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Terzigno

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(22 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Continua la rivolta popolare a Terzigno contro l'apertura di una nuova discarica nel Parco del Vesuvio

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    Terzigno: la militarizzazione non ferma la protesta dei cittadini. ‘La camorra sta con chi vuole imporci discariche e inceneritori’

    (28 Settembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

    28-09-2010/14:00 --- “Non ci sono leggi per la riduzione a monte della produzione di rifiuti, non si fanno serie politiche di raccolta differenziata, non ci sono impianti di compostaggio o di trattamento meccanico biologico. E la gestione dei rifiuti ha sempre mirato a far ottenere il massimo profitto agli imprenditori e alla camorra e mai a risolvere concretamente i problemi dei cittadini con soluzioni condivise dalle popolazioni”. La denuncia arriva, dai microfoni di Radio Città Aperta, da Angelo Genovese, del Comitato ‘Vesuvio in lotta, che in mattinata ricostruendo le ultime ore parla di scene di guerriglia urbana nei comuni del Vesuviano. “Pare addirittura che un autocompattatore, per cercare di fare manovra e bypassare un blocco, si sia infilato in una casa...”.
    Ancora proteste e scontri quindi questa notte contro l'apertura della seconda discarica nel territorio del piccolo comune di Terzigno, nel Parco Nazionale del Vesuvio. Alcune centinaia di manifestanti hanno cercato di opporsi, come fanno da diversi giorni, all'arrivo dei camion che portano immondizia nella discarica già aperta sul territorio vesuviano. Secondo la polizia, da parte di alcuni dimostranti sarebbero state lanciate pietre nei confronti degli agenti che anche questa notte hanno realizzato delle cariche contro i cittadini seduti a terra per impedire o almeno ritardare il passaggio dei compattatori. Due bottiglie molotov, inoltre, sarebbero state lanciate contro un autocompattatore, senza però riuscire ad incendiarlo. Le forze di sicurezza rivendicano comunque il fatto che grazie alla loro opera – una militarizzazione senza precedenti del territorio dei comuni di Terzigno, Boscoreale, Trecase e Boscotrecase – nelle ultime ore almeno un centinaio di camion sarebbero riusciti a sversare il loro carico nella discarica. Invece a Napoli, in via Pasquale Scura nel quartiere Montecalvario, un mezzo della EneaAmbiente sarebbe stato danneggiato dalle fiamme: un incendio doloso, spiega la polizia.
    Intanto è continuata fino a metà mattinata la protesta di alcuni sindaci del vesuviano che ieri avevano occupato la sala riunioni della provincia di Napoli. I sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella, Trecase, Gennaro Cirillo, Boscotrecase, Agnese Borrelli, nonché il vicesindaco di Terzigno, Francesco Ranieri, hanno trascorso la notte nella sala occupata denunciando il mancato impegno dell’istituzione provinciale contro quello che considerano uno scempio pericoloso per la salute e illegale. Ieri sera, nel tentativo di placare gli animi, c'era stata una riunione con il presidente della provincia Luigi Cesaro e l'assessore provinciale l'ambiente Gennaro Caliendo. Ma i sindaci non sono rimasti soddisfatti dell'incontro e hanno deciso per l'occupazione. Anche perche i loro cittadini sono letteralmente imbestialiti con chi vuole imporre la discarica manu militari e moltiplicano le forme di lotta. Nonostante lo schieramento da parte del governo di centinaia di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa, da giorni migliaia di persone sono scese in strada soprattutto nelle ore notturne per opporsi anche fisicamente allo sversamento dei rifiuti provenienti da Napoli e dall’hinterland nella discarica già realizzata a Terzigno: durante la notte tra domenica e lunedì la strada di accesso alla discarica è stata ricoperta di uno strato abbondante di olio per auto oltre che di pneumatici usati e materiale di scarto. Inoltre, due enormi massi ostruivano il passaggio. Per rimuoverli le forze dell'ordine hanno dovuto far intervenire i vigili del fuoco e il passaggio dei camion è stato reso possibile solo alle prime luci dell'alba.
    Ieri mattina invece la presidenza e la segreteria della scuola media "Francesco Dati" di Boscoreale sono state occupate dai genitori che hanno indetto un'assemblea permanente per manifestare dissenso nei confronti della seconda discarica a Terzigno. Un’analoga iniziativa è stata adottata dalle mamme degli alunni del I Circolo didattico. Sia ieri che questa mattina centinaia di studenti delle scuole superiori hanno disertato gli istituti e hanno sfilato in corteo contro la discarica.
    Di oggi la notizia che anche i parroci dei comuni interessati si sono espressi contro la scellerata scelta delle autorità: ''L'aria malsana sta rendendo invivibile la vita dei cittadini e la paura per la salute sta creando una fuga di famiglie, impoverendo il paese''. E' l'allarme lanciato dai parroci di Boscotrecase (Napoli) in un accorato documento diffuso oggi che denuncia: ''L'attività economica nella zona del Parco del Vesuvio, bene dell'umanità, sta scomparendo e, nello stesso tempo il turismo sta perdendo quota''. La volontà da parte del governo di imporre con qualsiasi mezzo la discarica sta mandando su tutte le furie anche gli eletti locali del PDL, tra i quali proprio il sindaco di Terzigno Domenico Auricchio che oggi è sbottato di fronte ai giornalisti: ''Un comune che ha dato oltre l'80% dei suoi voti al presidente Berlusconi ha il diritto di chiedere il suo intervento affinche' la paventata apertura della seconda discarica rimanga lettera morta'. Dopo la fine dell’occupazione di alcune sale della Provincia di Napoli il sindaco della località al centro del conflitto ha parlato senza peli sulla lingua: ''Il problema é duplice: oltre alla non apertura della seconda discarica nell'ex cava Vitiello, noi ci battiamo anche affinché le norme di sicurezza del primo invaso vengano rispettate. (...) Nel Parco la guardia forestale é pronta a elevare una multa a chiunque porti via anche solo un fungo e, adesso, si consente di realizzare al suo interno una discarica da 3 milioni di tonnellate? Mi sembra sia paradossale...”
    E a proposito delle infiltrazioni della camorra o di gruppi organizzati ed esterni di estrema sinistra denunciate a più riprese dai media e da alcuni esponenti politici per gettare fango sulla mobilitazione dei cittadini del vesuviano, oggi è intervenuto nientemeno che il procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. Che, però, smentisce tutto: "Le ipotesi possono essere molteplici, ma dalle prime analisi non si può dire camorra né gruppi anarchico-insurrezionali".
    “Se noi avessimo la personalità giuridica in quanto gruppi di cittadini i media che parlano dell’ombra della camorra sulle mobilitazioni di questi giorni li dovremmo denunciare. La camorra c’è, ma sta con chi difende le discariche e gli inceneritori, che sono una notevole fonte di affari per la criminalità organizzata e le imprese collegate. Si sanno da tempo nomi e caratteristiche delle imprese che per conto dei clan gestiscono il ciclo criminale dei rifiuti, dalla raccolta all’incenerimento, andassero ad indagare lì” denuncia ancora Angelo Genovese ai microfoni di RCA.

    Marco Santopadre, Radio Città Aperta

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