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Usa: raid fbi contro attivisti vicini al fronte popolare per la liberazione della palestina

Gli agenti hanno perquisito le abitazioni e sequestrato documenti e computer appartenenti a famiglie di Chicago e Minneapolis accusate di aver donato fondi al Fplp.

(25 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma, 25 settembre 2010 (foto dal Chigaco Tribune), Nena News – Pacifisti e attivisti americani (non tutti di origine araba) della causa palestinese sono finiti nel mirino dell’Fbi. Ieri agenti della sicurezza interna Usa hanno perquisito e sequestrato documenti in tre abitazioni di Chicago e Minneapolis appartenenti a tre famiglie note per il loro attivismo filo palestinese. Il sito cisgiordano «Imemc» riferisce che tutte le persone coinvolte sono accusate dall’Fbi di aver effettuato donazioni a favore del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), la più importante delle formazioni che compongono la sinistra palestinese.

Di orientamento marxista ed unica forza della sinistra ad avere ancora un significativo seguito nei Territori occupati e nei campi profughi palestinesi sparsi nel mondo arabo, il Fplp è considerato una «organizzazione terroristica» dagli Stati Uniti.

Il raid dell’Fbi ha colpito a Chicago i pacifisti Stephanie Weiner e Joseph Iosbaker e Hatem Abudayyeh dell’Arab American Action Network. A Minneapolis sono state perquisite le case di attivisti che avevano partecipato alle proteste contro la Convention repubblicana tenuta in quella città nel 2008.

Gli accusati si sono difesi affermando di aver agito sempre nel rispetto della legge e di aver effettuato donazioni destinate a progetti sociali e rivolti ai giovani palestinesi. Hanno quindi denunciato il tentativo delle autorità americane di spegnere le voci di dissenso verso la linea dell’Amministrazione Obama in Medio Oriente.

Non è la prima volta che l’Fbi e altre agenzia di sicurezza statunitensi prendono di mira associazioni e individui attivisti sulla questione israelo-palestinese. Gran parte dei casi registrati in questi ultimi anni – accompagnati sempre da un forte clamore mediatico - si sono poi conclusi con il proscioglimento degli accusati, risultati estranei ai fatti loro addebitati, o con lievi condanne per reati minori. (red) Nena News

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