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La risposta del KKE alle nuove minacce

(15 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in it.kke.gr

06/09/2010

Ancora una volta il governo ha lanciato minacce contro il KKE e contro le liste e i candidati del "Raggruppamento popolare" che il KKE sostiene alle elezioni amministrative del 7 novembre 2010.

Venerdì 3 settembre il Ministro degli Interni G. Ragkousis ha rilasciato un'intervista alla stampa riguardo l'opposizione del KKE alla nuova legge che vieta le cedole di sottoscrizione e la netta presa di posizione del Partito che non intende rinunciare a questo metodo di finanziamento popolare della sua azione. La risposta del Ministro è stata scandalosamente inequivocabile. "La legge sarà attuata con ogni mezzo", ha detto, aggiungendo che se "il KKE non si conforma (smettendo di utilizzare i tagliandi di sottoscrizione per il finanziamento della sue attività nelle elezioni locali), ne subirà le conseguenze". Inoltre, ha ricordato che la norma consente alle commissioni di vigilanza di agire coattivamente in caso di violazioni di legge. Nel suo colloquio con i giornalisti ha chiarito che "se il KKE non si adegua alla legge, non avrà rappresentati negli enti locali".

Il Ministro ha ribadito una sua precedente dichiarazione, ossia che le disposizioni della controversa legge sulle entrare e le spese delle liste e dei candidati alle elezioni amministrative viene estesa alla legge sul finanziamento dei partiti in generale. La nuova normativa in vigore prevede che le donazioni a liste o a candidati siano registrate con depositi su conto corrente bancario, corredate dei dati del depositante, privando i candidati che non possono finanziare la loro campagna (lavoratori e strati popolari) del diritto di partecipare alle elezioni, e vietando ai partiti di coprire queste spese per loro.

L'Ufficio Stampa del CC del KKE ha rilasciato la seguente dichiarazione sull'intervista al Ministro degli Interni:

"Con il pretesto di trasparenza, il governo, che serve gli interessi del grande capitale trascina il popolo in un inferno di povertà e disoccupazione. Il governo del PASOK [Partito socialdemocratico, attualmente alla guida del paese] - esattamente come il partito ND [Nuova Democrazia, Partito conservatore, centro destra, alla guida del precedente governo] - è stato sostenuto da gruppi di grandi imprese (lo scandalo di corruzioni in cui è implicata SIEMENS è solo un caso) e minaccia di escludere e multare il KKE perché usa tagliandi da 2, 3 e 10 euro sottoscritti da lavoratori per il finanziamento delle sue attività. Questo fatto è scandaloso.

Il tentativo di vietare che il sostegno economico da parte del popolo al KKE e le minacce contro il Partito non passeranno. Il governo e i suoi alleati sono consapevoli di questo fatto. Il KKE ha chiarito a tutti che non diventerà un partito dipendente dallo Stato, che non sarà manipolato dai gruppi d'affari. Nessuno ha il diritto di porre dei limiti al modo in cui un partito si rivolge al popolo.

Le forze popolari devono condannare questo attacco contro il popolo. L'unica risposta efficace è il sostegno economico al KKE e alle liste del "Raggruppamento popolare", la condanna della politica antipopolare di PASOK e ND sia negli enti locali sia più in generale".

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

it.kke.gr

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