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Il pupazzo di Monti

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(5 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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dalla Francia. Marea montante

(22 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.webalice.it/mario.gangarossa

Il governo lo temeva e questa volta aveva ragione. I giovani sono entrati in ballo, non solo nei cortei dinamici e pieni di vita delle manifestazioni nazionali del 12 e 16 ottobre, ma tutti i giorni da una settimana a questa parte, praticando lo sciopero in movimento da un liceo all’altro. Quegli scioperi in movimento che sono sul punto di diffondersi tra i diversi settori di salariati.

Hanno una bella faccia tosta quei ministri che volevano contrapporre l’un l’altra le generazioni! Secondo loro, i pensionati andrebbero in pensione troppo presto, il che sarebbe a detrimento dei giovani, e bisognerebbe che noi pagassimo più contributi, per un tempo più lungo guadagnando di meno, e accontentarci di una pensione miserabile, e altre stupidaggini.

L’azione di disinformazione non ha funzionato. Tutte unite, le diverse generazioni del mondo del lavoro ! Nelle piazze, negli scioperi, nei blocchi, nelle assemblee interprofessionali, nelle manifestazioni, negli slogan !

Ferrovieri, insegnanti, liceali, tassiste, camionisti... e molti altri !

Tanto più che questa settimana, non soltanto i liceali, i nostri figli, sono entrati in ballo. I ferrovieri si sono collocati in prima fila, ma sono stati chiari : “la nostra locomotiva non deve avanzare da sola, aderite allo sciopero”, hanno detto agli altri salariati. E alla fine della settimana il loro appello è stato capito. Infatti, di locomotive, ce n’erano già alcune altre: i portuali, i lavoratori delle mense e i postelegrafonici di Marsiglia, gli apprendisti delle raffinerie ... Ma occorreva che ciò si moltiplicasse, dopo il nuovo successo della manifestazione nazionale di martedì 12 ottobre.

Allora tra i professori e i maestri, per esempio, dove fino ad allora si esitava, se n’è discusso : « non si possono lasciare soli i ferrovieri !
». E in qualche giorno, centinaia di licei sono stati bloccati, e non solo dagli studenti. E quando il governo ha ordinato ai prefetti di usare i lacrimogeni e i flashballs contro i ragazzini, i professori, i sindacalisti e molti altri sono arrivati a protestare, a interporsi, a sostenere i liceali.

Ciò che succede in una parte degli insegnanti, accade anche in un mucchio di altri settori, e non solo nel settore pubblico. Nelle manifestazioni, i lavoratori del settore privato, delle piccole, medie e grandi imprese, si mostrano sempre più. Oh, tutto questo non esplode di colpo, ci sono la disoccupazione, i bassi salari, i lavori precari, i ricatti padronali. Allora si riflette, si pesano le possibilità di un autentico movimento generale, si osserva. Ma gli stati d’animo si evolvono rapidamente, il tempo sociale si accelera.

Fine dell’isolamento

Per ora, sono spesso minoranze a prendere l’iniziativa, ma un po’ dovunque nel paese. Ci si riunisce in assemblee generali. Non si entra subito per forza in sciopero, ma si partecipa a brevi interruzioni del lavoro, ad adunate locali. Si va a vedere i salariati vicini, si va a sostenere i ferrovieri o il blocco delle raffinerie.

Perché è una delle caratteristiche più promettenti del movimento in corso: i salariati in lotta, o sul punto di aderirvi, escono dall’isolamento, dalla loro sola impresa, dal loro solo settore. Si stanno costituendo nuclei inter-imprese.

Tutte queste iniziative locali devono tendere ad un unico scopo, verso un solo movimento generale irresistibile. Ecco come a poco a poco il paese potrebbe arrivare allo sciopero generale, quello autentico. Quel nuovo Maggio ’68 a cui tutti pensano e che potrebbe divenire un ottobre 2010, ancora più pericoloso per il governo e il padronato. Un maremoto sociale che porti via, al suo passaggio, non solo la scellerata riforma delle pensioni, ma anche tutti i piani contro il lavoro, i salari e le conquiste sociali.

Allora, da domani 19 ottobre, tutti insieme nello sciopero e in piazza e il giorno dopo si continua !

Editoriale del bollettino di fabbrica "l’Etincelle" pubblicato dalla frazione di minoranza di Lutte Ouvrière - 17 ottobre 2010

http://www.convergencesrevolutionnaires.org

traduzione di Michele Basso

Convergences Révolutionnaires

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