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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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(Licenziamenti politici)

TTL di Rho: licenziato chi si si iscrive al sindacato

(6 Ottobre 2003)

Martedì si sono tesserati al sindacato, mercoledì sono stati licenziati.

La palma del licenziamento più rapido spetta alla Ttl, azienda di trasporti e logistica di Mazzo di Rho. E' così veloce la Ttl che applica la legge 30, la "riforma" del mercato del lavoro, prima ancora che entri in vigore.
I licenziamenti sono la punizione per 11 dipendenti che oltre a essersi iscritti al sindacato Filt Cgil,si sono rifiutati di passare dal contratto collettivo a quello individuale diventando soci della cooperativa "Etica e lavoro" (un bel nome!).
"Per voi qui non c'è più posto, riceverete a casa la lettera di licenziamento": così mercoledì mattina si sono sentiti dire gli 11 dipendenti, 3 sono donne, che da anni lavorano alla Ttl.
Sono stati rimpiazzati immediatamente da altrettanti soci della cooperativa.
Dicono che passando alla cooperativa il salario resta lo stesso, ma il lavoro è garantito solo per un massimo di tre anni.
I licenziamenti sono illegittimi anche perchè tengono i lavoratori fuori mentre non è ancora arrivato il telegramma.
Da mercoledì gli 11 licenziati presidiano l'azienda, anche di notte. Dormono sulle automobili e mangiano panini. Ieri, accompagnati da Vincenzo Mazzeo della Filt Cgil, i licenziati hanno incontrato l'assessore al lavoro del comune di Rho.

Il sindacato martedì pomeriggio ha spedito per fax all'azienda le 11 deleghe e ha comunicato i nominativi delle Rsa. Il mattino successivo il licenziamento.
Al pomeriggio il sindacalista ha elencato all'amministratore delegato della Ttl una sfliza di norme e leggi violate con quei licenziamenti.
Riguardano la cessione di ramo d'azienda, l'interposizione di manodopera e i tempi dei licenziamenti (essendo più di 5, devono passare almeno 75 giorni prima che diventino effettivi).
"Quelle che lei cita sono leggi dello Stato, qui valgono le leggi delle persone", è stata la risposta dell'amministratore che, evidentemente, ha un'idea tutta sua di "persone". Quelle più forti, in grado di ricattare e mettere paura.

Persino affacciarsi alla finestra per salutare i colleghi licenziati è un rischio che è preferibile non correre.
Gli unici a dimostrare fattivamente solidarietà ai licenziati sono stati i padroncini dei furgoni che mercoledì si sono rifiutati di caricare i pacchi.

Centro di documentazione e lotta - Roma

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