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8 nuovi modelli Fiat

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(29 Marzo 2010) Enzo Apicella
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Gli operai cominciano a perdere la pazienza

(16 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.operaicontro.it

CON I SINDACALISTI VENDUTI Gli operai della SEVEL di Atessa (Chieti), contestano i sindacalisti che si schierano con la FIAT per quattro giorni di sabato lavorativi. La FIOM dichiara sciopero in concomitanza degli straordinari.
Palombella segretario UILM definisce la cosa “L’ennesima tappa del “giro della paura” messo in campo dalla FIOM per spaventare i lavoratori”. “Per stare al passo con la Germania dovremmo salire di due punti del PIL”. E invece questi anti patria della FIOM scioperano.
Palombella fa i comunicati per chiedere l’appoggio dei padroni, dei politici, delle classi medie che vivono bene e non lavorano. Sa bene che i “lavoratori” di cui parla sono si spaventati, ma dalla FIAT, che sta puntando ad azzerare i diritti negli stabilimenti ed ad aumentare a più non posso i ritmi e la fatica. Ci mette a cassa integrazione per lunghi periodi e poi, quando le servono picchi produttivi ci fa le comandate per lo straordinario. Chi si ribella viene licenziato.

Palombella volta la frittata e fa apparire le vittime carnefici. Sa che in fabbrica non ha appoggi consistenti.
Quelli come lui li sostengono solo quelli che vogliono il favore individuale, il posto dove si lavora meno, la carriera. Molti si prendono la tessera di un sindacato padronale come il suo per non avere problemi. Ma è sempre più difficile, nel regime Marchionne, difendere anche questi piccoli privilegi. Per ora le contestazioni sono ancora limitate, oppure succede che nessuno dà segni di assenso nei loro confronti, come è successo all’ultima assemblea di Melfi. Gli operai sono però sotto pressione.
Possono avere paura, possono non credere nella loro emancipazione perché non hanno coscienza della loro forza, ma non sono stupidi. Capiscono benissimo chi sta con loro e chi se li vende per conservare le sue posizioni di privilegio. Il privilegio di chi vive, bene, sulle spalle degli operai.

www.operaicontro.it

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