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La francia vuole armare emirati e kuwait

Sarkozy prova ad inserirsi nella corsa al riarmo delle monarchie del Golfo, in vista di un possibile conflitto tra Israele e Iran. Offre decine di jet da combattimento Rafale. Ma non sarà facile fare concorrenza agli Usa forti del recente accordo da 60 miliardi di dollari per forniture militari all’Arabia saudita.

(26 Ottobre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Roma, 26 ottobre 2010, Nena News – Fa gola alla Francia il grande affare del riarmo delle monarchie del Golfo in vista di un possibile conflitto tra Israele e Iran che finirebbe, inevitabilmente, per coinvolgere (e devastare) l’intero Vicino Oriente. Di fronte al contratto da 60 miliardi di dollari che vedrà nei prossimi anni gli Stati Uniti fornire armi di ogni genere all’Arabia saudita (con il pieno consenso di Israele), il presidente francese Nicolas Sarkozy è impegnato a convincere gli Emirati arabi uniti e il Kuwait ad acquistare rispettivamente 60 e 28 caccia Rafale (Dassault).

L’agenzia di stampa americana UPI, riferendo la notizia, sottolinea che non sarà un compito facile quello che si è dato Sarkozy. Sebbene gli Emirati abbiano più volte acquistato in passato aerei da combattimento francesi, stavolta non appaiono convinti di fronte alla mancata vendita all’estero di un solo Rafale da parte della Dassault. Temono che il velivolo sia poco competitivo.

Da parte sua il Kuwait, che ha sempre acquistato armi americane, è alla ricerca di aerei dell’ultima generazione. I contatti tra Parigi e Kuwait city sono in corso dal 2008 e riguardano un accordo da 4,4 miliardi di dollari. Ma l’emirato ora ha preso in considerazione anche le proposte della svedese Saab che offre il suo Gripen e dell’americana Boeing che propone lo F/A-18 Super Hornet. Diversi parlamentari kuwaitiani sostengono che il Rafale sia inferiore agli altri due jet e che dietro l’interesse per la proposta francese ci sarebbero gli interessi personali di alcuni esponenti del governo.

Il Financial Times sottolinea che Sarkozy ha la tendenza ad annunciare accordi per forniture militari che in realtà non ancora stati definiti e firmati. Nel 2009, ricorda il quotidiano economico, comunicò un accordo ufficiale per la vendita di 36 Rafale alle forze aeree brasiliane. A distanza di un anno, i brasiliani sembrano molto più interessati allo svedese Gripen. Lo stesso è accaduto qualche settimana fa quando il presidente francese ha annunciato la vendita del Rafale agli Emirati – desiderosi di sostituire 63 vecchi Mirage, sempre della Dassault – ma dal Golfo lasciano intendere di avere più interesse per lo F/A-18 Super Hornet.

Abu Dhabi, responsabile per la difesa degli Emirati, ha reso le cose ancora più complicate per Sarkozy chiedendo a Parigi che il Rafale venga armato con i missili di fabbricazione Usa Slam Er/2 al posto degli europei Mbda Am-39. Gli Emirati vogliono un missile in grado di colpire in Iran. Lo Slam infatti ha un raggio di 160 miglia mentre l’Am-39 (una versione aggiornata del francese Exocet) non supera le 65 miglia.

L’industria militare Dassault non regge il confront tecnologico con le produzioni belliche di altri paesi. Ha ottenuto una commessa per 294 Rafale dalle forze armate francesi ma senza contratti all’estero potrebbe non avere le risorse per soddisfare l’acquisto dei jet fatto dall’aviazione nazionale. Il ministero della difesa francese ha ordinato altri 11 Rafale per il 2011al solo scopo di tenere in vita la Dassault facendo spendere al contribuente francese altri 1,1 miliardi di dollari mentre il paese fa i conti con la crisi economica.

La Francia ha perduto, a vantaggio della Russia, il terzo posto tra i paesi esportatori di armi (i primi due sono Usa e Gran Bretagna). Washington e Mosca, spiega l’agenzia UPI, sono avvantaggiate anche dall’offerta multipla degli europei che propongono ai potenziali acquirenti tre tipi di aerei da combattimento dalle caratteristiche simili. Nena News

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