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(17 Ottobre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa
I media borghesi non fanno che martellare su di un presunto estremismo della FIOM, che provocherebbe l’isolamento della CGIL. In realtà la FIOM si sta limitando, semplicemente, a rifiutare i “diktat” della controparte, che è appoggiata dal Governo e dai sindacati complici: CISL, UIL , UGL e CONFSAL (FISMIC).
In realtà il capitale, e chi lo sostiene, punta in alto: il “collegato-lavoro”, che generalizza l’uso dello “arbitrato”, disarticolando il diritto del lavoro, lo “statuto dei lavori”, che punta a relativizzare i diritti, dividendo i lavoratori, entrambi in via di approvazione parlamentare, il blocco dei contratti di quattro anni nel pubblico impiego ed il comportamento di FIAT e Federmeccanica, sono le principali premesse per un tentativo, ispirato dall’Unione Europea (UE), di “resa dei conti” qui in Italia: la distruzione del Contratto nazionale!
I primi a risentire di un simile risultato sarebbero i precari, i lavoratori delle piccole aziende, quelli del decentramento produttivo, ed, in genere, quelli strutturalmente più deboli, perché “in pochi sul lavoro”, e con minori tutele legislative. Un sindacato che pare non porsi questo problema, e che, anzi, in un contesto del genere, pensa di proporre, come “mossa del cavallo per rompere l’isolamento” verso CISL e UIL, un nuovo modello contrattuale (con il livello nazionale più “leggero”, per privilegiare quello territoriale), dimostra che la sua unica prospettiva è, ormai, il cedimento! Altro che opposizione alle deroghe!… Questo “nuovo modello” aprirebbe un’autostrada alle famose “gabbie salariali”!! VIENE IL DUBBIO CHE IL CAVALLO, LA CUI MOSSA VORREBBE FARE LA MAGGIORANZA DELLA CGIL (se non con Epifani, con la Camusso…), SIA PROPRIO QUELLO CHE CONFINDUSTRIA VORREBBE CAVALCARE AL POSTO DI BERLUSCONI (magari dopo le elezioni di primavera)!!!…
E’ per questo che, con una posta in gioco così alta, aldilà della debolezza, teorica e pratica, di alcuni passaggi della sua piattaforma, la lotta della FIOM, nella misura in cui si oppone agli obiettivi del capitale, non può che essere la lotta di tutti i lavoratori! Ma non basta…
Il piano contrattuale che ormai solo la FIOM (e gran parte del sindacalismo di base) sta difendendo, insieme al rifiuto di ogni “Patto per la produttività”, è piano necessario, ma non sufficiente! Di fronte ad una crisi devastante come quella attuale, sta divenendo sempre più urgente anche il piano politico: LA DIFESA DEL SALARIO SOCIALE COMPLESSIVO, DEL REDDITO DI OGNI LAVORATORE, oltre che con la riduzione d’orario di lavoro a parità di paga, parte oggi dalle occupazioni delle fabbriche e degli altri luoghi di lavoro vicini alla chiusura!! Sarebbe ipocrita anche solo tacere tale prospettiva, fermandosi al terreno contrattuale.
Serve, infatti, anche l’iniziativa diretta dei lavoratori, dal momento che capitalisti e banchieri, qui nella UE, come nel resto del mondo, vogliono uscire dalla crisi riconfermando i propri ruoli sociali, se possibile ancora più ricchi, fregandosene sia della chiusura di un dato sito produttivo, che, ancor dippiù, della sorte dei propri dipendenti. E’ per questo che occorre rivendicare lo storno di ogni finanziamento pubblico ad imprese e banche, verso il sostegno ai lavoratori colpiti “dalla crisi”! E’ per questo che ad ogni tentativo di dismissione di sito, occorre rispondere con l’occupazione del sito stesso!! E’ solo a partire da lì, dalla asserzione della propria dignità e dalla costruzione di forza organizzata, che può partire una lotta vincente.
COMPITO DEI COMUNISTI E’ OGGI QUELLO DI CONTRIBUIRE A COLLEGARE TRA LORO TALI SITUAZIONI, CHIARENDO, ANCORA E SEMPRE, CHE IL CAPITALE SENZA IL LAVORO NON E’ NIENTE, MENTRE IL LAVORO SENZA IL CAPITALE PUO’ ESSERE, ED E’ ANCHE MEGLIO! …MA I LAVORATORI DEVONO ESSERE UNITI, …E NON HANNO ALTRA VIA CHE LA LOTTA!…
16 ottobre 2010
Circolo 'Alternativa di Classe'
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