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(La controriforma dell'istruzione pubblica)

L'Italia dei Valori sostiene lo sciopero generale della scuola indetto dai Cobas e le manifestazioni del 15 ottobre

(14 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cobas.it

14/10/2010 16:19

L'Italia dei Valori condivide le ragioni dello sciopero generale della scuola indetto dai Cobas e delle manifestazioni che si terranno in 13 città il prossimo 15 ottobre, perchè sin dall'inizio ha denunciato il vero obiettivo della riforma Gelmini, ovvero l'attacco al sistema dell'istruzione pubblica, ed ha sostenuto tutte le battaglie dei lavoratori e delle altre organizzazioni sindacali dentro e fuori le aule parlamentari.

Il taglio di 140.000 posti nel triennio, tra docenti e precari Ata, ha prodotto un unico risultato davvero "epocale": il più grande licenziamento di massa che il pubblico impiego abbia mai conosciuto nel nostro paese, mentre il teorema Tremonti-Gelmini sulla necessità di premiare il merito e ridurre i costi è stato smentito dall'Ocse che poco più di un mese fa ha relegato l'Italia agli ultimi posti per investimenti pubblicidestinati all'istruzione.
L'Italia dei Valori è stata e sarà al fianco dei docenti espulsi, degli studenti, dei genitori, dei comitati costituitisi a difesa della scuola pubblica, per chiedere l'immediato ritiro di tagli, orari, materie e posti di lavoro, un piano di assunzione programmata di tutti i lavoratori e le lavoratrici precarie, il ripristino di un numero di alunni per classe compatibile con l'efficacia della didattica, il rilancio dell'insegnamento modulare e dell'attività laboratoriale, l'effettiva organizzazione delle attività alternative all'insegnamento della religione cattolica, come sollecitato dal Consiglio di Stato alla stessa Ministra Gelmini, un piano straordinario di investimenti per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
A questo proposito mettiamo in guardia il Governo dal proseguire sulla strada della costituenda Scuola Spa cui conferire le strutture pubbliche e le risorse per le ristrutturazioni, salvo chiedere poi agli Enti Locali il pagamento degli affitti: non consentiremo operazioni che sembrano riproporre quella destinata alle attività della Protezione Civile, sulla quale il Governo ha dovuto fare marcia indietro per non incorrere in incidenti imbarazzanti.
Venerdì prossimo saremo con il mondo della scuola così come sabato 16 manifesteremo al fianco dei lavoratori e delle lavoratrici in lotta perla difesa del contratto colletttivo nazionale, per il ritiro della riforma Gelmini su scuola ed Università, per mandare a casa il Governo Berlusconi e ricostruire un'alternativa di governo a tutela dei diritti sociali e civili conquistati duramente nell'interesse di tutte e tutti.

Antonio Di Pietro
Maurizio Zipponi

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