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Psicocomunista

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(14 Novembre 2010) Enzo Apicella

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COMUNISTI/E DI TUTTA L'ITALIA, UNIAMOCI!

(21 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org

Il processo di frantumazione e di disgregazione dei comunisti deve essere fermato. Non sono utili alla causa microprogetti autoreferenziali e settari. La ricostruzione di un Partito Comunista finalizzata ad organizzare e dare risposte chiare ai lavoratori, non può che essere alternativa, indipendente e autonoma dal PD; il PdCI e il PRC, i cui vertici non sono cambiati nonostante le tre sonore sconfitte consecutive, sono o saranno in maggioranza nella FdS, ma non lo saranno altrettanto le idee e i programmi dei comunisti. Guardando La Federazione della Sinistra ritorna in mente l'Arcobaleno, ma ancor più disastrosamente, la quasi estinta Izquierda Unida in Spagna. L'idea di ritentare con qualche correttivo la stessa avventura è un suicidio. Invece, guardando in Europa, i comunisti greci e portoghesi che praticano coerentemente l'opposizione di classe alle due destre, crescono in consenso popolare ed in radicamento sociale. Ci troviamo nel pieno della più grave crisi economica del capitalismo globale che si accanisce sulle condizioni di vita dei settori popolari e la risposta dei governi di centro-destra e di centro-sinistra in Europa è stata la strada del rigore finanziario a scapito degli interessi materiali dei lavoratori, dei disoccupati e dei precari. Infatti le migliaia di licenziamenti e di cassaintegrazioni, le chiusure e le delocalizzazioni di centinaia di aziende produttive, i salari sempre più bassi, l'aumento delle tariffe e la privatizzazione dei beni comuni, i tagli alla previdenza, alla sanità e alla scuola, hanno fatto arretrare la qualità della vita di milioni di cittadini. I comunisti e gli anticapitalisti, se vogliono pienamente ricoprire il loro ruolo nella società ed essere soggetti attivi in questa fase politica, devono rilanciare e rappresentare in maniera indipendente gli interessi di classe dei lavoratori e delle fasce popolari subalterne.

Quindi in primis autonomia e indipendenza, salvaguardando la propria identità politica e sociale dal potere corrotto e parassitario della borghesia e della sua sponda istituzionale (PD, PDL, UDC e Lega). Da subito si rende necessario costruire un fronte di resistenza popolare, che unisca e sviluppi le lotte politiche e sociali. Al Fronte devono e possono partecipare tutte le forze comuniste e anticapitaliste, le organizzazioni sindacali più coscienti e avanzate, i movimenti sociali e ambientali.

Quindi un ampio ventaglio unitario di forze che costituiscano quel blocco sociale di riferimento per un'offensiva anticapitalista e faccia spirare il vento rosso dell'alternativa.

In questo contesto i comunisti dovranno svolgere un ruolo egemone e propulsivo. La rappresentanza politica dei settori popolari e avanzati del paese è inconciliabile dentro un'alleanza funzionale alle compatibilità capitaliste.

Per questo un Fronte ampio e unitario di resistenza popolare deve essere pronto ad affrontare anche le scadenze elettorali a tutti i livelli, sia amministrative che politiche, al fine di dare un punto di riferimento alternativo e di classe alle due destre (PD, PdL). Dalla crisi se ne esce solo con scelte politiche rivoluzionarie, con una politica per il lavoro che salvaguardi l'occupazione, la dignità e i diritti dei lavoratori, per la tutela del territorio e dell'ambiente contro le devastazioni delle grandi opere.

Noi comunisti dobbiamo ridare speranza ai proletari e lottare per abbattere il sistema economico e sociale imposto dal dominio imperialista. Il Movimento Comunisti Uniti si propone come collante e strumento per unire i comunisti in un processo costituente, che con pazienza e decisione, porti alla formazione di un nuovo Partito Comunista. Quindi ripartiamo dalle fondamenta, liberiamoci dalle macerie opportuniste e settarie, per ricostruire la casa comune dei comunisti, nei tempi e nei modi necessari, per ricostruire quel soggetto politico marxista leninista e gramsciano, adeguato ad affrontare le attuali trasformazioni politiche ed economiche. Se l'alleanza democratica con il PD appare con evidenza come l'ennesima operazione di riciclaggio istituzionale e politicamente subalterna, noi invece dobbiamo rafforzare il legame con i lavoratori e le fasce popolari: avanti con l'unità e con la ricostruzione del partito comunista di quadri e di massa, dotiamoci di un programma minimo, pratichiamo l'internazionalismo proletario. L'unità del movimento ed del conflitto ai vari livelli, sindacale, politico e sociale, devono essere l'agire instancabile e irriducibile di ogni comunista. Per questi motivi, superando ogni indugio, ogni tentennamento e - soprattutto - ogni inutile divisione, diciamo a tutti/e i/le comunisti/e d'Italia: COMINCIAMO DA NOI, UNIAMOCI!

Gualtiero Alunni - Gruppo di Lavoro Nazionale Comunisti Uniti

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