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(6 Giugno 2010) Enzo Apicella
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APPUNTAMENTI
(Imperialismo e guerra)

Ecco cosa scrive Raiz , firmatario dell'appello “Verità per israele”. Decidete voi se continuare ad ascoltare uno così...

(7 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.caunapoli.org

LEGGETE QUI COSA SCRIVE RAIZ (EX-ALMAMEGRETTA), FIRMATARIO DELL'APPELLO “VERITÀ PER ISRAELE” DI FIAMMA NIRENSTEIN E GIULIANO FERRARA. DECIDETE VOI SE CONTINUARE AD ASCOLTARE UNO COSÌ...

Nun tengo ggenio ‘e pazzia’,
se pazzea c’a panza chiena e ‘a mia è vacant ‘a verità
te pare ca nun stevo bbuono ‘a casa mia?
a te pare bella chesta vita mia?
se sape ca chi piglia sempe po’ adda da’
pe’ te è ‘o mumento ‘e spartere pe’ mme chillo ‘e piglia’

Raiz, Almamegretta, Black Athena 1998

Giuliano Ferrara deve avere qualcosa di magnetico. O forse sono questi tempi bui che fanno sbroccare la gente, saranno le disillusioni, la voglia di stare con il più forte, la fuga nel misticismo.

Chissà. Però è diventato di moda saltare in braccio alla peggiore destra del nostro paese, quella filoamericana, arrogante, razzista, iper-religiosa. Prendi Giovanni Lindo Ferretti: basta vederlo con gli occhi spalancati dire a Ferrara che lui l'ha illuminato, salvato dalla corruzione della carne, per capire che qualcosa proprio non va. A questa pletora di piccoli uomini e piccoli artisti, che hanno smesso di farsi domande e sono diventati megafono della voce del padrone (che d'altronde paga, da visibilità, ti fa girare il mondo e ti assicura un posto in televisione), ora s'è aggiunto anche Raiz. Sì, proprio quello degli Almamegretta.

Noi napoletani ce lo ricordavamo quando cavalcava l'onda delle posse e del movimento post-pantera, che in quegli anni li lanciava riempiendo piazze e centri sociali, assicurandogli un pubblico e la vendita dei dischi... Ce lo ricordavamo come il cantore del meticciato, dell'incontro (“siamo figli di Annibale” diceva contro la Lega, di quell'africano che è venuto in Italia a mischiare sangue e culture, facendoci migliori). Ce lo ricordavamo sensibile ai problemi dei strati più bassi della popolazione, restio a giudicare con i criteri dei perbenisti, che non sanno vedere chi è “'o bbuono e chi 'o malamente”, e danno addosso ai piccoli disperati senza accusare chi invece sostiene il sistema di oppressione e sfruttamento. Ce lo ricordavamo come un pezzo buono di infanzia o gioventù, come qualcuno che, pur in mezzo a mille contraddizioni e scelte per noi non condivisibili, comunque provava a far sentire una voce dissonante.

Ora Raiz firma l'appello “Verità per Israele”, e partecipa alla serata di lancio della lobby sionista venerdì 7 ottobre a Roma. Nell'appello si presenta Israele come debole ed “assediata”, come “l'unica democrazia” in mezzo ai barbari, come patria di tutti gli ebrei, come regno “liberale”. Certo, Raiz è in bella compagnia: c'è Fiamma Nirenstein del PDL, che in Israele vive in una colonia illegale anche secondo l'ONU, c'è Giuliano Ferrara, uno dei servi di Berlusconi ed ex-agente della CIA, c'è l'erede del franchismo spagnolo ex premier iberico Josè Aznar, c'è Benjamin Netanyau, il leader sionista che ha scatenato alla fine del 2008 Piombo Fuso (1400 morti a Gaza, di cui quasi tutti civili, donne e bambini, secondo il rapporto ONU), c'è tutta la destra al Governo (Letta, Quagliariello, Martino, Sgarbi, Cicchitto etc) e ci sono i peggiori guerrafondai di questi anni, che hanno portato l'Italia in Afghanistan ed in Iraq...

Siccome le ingiustizie compiute da Israele – che ha l'esercito più forte del mondo, che uccide, tortura ed affama milioni di palestinesi, che si permette di mandare sistematicamente a cagare l'ONU, di assaltare una nave di aiuti umanitari ed uccidere 9 pacifisti (vedi Freedom Flottilla) – sono troppo evidenti, e l'opinione pubblica nonostante le tv di regime mantiene un minimo di cervello sa da quale parte stanno i forti e da quale i deboli, da quale parte gli aggressori e da quale gli aggrediti, l'iniziativa mira a ribaltare la verità, e propagandare tutte le classiche menzogne e semplificazioni sioniste. A fare pressione sulla già asservita stampa italiana, e sul mondo della politica che ha già dichiarato “l'Italia il miglior alleato di Israele”.

Ma perché Raiz? Perché la gente a sti politici assassini non ci crede più, e la squallida manovra sarebbe troppo evidente. Allora meglio metterci dentro anche un po' di gente di “sinistra” e magari qualche cantante più popolare, così da nascondere il trucchetto. Ed ovviamente presentarsi come vittime, esattamente come fa Berlusconi per spostare l'attenzione ed aizzare la gente contro i giudici e giornalisti “comunisti”...

A noi questa iniziativa ci ripugna. E l'adesione di Raiz ancora di più. Perché era proprio lui a (fare finta di?) schierarsi dalla parte di chi aveva “la pancia vuota”, di chi non ha nulla ed obbliga i potenti, anche con la forza, a “dividere”. Era lui a dire che bisognava combattere chi “ruba legalmente e sfrutta” e poi si presenta come “buono”, e affibbia al povero ed al ribelle l'etichetta di “malamente” e “criminale”... Ma chi è che in Palestina muore (di fame e non), chi è che non ha “opportunità”, chi è che da sessant'anni ha la terra occupata per i giochi dell'imperialismo, ed ha dovuto abbandonare le case, e vive nei campi profughi? Chi è che ha il sostegno degli Stati Uniti, chi è a non poter uscire dai propri ghetti, a non poter studiare e lavorare?

A Raiz abbiamo chiesto ragione di questa firma, sperando si fosse sbagliato, sperando fosse una scelta di superficialità. Alla fine, dopo tante pressioni, ha dovuto rispondere. Sotto potete leggere tutto lo scambio fra noi e lui, avvenuto tramite Facebook. Lo rendiamo pubblico perché tutti sappiano chi è davvero Raiz. Uno che parla astrattamente di pace, ma poi se la fa con chi ha le mani sporche di sangue, uno che non argomenta, non cerca dati e ricostruzioni, ma in maniera arrogante ripete le “verità” della propaganda sionista. Uno che non si fa scrupolo a dire – come se attraverso di lui parlasse proprio Giuliano Ferrara – che essere ebrei significa essere sionisti (negando così la vita stessa dei tanti ebrei che Israele ha cacciato perché contrari alle sue politiche, e lo stesso documento degli “Ebrei contro l'occupazione” che hanno criticato quest'iniziativa), che “un colono di Gush Etzion e un contadino di Ramallah sono le facce sofferenti della stessa medaglia” (!), e che l'antisionismo è antisemitismo tout court.

Arrivando a dire proprio a noi, che siamo antifascisti ed antinazisti convinti, e che il nostro antifascismo lo paghiamo con denunce e botte, che siamo antisemiti, e che l'unica soluzione che dovremmo proporre per risolvere il conflitto è lo Zyclon B! Che schifo, peggio di Larussa o Gasparri, che loro sì son buoni “compagni di strada”... Proprio noi che siamo per uno stato unico in terra di Palestina, uno stato democratico dove non si sia discriminati per razza o religione, dove non ci siano differenze di classe, ed i due popoli possano vivere in armonia, recuperando il meglio della loro cultura!
Raiz non offende noi, offende tutti quei compagni palestinesi, israeliani, ebrei sparsi per il mondo, che vogliono pace, ma anche e soprattutto giustizia. E già vivono fianco a fianco, lottando per un mondo migliore, pagando spesso con la prigione e la vita l'opposizione allo stato sionista.

Capiamo che quando non si hanno argomenti l'offesa resta l'unica via di fuga, ma Raiz si è messo al livello delle persone più meschine e misere di questo paese. E merita che chiunque conservi un poco di umanità e di sensibilità in questi tempi bui, lo disprezzi e lo boicotti. Magari proprio perché ricorda bene le sue parole di quindici anni fa:

Allora arape ll’uocchie e cervella e tienelo a mmente chi è ‘o bbuono e chi ‘o malamente
allora guarda ‘e fatti in maniera razionale senza stà a sentì sta propaganda elettorale
no nun pozzo suppurtà chi nun riesce a capì addò stà ‘o bbuono e ‘o malamente...
Allora quanno liegge ngoppo ‘e ggiurnali che ‘e guardie hanno acciso ati quatto criminale
pienzece bbuono tienelo a mmente chi è ‘o bbuono e chi ‘o malamente
nun me parlate cchiù ‘e moralità nun me parlate d’onestà e criminalità
ije so’ cresciuto senza manco n’opportunità
chello che faccio ‘o ffaccio sulo pe’magnà
ind’a chistu munno ce sta chi arrobba legalmente e sfrutta
tutte juorne a miseria ‘e ll’ata gente

allora pecchè pe’ tutta chesta ggente lloro so’ bbuone e io so’ malamente?

Collettivo Autorganizzato Universitario – Napoli

- lo scambio tra Raiz e Radio Città Aperta

- di seguito lo scambio in rete tra Giulia Valle alias Collettivo Autorganizzato Universitario e Aaron Wolpa alias Raiz

Giulia Valle alias Collettivo Autorganizzato Universitario: si possono sapere da Raiz le motivazioni di quell'adesione vergognosa all'appello dei fascisti amici di israele?!

[dopo giorni di pressioni e mobilitazioni in rete, ndr]

Aaron Wolpa alias Raiz: forse perchè non sono fascisti - ti ricordo nel 1938 cosa hanno fatto i fascisti agli ebrei e cosa avrebbero cercato di fare ad israele se fosse esistito allora -, forse perchè raiz è ebreo ed amico di israele - che non vuol dire essere nemico per forza di qualcun altro, forse perchè non c'è niente di vergognoso nel voler forzare il manicheismo che caratterizza chi ha solo voglia di essere fazioso senza mai, dico mai cercare un minimo di obiettività. D'altronde, cara Giulia, per te sostenere la causa palestinese significa forse sostenere la bieca violenza di hamas? O negare ogni diritto alle donne, agli omosessuali? Spendere ogni dollaro ricevuto dai progetti umanitari in stupidi missili da lanciare su sderot invece di pensare alle migliaia di poveri del tuo paese? Non credo. Come ti sentiresti se per il solo fatto di sostenere tale causa qualcuno ti chiamasse fanatica integralista, antifemminista, omofobica, reazionaria? Perchè non provare ad uscire dalla logica del giochiamo ai buoni e cattivi e capire che se un conflitto dura 60 anni e passa evidentemente ci sono torti e ragioni come in ogni conflitto da parte di TUTTI? A meno che non si pretenda sempre di avere ragione. E mi sa che dal tono categorico delle due righe che scrivi è proprio così...
Ciao

Giulia Valle alias Collettivo Autorganizzato Universitario: preliminare: puoi leggere con attenzione l'appello?!

1) essere ebrei non implica essere sionisti (l'appello è frutto di un'ideologia imperialista che viene equiparata al razzismo anche dall'ONU). L'ebraismo è una religione, il sionismo un'ideologia di potenza che si è tradotta nella nascita di Israele. poichè quella terra era già abitata si può parlare di colonialismo, giusto? colonialismo selvaggio perchè ancora oggi (sai cosa sono gli insediamenti, le colonie?) non accenna a fermarsi.

2) se uno stato ogni giorno perpetua barbarie, essere "suo amico" significa esserne complice. lo stato di Israele, se non nella mente di pochi stupidi paranoici e di molti scaltri amici di israele,non è affatto in pericolo. non più della germania nazista nel 1939. ha uno degli eserciti più potenti al mondo ed ha armi nuccleari, oltre ad avere il supporto della comunità internazionale e dei paesi arabi moderati attorno, vedi Giordania ed Egitto.

3) e chi ha dattto che bisognava sostenere hamas scusa?!! se vuoi te lo dico, io sostengo tutte le forze palestinesi che resistono all'occupazione straniera. poi tra queste esprimo piena solidarieà all'Fplp, una formazione progressista che non mette burqua in testa a nessuno....

4) buoni e cattivi? ma quanti anni hai, e quanti me ne dai? io da quando ho 15 anni ragiono per cause ed effetti, così si approccia alla storia. la causa di questo lungo e confuso (?) conflitto è la nascita dello stato d'Israele. l'effetto è la disperata resistenza di un popolo schiacciato dall'occupazione.

5) io sono dalla parte degli oppressi, sempre, anche in questo caso. voglio sapere perchè Raiz si è schierato con i più forti. Il mio tono categorico è dovuto alla profonda conoscenza dell'argmento e allla necessità di prendere posizione perchè questa ingiustizia abbia fine. Ti disurba? Mi spiace. Tu se fra quelli che cercando il motivo per cui gli ebrei avevano disturbato i tedeschi avresti guardato passare i treni per i campi, io sarei stata in montagna a sparare. Detto questo speravo che Raiz rispondesse ed argomentasse. Se così non fosse basterà alla gente leggere l'appello a cui ha aderito per boicottarlo.

Aaron Wolpa alias Raiz: Cara Giulia, l'equiparazione del sionismo all'imperialismo è purtroppo la conseguenza del discorso ex cathedra di Stalin che dopo la prima guerra d'indipendenza di Israele - combattuta con armi cecoslovacche - per strategia politica voltò la faccia al neonato stato (ti ricordo fondato da laici socialisti russi e polacchi) per abbracciare la causa araba.
Se per il medesimo opportunismo politico il buon Yosif avesse deciso di continuare a sostenere Israele invece degli arabi, oggi con la stessa sicumera si butterebbero tonnellate di fango sui palestinesi, definendone la leadership corrotta integralista e reazionaria. Ci si scandalizzerebbe del fatto che Hezbollah occupa il sud del Libano facendo il bello e il cattivo tempo e infischiandonese del suo legittimo governo.
Si esalterebbe invece lo stato ebraico, definendolo frutto del conglobarsi di gente proveniente da 130 paesi diversi e capaci di vivere sotto la medesima bandiera, unico stato democratico dell'area mediorientale, il posto dove paradossalmente gli arabi godono di più diritti politici e civili che nei loro stessi paesi...
Dici di conoscere la storia del posto, no? Conosci la storia del sionismo? Quando parli di terra già abitata sembra che da un momento all'altro sia calata sulla Palestina del 1948 un'orda ebraica con esercito e carrarmati che abbia scacciato una popolazione inerme dal suo legittimo territorio.
Chi conosce la storia sa invece che il movimento sionista è una cosa che nasce nell'800, che i pionieri ebrei sono arrivati nella regione a poco a poco profughi e migranti tipo gli africani "boat people" dei giorni nostri, fondando cooperative e kibbutzim; che in molti hanno militato nel partito di ataturk e partecipando attivamente al movimento di rinnovamento della Turchia (la Palestina era ottomana, all'epoca i palestinesi non avevano certo coscienza di sè come tali); poi chiedendo ai nuovi padroni inglesi una licenza per insediarsi - e ottenendo nel 1917 la dichiarazione di Lord Balfour.
Nel dopoguerra è stata chiesta la terra all' Onu (incredibile, le sue risoluzioni vengono sbandierate quando servono e sottaciute quando no) ed accordata. Vai a leggere la risoluzione che stabiliva la nascita di due stati, confederati e con moneta ed esercito unici.
Dimmi chi disse si nel '48 e chi invece disse no.
Dimmi chi subito dopo e nei decenni a seguire attaccò con sei eserciti il piccolo stato da ogni angolo. Sei dalla parte degli oppressi? Allora forse nel 1973 nel giorno di Kippur saresti stata dalla parte di 5 milioni scarsi di ebrei pronti a celebrare il loro giorno più santo quando dai quattro angoli si scatenava contro di loro un attacco immane con ogni mezzo di terra e di aria.
Ragioni per cause ed effetti? Anch'io. Infatti la situazione in medioriente è il frutto di cause ed effetti terribili. Anni ne ho abbastanza per capire che con gli atteggiamenti faziosi non si risolve niente, e men che meno a gettare le colpe delle situazioni sempre sugli stessi. Se sei veramente informata sulla situazione, sai che a gridare torti o ragioni da qui non serve a nulla. Laggiù israeliani e palestinesi hanno voglia e bisogno di pace: le questioni vanno risolte districando una matassa di odio e risentimento reciproci e mettendo doverosamente una pietra sul passato e sugli atteggiamenti barricaderi.
Purtroppo Giulia tu parti dall'assunto che lo stato ebraico è illegittimo: trattandosi di un'occupazione di suolo ogni mezzo necessario da parte avversa diventa lecito. Dunque se un palestinese butta un missile o uccide un israeliano, è resistenza. Se lo fa Tzahal è barbarie. Così non se ne uscirà mai, e non ti rendi conto che questo è un gioco che favorisce non la povera gente - per me un colono di Gush Etzion e un contadino di Ramallah sono le facce sofferenti della stessa medaglia - ma chi si approfitta di questo maledetto conflitto per i propri interessi interni - Iran, USA, i Sauditi, tutti.
Hai mai letto un piccolo saggio di Amos Oz che si chiama "Contro il fanatismo"?
Parla di una grossa virtù spesso dimenticata, ovvero l'attitudine al compromesso. Israele va riconosciuto dagli stati circostanti e dalle autorità palestinesi, Giulia. E' uno stato tanto legittimo quanto l'Italia.
Farlo sarebbe una presa di responsabilità e realismo da parte araba che costringerebbe anche anche gli ultrafalchi del Likud o di Betenu a cambiare atteggiamento. Si tratta di dividersi la terra, sapere che Haifa non è più araba, che la Cisgiordania israeliana non è e la stragrande maggioranza delle colonie vanno smantellate.
Se una leadership palestinese responsabile, qualificata e unita - non gente che si spara addosso, ricordi cosa Hamas ha fatto a Gaza ai militanti di Fatah e questo certo non puoi imputarlo agli israeliani, o no? - si sedesse ad un tavolo di trattative pretendendo subito uno stato ma riconoscendone un altro vicino sovrano e legittimo chissà, forse le cose potrebbero cominciare a cambiare. Gli israeliani non sono belve assetate di sangue, Giulia. Alla Knesset la maggioranza dei parlamentari sa che lo stato palestinese è una priorità tanto per i palestinesi quanto per Israele.
Ma bisogna cominciare a ragionare seriamente, fare gli estremisti non serve a nulla. A meno che non serva a sollazzarsi nei sicuri confini patri ad agitare o bruciare bandiere. Raiz sostiene questa manifestazione perchè le verità in questa questione sono molte e come dice Oz, qui non c'è uno che ha ragione e l'altro torto. Ci sono due ragioni che si scontrano ed è ora che comincino ad incontrarsi.
Israele è il paese su cui tutti i suoi avversari scaricano i torti e le responsabilità di questa guerra per non assumersi le proprie ed è ora di finirla. Altrimenti a parlare di pace non si comincerà mai. Ecco perchè Raiz sarà lì domani, oltre che perchè come ebreo è ovviamente e sentimentalmente vicino ad Israele. Va da sè che Aaron Wolpa è uno pseudonimo di Raiz.

Giulia Valle alias Collettivo Autorganizzato Universitario: Partiamo dall’inizio per rispondere a tutte le questioni che poni.
È ovvio è che non ci sia stata alcuna “orda ebraica” ad invadere la Palestina da un giorno all’altro. È vero: il sionismo nasce alla fine dell’800 e la prima Aliyah si registrò tra il 1882 ed il 1903 quando giunsero in Palestina circa 25.000 ebrei. Ed è vero pure che molti di questi fuggivano dall’Europa, in particolare dalla persecuzione zarista. Molti arrivavano però sicuri di trovare un territorio deserto, secondo quanto propagandato da molti esponenti sionisti. Invece, all’epoca in Palestina c’era sì una piccola comunità ebraica (circa 17000 persone intorno alla metà del XIX secolo) ma ben 400.000 arabi! La pretesa sionista sulla Palestina escludeva quindi un altro popolo, i palestinesi, di cui si ignorava perfino l’esistenza. Molti degli ebrei di Russia e Polonia che erano stati invogliati a dirigersi verso la Palesti na credevano si trattasse di una terra disabitata o quasi e furono turbati nell’accorgersi del contrario. In una lettera a Herzl un leader ebreo scrisse: “Ma allora noi commettiamo un’ingiustizia!”. Infine è vero che i primi ebrei trovarono delle condizioni molto dure. Ma è a questo punto che diviene centrale il ruolo del colonialismo britannico. Dopo vent’anni di aiuti economici del barone Rothshild, che non riuscirono a permettere di superare le difficoltà, fu fondata la Anglo-Palestine Company, la prima istituzione bancaria occidentale nella regione. Essa, garantendo prestiti e connessioni con i principali paesi europei, riuscì a fare in modo che una nuova borghesia sostituisse il precedente cartello di commercianti arabi che controllavano le esportazioni e il mercato della frutta. Fin da subito quindi la costruzione di una posizione di forza avvenne in stretto connubio con la più grande potenza dell’epoca, la Gran Bretagna.
In effetti, i britannici erano i migliori alleati dei sionisti. Essi incentivarono l’approdo degli ebrei europei in Palestina con l’obiettivo di espandere la propria influenza in Medio Oriente e di proteggere il canale di Suez (la dichiarazione Balfour non è per nulla casuale). “L’Inghilterra - esclamerà Chaim Weizmann - avrà una barriera solida, e noi avremo un paese”. Il ruolo, affidato al sionismo, di difesa degli interessi coloniali e imperialistici appare evidente nella guerra del 1956 scatenata da Francia, Inghilterra e Israele contro l’Egitto di Nasser che aveva na zionalizzato il canale di Suez.
Sempre sul sionismo è bene ribadire che fin dall’inizio vi furono all’interno delle comunità ebraiche molti oppositori. In generale vi si opponevano ad esempio quelli che potremmo definire “integrazionisti”, che spingevano per una maggiore integrazione degli ebrei all’interno del tessuto in cui erano già inseriti. E, tanto per citare un caso, negli USA, l’Unione delle Congregazioni Ebraiche espulse i simpatizzanti del sionismo. Essere ebrei ed essere sionisti non sono due cose che vanno di pari passo. Basta che pensi ai tanti ebrei che hanno combattuto e tuttora combattono il sionismo.
Secondo quanto scrivi se non fosse stato per le posizioni assunte da Stalin a favore dei palestinesi oggi ci troveremmo a biasimare la leadership palestinese. Ma noi lo facciamo lo stesso, Stalin o non Stalin. E il bello è che non lo facciamo solo noi: all’interno del campo della resistenza palestinese ogni giorno si levano voci per denunciare la corruzione ed il malgoverno dell’ANP e i provvedimenti antipopolari che Fayyad ha varato!
Ma con il tuo ragionamento continui a propinarci la bugia di Israele come “unico stato democratico dell'area mediorientale”, “frutto del conglobarsi di gente proveniente da 130 paesi diversi e capaci di vivere sotto la medesima bandiera”! E per questo dovremmo esaltare lo stato israeliano! È veramente assurdo che si possa parlare in questi termini quando ormai da ogni parte arrivano denunce del razzismo istituzionale israeliano, non solo verso gli arabi ma verso quegli stessi ebrei che, magari per il colore della pelle, vengono discriminati (ricordi lo scandalo di qualche anno fa del sangue degli ebrei etiopi gettato via perché sangue di africani? Giusto per rinfrescarti la memoria: “gli etiopi vivono ancora in condizioni di disagio materiale e sono oggetto di razzismo, come mostra lo scandalo del sangue donato dagli etiopi e poi gettato via con il sospetto che, vista l'alta incidenza dell'Aids in Africa, potesse essere infetto”, Sara Valentina Di Palma). Altro che “unica democrazia del Medio Oriente”! Il quadro che emerge da una rassegna di alcuni dei progetti di legge presentati alla Knesset da parlamentari israeliani è a tinte più che fosche. Libertà di espressione negata, restrizione degli spazi di democrazia, negazione del dissenso, marginalizzazione e criminalizzazione delle minoranze, sono i tratti salienti che fuoriescono dall’esame di questi provvedimenti.Mostra tutto

1) Dichiarazione di lealtà dei membri del Parlamento. Presentata da David Rotem di Israel Beiteinu (Israele è la nostra casa), propone di obbligare i membri del parlamento a dichiarare fedeltà a Israele come stato ebraico e democratic...o, alle sue leggi, ai suoi simboli ed al suo inno. Il progetto delegittima ed esclude le minoranze dalla partecipazione alla democrazia israeliana;
2) Progetto di legge sulla Naqba. Presentata da Alex Millar di Israel Beiteinu, prevede che ad una persona che denomini la giornata della fondazione dello Stato “giorno del dolore” (“Naqba”, catastrofe in arabo, è un termine usato in arabo per designare l’anniversario della fondazione dello stato di Israele) siano negati fondi pubblici. Questo progetto costituisce una violazione della libertà di espressione attraverso cui una maggioranza interna intende mettere il bavaglio ad una determinata posizione politica;
3) Progetto di fedeltà da parte dei cittadini. Presentato da David Rotem di Israel Beiteinu, prevede che tutti i cittadini debbano dichiarare fedeltà ad Israele come stato ebraico, democratico e sionista, e assolvere un servizio militare o civile nell’ordine nazionale;
4) Progetto di proibizione del boicottaggio. Presentato da Zeev Elkin e altri parlamentari, prevede che chiunque promuova, scriva o pubblichi materiale indirizzato al boicottaggio di Israele, sarà processato e obbligato a pagare i danni a coloro che risentirebbero del boicottaggio in questione. Uno straniero che incorra in questa condotta sarà punito con la proibizione di entrare in Israele per 10 anni;
5) Progetto di Legge del Cinema. Presentato da Michael Ben Ari di Ichud Leumi (Unione Nazionale), prevede che il finanziamento statale dei film sia legato ad una dichiarazione di lealtà degli autori ad Israele come stato ebraico e democratico. Ma questi esempi fanno riferimento al fronte interno.

Ma non ti sarà sfuggito il divieto di ingresso per Chomski (colpevole di aver espresso opinioni non favorevoli ad Israele) o, più recentemente, per il premio Nobel per la pace Mairead Corrigan-Maguire, colpevole di aver preso parte alla Freedom Flotilla.

Scrivi che “gridare torti o ragioni da qui non serve a nulla.” Non è esattamente così. L’appoggio praticamente incondizionato di USA e UE ad Israele permette a Tel Aviv di perpetrare i peggiori crimini contro i palestinesi. Fare in modo che quest’appoggio venga a mancare, grazie all’alzarsi delle voci di quanti credono ancora che in quella terra martoriata possa esserci pace, permetterebbe di alzare il prezzo politico per le scelte israeliane. Ed è un contributo concreto alla pace, più di tante altre azioni. Ma pace e giustizia sono due termini che non possono andare slegati. Scrivi ancora che bisognerebbe mettere “doverosamente una pietra sul passato”. Ma a mettere una pietra sul passato sta già provvedendo Israele! Cosa sarebbero altrimenti tutti i provvedimenti che vietano di parlare della Naqba, vale a dire della distruzione di centinaia di villaggi e di vite, della deportazione di centinaia di migliaia di civili, insomma della vera e propria “pulizia etnica” (è l’espressione usata dal professore Pappe, ebreo costretto ad andar via dal tanto democratico Israele, perché critico feroce del sionismo) di cui Israele si è resa colpevole all’atto della sua fondazione? Mettere una pietra sul passato? E i milioni di profughi palestinesi, costretti a fuggire dalle proprie case e a dar vita ad una diaspora? Dovrebbero dimenticare i diritti che gli sono riconosciuti anche a livello internazionale?
“Se un palestinese butta un missile o uccide un israeliano, è resistenza. Se lo fa Tzahal è barbarie.”. Beh, questo è forse il passaggio più ignominioso di tutti. È normale che per te non ci sia alcuna differenza né ci può essere visto che ...non distingui tra oppressore ed oppresso. Per te sono tutti sullo stesso piano (“per me un colono di Gush Etzion e un contadino di Ramallah sono le facce sofferenti della stessa medaglia”). Ma questo significa chiudere gli occhi davanti a quanto succede in Palestina! Come è possibile porre sullo stesso piano uno stato che quotidianamente opprime milioni di persone con un’occupazione che è fatta di privazione di qualsiasi diritto, servizio, della dignità individuale e collettiva, ad un popolo che resiste (e sì, lo fa con le armi che ha a disposizione visto che petizioni e appelli accorati vengono sempre lasciati cadere nel vuoto) e che rivendica quei diritti che a livello internazionale gli sono riconosciuti ma che in pratica non possono essere esercitati?
“Alla Knesset la maggioranza dei parlamentari sa che lo stato palestinese è una priorità tanto per i palestinesi quanto per Israele”. Lo stato palestinese non è una priorità per gli israeliani. È considerato da molti una necessità perché Israele sta perdendo la cosiddetta guerra demografica e secondo molti è preferibile lasciare al controllo dei palestinesi una parte (chiaramente piccolissima) della Palestina piuttosto che mettere in discussione i pilastri su cui si fonda Israele. E, a dir la verità, anche nel campo palestinese (e in quello internazionale) si sta facendo strada la posizione della “one-state solution”: una soluzione che vedrebbe uno stato unico su tutta la Palestina storica, in cui possano convivere tutti e in cui possano tornare i profughi tenuti per ora lontani. Una soluzione che diventa sempre più l’unica fattibile vista la “bantustanizzazione” della Palestina cui ha dato vita Tel Aviv.
Ah, solo un’ultima cosa: parlare in terza persona di se stessi è cosa alquanto strana. Ma ti ispiri più a Cesare o ai tronisti di Maria De Filippi?

Aaron Wolpa alias Raiz: Bravi bravi. Proprio bravi. D'altronde la storia dell'area la so a menadito anch'io. Adesso però vi chiedo, e mi dovreste rispondere per serietà come si risolve la questione.
Deportazione in massa di chi possiede un passaporto israeliano? Ar...abi a parte ovvio...e dove? Diceva bene Oz, in Cecoslovacchia negli anni trenta sui muri scrivevano "ebrei tornate in palestina", oggi "ebrei fuori dalla palestina" dove li piazziamo sti 5 milioni di ebreucci? Chiediamo ai 130 paesi dai quali provengono di ripigliarseli indietro? No aspettate forse è meglio la conversione forzata all'islam. E chi è ateo che fa? No, ho trovato! Come si chiamava quella roba che si usava in Polonia? Zyk...Zak ecco ZYCLON B! Questa è la soluzione! Siete contenti? Dai facciamo pace, ho trovato io la soluzione. Zyclon b per qualche mese e ci siamo sbarazzati del problema.
Salvo poi ricominciare con una bella guerra tra Egitto Siria Giordania e Libano per chi si pappa Eretz
Israel... pardon Falastin. Ma chissenefrega...so' tutti fratelli arabi!
Ciao faziosi. Ah... Cesare mi sembra antico, propendo per un bel tronista.

Giulia Valle alias Collettivo Autorganizzato Universitario: è evidente che la tua risposta non merita ulteriori approfondimenti, e quindi un'ulteriore risposta collettiva. Sei preda di deliri politici forse motivati da scelte religiose, fanatiche, ma questo lo sai solo tu. Rispondi con il "ricatto" dei campi di sterminio ad argomentazioni storiche documentate e a prospettive politiche che sono tutt'altro che antisemite!!
Nella risposta facevamo riferimento alla "one state solution", uno stato unico di Palestina dove TUTTI possano convivere, uno stato laico, democratico (per davvero) e progressista. Fai finta di non capirlo e rispondi come se stessi parlando con Ciarrapico, una risposta isterica, alla Gasparri, alla Ferrara...
("ciao faziosi"?!! brevettalo! ahahah)
Fossi in te smetterei di frequentarli, ti fanno perdere in lucidità...

- Qui la lettera aperta del Forum Palestina "Chi sono gli amici di Israele e perchè continuano a tacere sulle sofferenze e le ingiustizie contro i palestinesi
- Qui il comunicato della rete ebrei contro l'occupazione

www.caunapoli.org

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