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Osteria del Vaticano

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(17 Febbraio 2012) Enzo Apicella
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Il Vaticano ha fatto breccia

(30 Settembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

Nel 140° anniversario della presa di Porta Pia Tarcisio Bertone, rappresentante dello “sconfitto” di allora, ha fatto la parte del leone festeggiando con Napolitano l’evento e ricordando, con notevole faccia tosta, il papa-re Pio IX che, per ragioni di facciata, ossia per far finta d’impedire con le armi la ormai inevitabile presa di Roma, non esitò a far morire 19 giovani soldati pontifici.

“Dio benedica l’Italia!”

"Riecheggia nei nostri cuori”, ha detto Bertone, “l'invocazione di Papa Pio IX: ‘Gran Dio, benedite l'Italia!’” Senonché allora quella benedizione stava a significare l’alta protezione del Vaticano sulla nascente Italia, in cambio della soggezione al papa-re e del rispetto per il suo potere temporale. Oggi significa che quell’impegno è stato assolto cioè che, attraverso la breccia di porta Pia, è stata la Chiesa a entrare in Italia per renderla ligia – complice una classe politica di servi – ai voleri pontifici.

Quasi a sigillare tale annessione sta anche il fatto che l’unica cerimonia consentita dal sindaco della capitale, oltre le cerimonie ufficiali, è stata quella del gruppo clerico-fascista Militia Christi, che commemora ogni anno la violenza dell’Italia “liberal-massonica” contro il “libero e popolare” stato della Chiesa, mentre si è vietata la commemorazione tenuta tutti gli anni dalla Consulta romana per la laicità delle istituzioni, e una delegazione dell’UAAR e dei radicali intervenuta alla cerimonia ufficiale solo con dei pacifici cartelli, è stata bloccata dalla Digos, che ha requisito i documenti di tutti e li ha restituiti solo alla fine della manifestazione.

Una invariante: la vocazione teocratica

La vocazione teocratica è del resto una invariante del cattolicesimo. Già nel V secolo Leone Magno elogiava la repressione statale dell’eresia poi istituzionalizzata con l’Inquisizione. Raggiunto l’apice con le crociate, poi con Innocenzo III e Bonifacio VIII, tale vocazione teocratica seguitò a manifestarsi negando, ancora nel XIX secolo, la libertà di coscienza, condannata come “delirio” da Pio IX (Sillabo, 1864). E fino a metà Novecento la Chiesa affermò che lo stato deve essere “confessionale” e legiferare in armonia con la religione. “La peste dell’età nostra”, dichiarò Pio XI nell’enciclica Quas primas del 1925, “è il… laicismo” e affermò con impudenza che “L’impero di Cristo non si estende soltanto sui popoli cattolici, o a coloro che, rigenerati nel fonte battesimale, appartengono a rigore di diritto alla Chiesa, sebbene le errate opinioni Ce li allontanino…ma abbraccia anche quanti sono privi di fede cristiana, di modo che tutto il genere umano è sotto la potestà Gesù Cristo”.

Contemporaneamente, mediante l’intesa con Mussolini, Pio XI si preoccupò di conservare un carattere confessionale allo stato italiano, garantendo privilegi alla Chiesa cattolica e l’imposizione anche ai non credenti di leggi conformi alla sua “morale”.

Dall’Italia vaticana all’Europa cristiana

Ma perfinoGiovanni XXIII, il papa del Concilio Vaticano II, rivendicò il diritto a “guidare” la società, dichiarando nella celebrata Pacem in terris che il potere statale non deve soltanto provvedere al bene terreno dei cittadini ma agire “in modo… da servire altresì al raggiungimento del fine ultraterreno”; e ordinò ai politici cattolici di operare “in accordo con le direttive della autorità ecclesiastica” cui spetta “di intervenire autoritativamente presso i suoi figli nella sfera dell’ordine temporale”.

Tale fondamentalismo si accentuò negli anni seguenti. Il Catechismo della Chiesa cattolica del 1992, approvato da Giovanni Paolo II, “invita i poteri politici a riferire i loro giudizi e le loro decisioni” alla “Verità …divinamente rivelata”. E il progetto di Ratzinger è proprio di trasformare non soltanto l'Italia ma tutta l'Europa:in uno stato che trae linfa dalle “radici cristiane”: “Voi sapete di avere il compito di contribuire a edificare con l’aiuto di Dio una nuova Europa”, disse Benedetto XVI alla commissione degli episcopati europei nel 2007, “ispirata alla perenne e vivificante verità del Vangelo”.

www.cattolicesimo-reale.it

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