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Paesi del golfo: la crisi del cemento

La crisi finanziaria piu' grave dagli anni '30 ad oggi sta investendo le compagnie edilizie degli stati del Golfo. Crollo del mercato immobiliare e progetti sospesi o cancellati.

(2 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma, 2 ottobre 2010 (www.mainfra.com)) red nena News - Profitti in calo tra le compagnie di costruzione del Golfo: una ricerca del GFH (Gulf Finance House), gruppo finanziario e di investimento del Bahrein, ha evidenziato un 12,4% di calo dei profitti nella prima metà di quest’anno tra i grandi gruppi di costruzione edilizia della regione, contro la stessa percentuale nel corso di tutto l’anno passato. E a rimetterci sono comunque sempre i lavoratori, dato che le compagnie avrebbero chiesto a molti di prendersi periodi non retribuiti, imponendo in altri casi il trasferimento forzato presso altre compagnie, anche di altri paesi del Golfo Persico. Una di queste è la Unibeton Ready Mix, la più grande industria produttrice di pasta di cemento di tutti gli Emirati.

In passato sono state proprio le compagnie produttrici di cemento a cercare di creare profitti da investimenti finanziari più che dalla vendita diretta dei materiali, dato che il governo ha introdotto una ferrea politica di controllo sui prezzi a partire dallo scorso maggio, che ha ridotto notevolmente le speculazioni sui prezzi. Controlli introdotti nello sforzo di controbilanciare l’inflazione crescente nell’industria edilizia e nella compravendita di proprietà immobiliari.

A Dubai, il governo ha cancellato circa la metà dei progetti edilizi: sospesi 495 progetti sui 980 già approvati, cosi dicono i dati ufficiali dell’Agenzia del piano regolatore dell’emirato.

La crisi economica ha infatti fatto crollare la richiesta di compravendita di abitazioni, con il conseguente abbassamento dei prezzi. Un mercato sempre più incerto: 46 progetti sono stati completati dal 2008 e altri 307 saranno terminati, secondo i dati apparsi in questi giorni su Arabian Business. Si tratta della crisi finanziaria più grave dal 1930 ad oggi a Dubai, una crisi che ha dimezzato i prezzi e ha costretto alcune compagnie edilizie a ritardare o cancellare progetti per un valore di 330 miliardi di dollari. Secondo le ricerche di mercato dela Proleads, i prezzi potrebbero scendere di un ulteriore 20% . (Nena News)

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