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Azienda di trasporto pubblico disconosce Rls. Appello al Presidente della Toscana

(1 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it

Venerdì 01 Ottobre 2010 14:08
“Chiediamo al presidente Rossi ed alla rete Toscana dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, di intervenire nei confronti della Tiemme Spa, titolare del trasporto pubblico locale nelle province di Arezzo, Pistoia e Siena che ha inspiegabilmente dichiarato l’unilaterale decadenza di tutti gli Rls privando così circa 1500 lavoratori di una importante figura di riferimento, da loro eletta direttamente nel 2009”. Questo è l’appello che Roberto Caneschi, autista e Rls della Tiemme Spa, ha rivolto al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, durante un seminario dedicato alla sicurezza del lavoro organizzato dalla stessa Regione Toscana a Livorno. A diffondere la notizia è stata la rivista storica dei Ferrovieri ancora In Marcia!, da sempre impegnata sul tema della sicurezza del lavoro e sulla difesa del ruolo di Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza.
Questa volta ad ignorarne le prerogative, anzi ad annullare una scelta fatta direttamente dai lavoratori, al momento dell’elezione dei propri delegati alla sicurezza, ci pensa la Tiemme Spa, frutto della fusione di quattro aziende di trasporto locale. L’azienda, in una lettera inviata alla ASL di Arezzo, sostiene che tutti gli Rls sarebbero decaduti e che “non rivestono più alcuna carica ufficiale”; in accordo con le organizzazioni sindacali, da domani intende avvalersi esclusivamente dei Rappresentanti territoriali, figura prevista solo per le piccole imprese che non eleggono gli Rls aziendali. Nel suo intervento Caneschi ha pure ricordato come in questo modi “si calpesti il diritto democratico alla rappresentanza sindacale e si arretri nelle tutele, non esistendo Rls Territoriali con esperienze nel lavoro degli autisti. Tutta l’attenzione dedicata dalle istituzioni alla figura degli Rls, come anche questi convegni e la “rete” toscana degli Rls – ha sottolineato Caneschi - perderebbe significato se alle aziende, per giunta pubbliche, venisse riconosciuto il diritto di ‘cacciarci’ ogni volta che vi sono delle scissioni o fusioni societarie; siamo lavoratori eletti da altri lavoratori per garantire la migliore tutela possibile non per ricevere il gradimento delle aziende. In attesa del rinnovo delle rappresentanze sindacali nella nuova impresa – ha concluso – riteniamo di avere pieno titolo a svolgere il nostro ruolo nella prevenzione, a salvaguardia della salute e della sicurezza di tutti”.

1-10-10

DirittiDistorti

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