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(19 Gennaio 2011) Enzo Apicella
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Vade retro eterologa!

(19 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.cattolicesimo-reale.it

L'ipotesi che la Corte Costituzionale, cui è stato sottoposto il quesito, dichiari incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa previsto dallalegge 40, ha fatto imbufalire il Vaticano, al punto da spingere vari monsignori a inventare un inesistente sostegno popolare alla legge 40 (vedi Le bugie di Bertagna, in “Cronache laiche”12 ottobre 2010).

Monogamico e indissolubile “per natura”

L'irritazione vaticana si può capire considerando che la fecondazione eterologa, cioè con seme esterno alla coppia, “mima” per la morale cattolica l'adulterio, che Sisto V puniva nello stato della Chiesa con la pena di morte e che ancora nel XIX era ritenuto talmente grave da giustificare, in flagranza, secondo un diffuso Manuale dei confessori del vescovo Bouvier, il delitto d'onore...

“Il ricorso ai gameti di una terza persona”, sproloquia un documento del 1987 della Congregazione per la fede, allora presieduta da Ratzinger, viola l'impegno reciproco degli sposi “a diventare padre e madre soltanto l'uno attraverso l'altro” e quindi “quella proprietà essenziale del matrimonio che è la sua unità” (Il rispetto per la vita umana nascente). Né si tratta di indissolubilità stabilita da alcuni passi del Vangelo o del Genesi, e quindi vincolanti solo per i credenti. Pio IX affermava infatti nel Sillabo che il vincolo del matrimonio “è indissolubile per diritto di natura”. E ancora nel 2003 la solita Congregazione per la fede presieduta da Ratzinger ripeteva che “l'insegnamento della Chiesa sul matrimonio” monogamico e indissolubile “ripropone una verità evidenziata dalla retta ragione e riconosciuta come tale da tutte le grandi culture del mondo” (Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle u nioni fra persone omosessuali).

Si tratta di un'affermazione manifestamente falsa come molte di quelle che la Chiesa contrabbanda per verità infallibili. La famiglia monogamica, infatti, è comparsa soltanto a un dato punto e in determinate civiltà. Non esisteva neppure nell'antico Israele che praticava, come racconta la Bibbia e come avviene tuttora nei paesi islamici, la poligamia. Quanto alla “retta ragione” essa ha sempre sconsigliato l'indissolubilità “coatta” raccomandata da Ratzinger e che spesso è causa di tragedie familiari. Ma, si sa, è persuasione dei papi che sia “conforme a ragione” ciò che è “conforme alla dottrina cattolica”..

L'uso politico del “conforme a ragione”

E tuttavia c'è uno scopo preciso in questa pretesa razionalmente infondata. Lo scopo è di farne discendere l'obbligo per lo stato di imporre ai precetti della Chiesa. tutti i cittadini, in quanto conformi alla “ragione” (che è comune a tutti). “Rientra nei doveri dell'autorità pubblica”, si legge nel documento già citato del 1987, “operare in modo che la legge civile sia regolata sulle norme fondamentali della legge morale”: “la legge civile non potrà perciò legalizzare il dono di gameti tra persone che non siano legittimamente unite in matrimonio”; “la legislazione dovrà proibire inoltre... le banche di embrioni”. Così il matrimonio cattolico e la morale famigliare cattolica diventano il metro in base a cui stabilire, anche in fatto di fecondazione artificiale, le regole cui devono attenersi “per legge” tutti i cittadini. In Italia, non diversamente dall'Iran, alla base delle leggi dello stato vi è la saharia (qui cattolica, là islamica), a riprova che il cattolicesimo è una religione fondamentalista, incompatibile con i principi della democrazia.

No buono” anche la omologa

Ma lo scarto fra retta ragione e morale sessuale cattolica è ancora più profondo. Quest'ultima infatti dopo aver condannato la fecondazione eterologa perché adulterina, condanna anche quella omologa in quanto rompe la “connessione inscindibile...tra i due significati dell'atto coniugale, il significato unitivo e il significato procreativo” (Il rispetto etc., cit.). Detto più banalmente è vietato fare l'amore senza (il fine di) procreare ed è vietato procreare senza fare l'amore. In realtà quel che preme alla Chiesa è il primo divieto, interdire il rapporto sessuale fine a se stesso, proibire il piacere perseguito indipendentemente dalla finalità procreativa. Ma poiché la motivazione è che non si può “separare” le due cose, ne va di mezzo anche la fecondazione artificiale... Pur di impedire che si faccia l'amore senza finalità procreativa, la Chiesa vieta anche di procreare senza fare l'amore.

Riesce così, col suo ben noto sadismo, a complicare la vita di quanti hanno la disgrazia di crederle: sia delle coppie sterili che desiderano avere tuttavia un figlio “loro”, sia di quelle che desiderano di godere liberamente un rapporto sessuale senza fare figli.

www.cattolicesimo-reale.it

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