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Teresa è stata uccisa! Sakineh è viva!

(24 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in medioevosociale-pietro.blogspot.com

Teresa è stata uccisa! Speravo che gli USA non avessero la tracotanza di eseguire il delitto dopo tutta la propaganda che avevano organizzato per la liberazione della Sakoneh. Non temono la contraddizione! Vergogna per la stampa mondiale e per le TV
che hanno osservato un silenzio tombale! Vergogna per i Pannella I Bonino e quanti non hanno esercitato nessuna pressione sull'Ambasciata USA! Vergogna per la coppia Sarkozy!
Pietro Ancona

La stampa
Giustiziata la disabile mentale Lewis

Fuori dal carcere le proteste contro la condanna a morte

Il suo ultimo pensiero per la figlia
Da quando è stata reintrodotta
la pena di morte sono state
giustiziate 12 donne
È stata dichiarata ufficialmente morta alle 21.13 locali, le 3.13 di questa notte in Italia. Teresa Lewis, la 'Sakineh americana', è stata giustiziata al Greensville Correctional Center di Jarratt, in Virginia, con un'iniezione letale. Tre diversi medicinali l'hanno portata dalla vita, allo stato catatonico, all'arresto cardiaco. «Non ci sono state complicazioni», ha spiegato Larry Traylor, portavoce delle autorità penitenziarie locali. Il suo ultimo pensiero è stato rivolto a Kathy Clifton, sua figliastra. «Voglio solo che Kathy sappia che le voglio bene e che sono veramente desolata», ha detto. Prima dell'esecuzione, Teresa Lewis aveva ricevuto la visita dei suoi figli, del suo legale e di un prete.

Per il suo ultimo pasto ha chiesto pollo fritto, fagiolini, un dolce al cioccolato e una crostata alle mele. Poi ha fatto una doccia ed è stata trasferita nella camera della morte. Durante l'esecuzione, una trentina di persone si sono radunate in prossimità del carcere per protestare contro la pena di morte. Lewis, 41 anni, è stata ritenuta colpevole di aver organizzato l'omicidio del marito e del figliastro nell'ottobre 2002 per incassare i soldi di una polizza sulla vita. Ha assoldato due sicari, offrendogli in cambio denaro e favori sessuali, a cui ha aperto la porta di casa il giorno degli omicidi. Secondo la difesa la donna sarebbe però affetta da ritardi mentali e sarebbe stata manipolata dagli assassini.Il suo caso ha suscitato una grande attenzione negli Stati Uniti e in tutto il mondo, e da molti paesi sono arrivate forti pressioni per chiedere al governatore della Virginia di commutare la sentenza in un ergastolo. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, da parte sua, ha utilizzato il caso per scopi politici, paragonando la Lewis a Sakineh Mohammadi Ashtiani, donna condannata alla lapidazione per adulterio in Iran per la cui salvezza si è mobilitata una campagna mondiale. Secondo Ahmadinejad i media occidentali utilizzano due pesi e due misure. Nonostante la camera della morte in Virginia sia la più attiva dopo quella del Texas, la Lewis è la prima donna giustiziata nello stato dal 1912.

I suoi avvocati e sostenitori ritengono la sentenza ingiusta, anche in considerazione del fatto che i due assassini materiali hanno ricevuto una condanna all'ergastolo. Uno di essi, Matthew Shallenberg, dalla prigione sostenne di essere stato lui l'architetto dei delitti e di aver manipolato la Lewis. Shallenberg si è suicidato in carcere nel 2006. L'ultima esecuzione di una donna negli Stati Uniti è stata in Texas nel 2005. Da quando la Corte Suprema ha reintrodotto la pena di morte negli Stati Uniti nel 1976 sono state giustiziate oltre 1200 persone, di cui 12 donne.

medioevosociale-pietro.blogspot.com

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