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(Nucleare? No grazie!)

Più scorie nucleari per tutti! La Sogin individua i siti per lo stoccaggio. Quasi tutti nel centro-sud

(24 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Marina D’Ecclesiis, Radio Città Aperta

24-09-2010/12:11 --- La Sogin, la società controllata dal Tesoro per la gestione degli impianti nucleari, ha individuato i possibili siti per lo stoccaggio delle scorie nucleari e secondo le prime indiscrezioni i luoghi individuati sono situati tra Basilicata e Puglia, tra Puglia e Molise e tra Lazio e Toscana. I criteri adottati dalla società pubblica del nucleare, sono gli stessi utilizzati dalla task force dell’Enea nel 2003 e dal gruppo di lavoro stato-regioni del 2008. Eliminate dunque le zone montuose della Sardegna e della Sicilia e le zone a forte rischio sismico e vulcanico, i siti per lo stoccaggio sono stati localizzati in 52 comuni italiani.
E non solo, nel progetto, infatti è prevista anche una sezione per le scorie a lunga attività ma soprattutto un centro ricerche (e parco tecnologico) di dimensioni generose. Una scelta ben pensata dalla Sogin, dal momento che i comuni che si candideranno a ospitare gli impianti avranno vantaggi appetitosi, come ha sottolineato Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico: “ La Sogin ha potuto seguire quanto fatto in Francia, Spagna e Olanda, dove gli impianti sono luoghi frequentati da visitatori e affollati di ricercatori. Il progetto della Sogin parla di un grande laboratorio di ricerca in cui saranno anche ricoverate le scorie ma dove soprattutto si esercita un’attività scientifica di forte attrazione, come testimonia il caso dell’uisie nucléaire di Le Hagues, in Francia, visitata da migliaia di persone al giorno”. Per non parlare del ricatto lavorativo che rende gli impianti ancora più appetitosi come racconta ancora Saglia: “ il parco tecnologico e il deposito producono occupazione di alta qualità, e non solo per la costruzione (500 persone per 10 anni) ma anche perché la località diverrà una piccola capitale della ricerca”.
E sono già quaranta tra aziende e istituzioni – anche colossi dell’energia- ad essere interessate a entrare nel centro ricerche e deposito atomico, non come costruttori ma soprattutto per aprirvi laboratori e attività di studio.
Al momento però la definizione dei siti è incerta, in quanto il ministro a interim dello Sviluppo economico (cioè il premier Berlusconi) ha bloccato temporaneamente l’ottimo lavoro fatto dalla Sogin poiché la mappa dovrà essere sottoposta alla valutazione ambientale strategica (Vas) ed esaminata dall’agenzia della sicurezza nucleare (non ancora costituita) di cui, tra i possibili candidati alla presidenza c’è proprio Umberto Veronesi, l’oncologo che si è espresso più volte a favore del nucleare, sostenendo anche la mancanza di pericolo di eventuali incidenti. Nel frattempo dai rappresentati delle
Regioni coinvolte si è alzato un coro di proteste e di ripetuti “ non qui ”. D’altronde chi mai vorrebbe un centro di ricerche e due stoccaggi di rifiuti nucleari a casa propria? Nessuno, per il momento, ma la scelta dei siti sarà concordata con Regioni e Comuni: nessuno cederà al ricatto occupazionale?

www.radiocittaperta.it

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