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(25 Settembre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.contropiano.org
Parigi. I sindacati francesi ritengono di aver vinto la scommessa organizzando imponenti cortei contro la riforma delle pensioni per la seconda volta in quindici giorni, mentre l'esecutivo parla al contrario di un calo del numero di dimostranti. Un nuovo balletto di cifre in piena regola.
Secondo le associazioni di categoria, è sceso in piazza un numero di persone sensibilmente superiore rispetto allo scorso 7 settembre: 2,9 milioni per la Cfdt (Confederation francaise democratique du travail), tre milioni per la Cgt (Confederation generale du travail) nei 231 cortei registrati (l'ultima volta erano stati 213). Due settimane fa, le due sigle sindacali avevano avanzato le cifre - rispettivamente - di 2,5 e 2,735 milioni di manifestanti.
Stando ai dati del ministero degli Interni, i cortei hanno avuto meno adesioni questa volta: 997mila manifestanti rispetto a un milione e 120mila. La stessa battaglia di cifre ha opposto sindacati e governo per la manifestazione parigina: per la Cgt, c'erano 30mila persone in più (300mila) nella capitale; per la polizia, 15mila in meno.
Da Nantes a Strasburgo, da Lilla a Marsiglia, ancora una volta decine di migliaia di dimostranti hanno gridato il loro no all'abbassamento a 62 anni dell'età legale della pensione.
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