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    L’Aquila: cittadini e comitati occupano il Consiglio Regionale al grido di ‘basta commissari e cricche d’affari’

    (22 Settembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it


    Marco Santopadre, Radio Città Aperta

    21-09-2010/23:13 --- Torneranno domani alle 15 per inscenare una nuova protesta all'Emiciclo gli attivisti dei comitati cittadini dell'Aquila che oggi si sono riuniti in assemblea nella sala del Consiglio regionale occupandolo di fatto e interrompendone i lavori. Lo hanno annunciato gli stessi cittadini che oggi hanno dato vita prima ad un sit-in fuori dal palazzo dell'Emiciclo e poi all'occupazione dell'aula consiliare in cui si sarebbe dovuto discutere della ricostruzione post-terremoto. In serata i rappresentanti dei comitati hanno denunciato il fatto che, una volta riusciti a entrare dopo aver forzato i cordini di Polizia, "la seduta di Consiglio é stata prima sospesa e poi interrotta. Non era certo questo che volevamo: eravamo arrivati per entrare e ascoltare. Al Consiglio regionale la ricostruzione é blindata. Siamo stati costretti a forzare i blocchi della Polizia hanno detto - un simile ordine del giorno era tale da prevedere una grande partecipazione: come si può pensare di farlo a porte chiuse, o limitando a pochissime persone la libertà di partecipazione? Condanniamo il comportamento di quei consiglieri, e del presidente Chiodi, che hanno abbandonato l'assise". I comitati di cittadini al termine della giornata di mobilitazione ribadiscono la loro "avversione alla logica del commissariamento: la ricostruzione non può essere gestita con le ordinanze e affidata a personaggi di dubbia competenza, che non godono di nessuna investitura democratica e hanno già dimostrato di non saper vigilare sulla correttezza della gestione dei fondi pubblici. Il futuro del nostro territorio deve essere affidato alla certezza della legge e dell'arrivo dei fondi. Continueremo a sostenere l'importanza della partecipazione dei cittadini al lungo processo di ricostruzione". I comitati nel documento consegnato alla stampa e ai rappresentanti delle forze politiche chiedono chiarezza sulla ricostruzione post-terremoto "ancora ferma al palo e sulla figura di Antonio Cicchetti, nominato vicecommissario per la ricostruzione". "Chiediamo - spiegano - se intendono riappropriarsi della loro dignità di eletti perché solo a loro, per legge, spettano i compiti di vigilanza e indirizzo, poteri che non possono essere attribuiti dall'alto. Rifiutiamo con sdegno l'accusa di essere 'un gruppo di violenti facinorosi', formulata dal consigliere del Pdl Chiavaroli. 'Una legittima espressione del pensiero e del dissenso', come afferma Chiavaroli, era esattamente quello che intendevamo fare, quando abbiamo trovato la Polizia a sbarrarci la porta di un'assise pubblica. La stessa Polizia che troviamo ogni volta. Riteniamo che la vera violenza sia quella di sottrarre ai cittadini il loro futuro, di esautorare le istituzioni democratiche per attribuire i loro poteri a chi non ha nessun titolo per riceverli e cercare di criminalizzare ogni forma di dissenso"Tutto è iniziato intorno alle 15, quando circa duecento persone, in rappresentanza di diversi comitati e forze sociali attive a L’Aquila, si sono date appuntamento davanti all'ingresso del Palazzo dell'Emiciclo, dove era in corso il Consiglio regionale, chiedendo di poter entrare e partecipare alla seduta. In particolare i comitati sottolineavano la propria contrarietà alla nomina dell'imprenditore Antonio Cicchetti a vicecommissario per la ricostruzione. Con loro i manifestanti avevano portato alcuni striscioni che recitavano: ''Fuori i potenti dall'Aquila'', ''Basta commissari e cricche d'affari'' e ''Chiodi non pazzià''. Di fronte al rifiuto di permettere l’ingresso dei comitati in consiglio – il cancello d’ingresso era sbarrato e vigilato dalla forze dell’ordine – i manifestanti hanno scelto di forzare e di invadere l’aula del Consiglio gridando lo slogan ''fuori gli scacalli dalla città''. Ha spiegato ai giornalisti e ai politici la portavoce dei comitati e dell'assemblea permanente di Piazza Duomo, Anna Lucia Bonanni: "Commissariamenti e ordinanze vanno bene nella fase dell'emergenza. Con la ricostruzione serve una legge organica, flussi economici certi e la partecipazione dal basso dei cittadini nei processi di ricostruzione. Invece, qui si va avanti a forza di ordinanze che istituiscono strutture dirigenziali su strutture dirigenziali, mentre queste cose non servono perche' la ricostruzione deve essere demandata alle istituzioni". Durante la protesta, che ha di fatto portato alla sospensione dei lavori dell’assemblea regionale che comunque evidentemente non aveva nessuna intenzione di affrontare il tema ‘ricostruzione’, non sono mancati gli slogan contro Daniela Stati, con riferimento all'anaello di diamante che l'ex Assessore avrebbe ricevuto, secondo l'accusa della Procura dell'Aquila, per favorire i lavori legati al terremoto. All’ingresso dei manifestanti l’Assemblea si è sciolta, anche se sono rimasti sugli scranni alcuni Consiglieri dell'opposizione di centrosinistra che sono intervenuti durante il confronto, con tanto di interventi e applausi, realizzato all’interno dell’emiciclo dagli attivisti e dai cittadini. In un comunicato poi la maggioranza di centrodestra ha bollato la legittima e pacifica protesta come un attacco violento alle istituzioni e qualche consigliere del PDL ha parlato nientemeno di squadrismo.

    www.radiocittaperta.it

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