occasione in una Salonicco protetta da 4500 agenti schierati praticamente ovunque nel centro della città. Oltre ad aver contribuito a far impazzire il traffico automobilistico, tutti questi agenti non sono riusciti ieri a impedire a un uomo di lanciare una scarpa per protesta contro il premier. Il «proiettile», partito dalle mani dell'oncologo Stergios Prapavezis, ha mancato abbondantemente Papandreou. Secondo testimoni oculari, due uomini si sono avvicinati a Papandreou poco prima la cerimonia dell' inaugurazione della 75ma Fiera Internazionale e il medico ha lanciato la calzatura - ormai, da quella irachena contro Bush, assurta a simbolo di contestazione contro leader poco amati - gridandogli «traditore, non sei un patriota». Certo subito dopo il lanciatore è stato fermato, ma l' immagine di un primo ministro che vuole a tutti i costi apparire popolare ha dovuto subire un colpo duro, proprio nel momento in cui il governo sta esaminando la privatizzazione dell'azienda delle ferrovie (Ose), l'aumento drastico del prezzo del petrolio ad uso domestico (che colpirà soprattutto le classi economicamente più deboli) e nuove iniziative per attirare investimenti esteri.

Anche se le cose vanno meglio e il paese proprio ieri l'altro è riuscito a ottenere la seconda tranche del prestito del Fondo monetario internazionale e dell'Unione europea pari a 8,5 miliardi di euro (2,57 dal Fmi) - «Le autorità greche hanno dato una buona partenza al loro programma economico» ha detto il direttore generale aggiunto del Fondo, Murilo Portugal -, l' incubo della bancarotta rimane. I dati economici segnalano un rallentamento nel miglioramento del deficit pubblico a causa di un'accumulazione dei pagamenti degli interessi sul debito e una riduzione delle entrate nel mese scorso.

I

eri Papandreou ha assicurato che sarà rispettato l'obiettivo di riportare entro quest'anno il deficit dal 13,6% all' 8,1% del Pil, ma sembra di non aver convinto i greci che non saranno soltanto i poveri a pagare questa crisi. Anche perché migliaia di lavoratori, invitati dai sindacati del settore pubblico Adedy e privato Gsee, oltre che dal sindacato comunista Pame e da organizzazioni della sinistra extrparlamentare e gli ecologisti-verdi, hanno manifestato per le vie centrali della città contro i tagli ai salari e alle pensioni. La recessione, insomma, diventa sempre più profonda e i greci, secondo i sondaggi, continuano a vedere la situazione in nero. Anche se si mantiene alta la fiducia in Papandreou, rimane il timore per l'applicazione di nuove misure restrittive.

I camionisti hanno annunciato un nuovo sciopero a partire da domani che rischia di paralizzare il paese. E proprio durante la dimostrazione dei camionisti - che hanno annunciato che lunedì marceranno sulla capitale accusando il governo di non aver mantenuto le promesse fatte per porre fine alle lunghe proteste del luglio scorso - alcune persone hanno aggredito il presidente della Camera di Commercio, Costantino Michalos le cui condizioni non sono ancora note. Lo scorso luglio la rivolta dei camionisti aveva impedito a lungo i rifornimenti di carburante paralizzando il paese e dando un duro colpo al turismo in crisi.

www.contropiano.org

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