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Bolivia . Approvata la legge contro il razzismo e la disciminazione. Protesta dell'opposizione di destra

(15 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Dopo l'approvazione da parte della Camera dei Deputati della nuova legge contro il razzismo e la discriminazione, in Bolivia è scattata inesorabile l'opposizione della destra. Nodo della discordia un articolo che indica che "il media che autorizzerà e pubblicherà idee razziste e discriminatorie sarà passibile di sanzioni economiche e della sospensione della licenza".
La nuova normativa, che dovrà adesso andare in discussione al Senato, prevede che le pene siano dunque piuttosto elevate.

Ed è stata proprio questa che ha preoccupato l'opposizione, che coglie al volo ogni occasione per attaccare l'esecutivo di Evo Morales. La nuova legge infatti, prevede che anche i mezzi di comunicazione siano soggetti a sanzioni in caso di diffusione di idee razziste o discriminatorie. Fatto che ha messo sul piede di guerra tutte le opposizioni del Paese che ritengono che la nuova misura vada ad intaccare la libertà di espressione.
L'accusa principale mossa che la destra muove a Evo Morales è quella di voler zittire il dissenso e quindi di mettere il bavaglio anche ai mezzi di comunicazione ostili al presidente. Fatto assolutamente rigettato da Morales e dai membri dell'esecutivo. "Il mio lavoro è quello di sradicare i razzisti che sono a capo dei mezzi di comunicazione. E questa norma darà fastidio solo a quelle persone che diffondono razzismo attraverso un microfono.

Non metteremo a tacere i media e mai lo faremo" ha detto il presidente.
La battaglia politica è aperta e l'opposizione ha già fatto sapere che presenterà ricorso per la presunta incostituzionalità, soprattutto per gli articoli che si riferiscono ai mezzi di informazione della nuova legge.

www.contropiano.org

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