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Roma. Il Parlamento

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(22 Novembre 2010) Enzo Apicella
Il vertice Nato di Lisbona decide di trasferire in Italia le atomiche americane che gli altri paesi europei non vogliono più

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Parliamo un po’ di pensioni? I precari si svegliano e si accorgono che non avranno niente...

(26 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in confederazione.usb.it

Nazionale – lunedì, 25 ottobre 2010 Questa volta, anche se involontariamente, il Presidente dell'Inps Mastrapasqua ne ha fatta una giusta.

Grazie ad uno “scivolone mediatico”, il tema delle pensioni degli attuali precari è diventato argomento rovente e di attualità.

I fatti.
Una ventina di giorni fa, come riportato dal “Corriere della Sera” del 6 ottobre, il Presidente dell’INPS, parlando ad un convegno dell’Ania, ha annunciato la possibilità per i lavoratori parasubordinati di consultare in via telematica la propria posizione contributiva, senza tuttavia poter simulare il futuro trattamento pensionistico, altrimenti, sembra che abbia dichiarato il Presidente Mastrapasqua, “… rischieremmo un sommovimento sociale”.
Come a dire: meglio che non si accorgano della fregatura che gli stiamo preparando!!!

Immediata la polemica, soprattutto sui blog della rete, mentre scarsa eco hanno trovato le parole del capo dell’INPS sui maggiori quotidiani.

Quello che andiamo ripetendo da quattordici anni, sugli effetti della Riforma delle pensioni firmata da Lamberto Dini e sulla precarizzazione del lavoro, grazie alla gaffe del Presidente Mastrapasqua, è diventato un tema che sta scatenando apprensione tra i lavoratori parasubordinati e, in molti, cominciano ad aprire gli occhi. Il sistema di calcolo contributivo, introdotto con la Riforma del ’95, in un mercato del lavoro nel quale si è favorito il ricorso alla precarietà da parte delle aziende, determinerà in futuro l’erogazione da parte dell’INPS di pensioni da fame, al livello della pensione sociale, trasformando l’ente previdenziale in un Istituto che avrà prevalentemente compiti di assistenza.

Senza un rilancio della previdenza pubblica, attraverso una seria lotta all’evasione e all’elusione contributiva unita ad un ritorno all’occupazione subordinata e stabile, si finirà per costruire una società di bisognosi, in cui diventerà sempre più forte il rischio sociale e sempre più marcata la differenza tra la parte minoritaria garantita e quella, nettamente maggioritaria, di nuovi poveri.

Occorre pensarci oggi, respingendo lo spauracchio rappresentato da curve e gobbe della spesa pensionistica, che è servito a legiferare in modo da distruggere il sistema pensionistico pubblico a tutto vantaggio dei Fondi pensione privati.

BISOGNA AFFRONTARE CON CHIAREZZA IL TEMA DELLE PENSIONI,
senza nascondere l’immondizia sotto il tappeto

RdB-USB Pubblico Impiego INPS

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