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Salvate la Sanità

Salvate la Sanità

(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Venezia... e chi valuta il Direttore Generale ?

(21 Settembre 2010)

E’ di questi giorni l’ennesimo attacco di Padoan ai lavoratori della Asl 12.
Con la scusa dell’efficienza e della meritocrazia, gli operatori si troveranno presto a subire mortificanti valutazioni della loro professionalità applicate in maniera discrezionale, da persone individuate dalla Direzione Aziendale.
Il meccanismo di valutazione - che dovrebbero decorrere dal 1 gennaio 2011 - non prevede alcun contraddittorio né possibilità di verifica, né tanto meno la partecipazione delle associazioni professionali o sindacali.
E’ un sistema penalizzante e privo di riscontri scientifici, che non consente alcuna valorizzazione delle specificità operative dei lavoratori del settore della sanità, ma permetterà alla Asl di procedere a man bassa tagli al salario e tagli di personale.
Aumenterà ulteriormente la quantità di lavoro, riducendo il salario, i fondi contrattuali e posti di lavoro.
I lavoratori della Asl 12, grazie alle scelte intraprese dalla dirigenza, si trovano GIA’ OGGI a lavorare:

con organici in asfissia che mettono a rischio la sicurezza di pazienti e lavoratori;
ritmi di lavoro massacranti e sovraccarichi lavorativi;
continue sperimentazioni ed accorpamenti di reparti e servizi;
turni di lavoro che violano il diritto ad adeguati turni di riposo;
carichi di mansioni anche non appropriate al profilo professionale.

Ma mentre al personale non dirigente - messo quotidianamente alla gogna - si chiede ossessivamente meritocrazia e raggiungimento di risultati per importi sempre più miseri, ci risulta che sino alla data di oggi, i Direttori Generali delle Asl del Veneto abbiano loro goduto di lauti premi erogati “a pioggia”.
Ricordiamo che 154.000 euro è lo stipendio dei Direttori Generali delle Asl, e che anche i premi sono risorse economiche che provengono dalle tasche dei cittadini attraverso la fiscalità.
Il processo di aziendalizzazione delle Asl sta consentendo ai Direttori Generali di esercitare una sempre maggior autonomia, permettendorgli di effettuare scelte sottratte a qualsiasi tipo di verifica e controllo, sia sulla economicità, che sulla qualità dei servizi erogati.

Questo Sindacato vuole far presente che i cittadini, assieme a tutto il personale, si trovano a dover pagare in prima persona gli errori della Dirigenza della Asl 12.

Dopo aver assistito alla chiusura degli Ospedali Giustinian e dell’Ospedale al Mare, alla volatilizzazione del ricco e consistente patrimonio immobiliare pubblico della Asl 12, ci ritroviamo oggi, nel territorio, con un numero insufficiente di posti letto ed un grandioso ospedale ‘da sogno’ a Mestre pieno di magagne, non più pubblico - poiché “assegnato” alla Asl dalla Società di Progetto che lo ha realizzato con oltre il 50% di finanziamenti dei privati - ,con servizi territoriali sempre più carenti, con liste d’attesa infinite e con una Asl con bilanci sempre più in difficoltà.

Gli errori di progettazione e costruzione, i problemi di impiantistica dell’Ospedale di Mestre - oltre agli esorbitanti costi di gestione (sistema di climatizzazione, manutenzione, pulizia delle vetrate con “uomini - ragno speleologi”, ecc.) - stanno producendo continue, ulteriori lievitazioni di spesa.

Le Asl hanno un ruolo importante, demandato dalla legge, nella fase di attuazione degli appalti, con precisi compiti di verifica rispetto a progetti e capitolati, e sono obbligate ad adottare prescrizioni finalizzate al buon andamento dei lavori.
Gli appalti dispendiosi e male eseguiti determinano un danno che “offusca e lede l’immagine di un settore di rilevante interesse sociale - riguardando la gestione del servizio salute costituente un diritto primario della persona ed un interesse della comunità (art. 32 Costituzione) - con dispersione di risorse rese disponibili dal sistema fiscale e tariffario gravante sui cittadini”.

COBAS Sanità chiede:

la Asl 12 come ha svolto - e sta svolgendo - il ruolo di verifica sulla adeguatezza degli appalti ?

I project financing si rivelano sperimentazioni costosissime
per la collettività e devastano la sanità pubblica

Cobas Sanità di Venezia chiede alla Regione Veneto:

di fermare la costruzione di “ospedali luccicanti” in Project Financing;
di fermare la sperimentazione della Riforma Brunetta nelle Asl del Veneto - una Riforma particolarmente umiliante e mortificante per i lavoratori della sanità che si trovano ad arginare quotidianamente un mare di emergenze - e di riavviare una politica che metta al centro la funzione di TUTTI GLI OPERATORI del comparto.

COBAS Sanità Venezia

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