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(15 Agosto 2012) Enzo Apicella

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    Un percorso che colmi il vuoto di rappresentanza rimasto scoperto a sinistra

    Un appello da Napoli

    (2 Novembre 2010)

    Intendiamo con questo appello sottolineare la necessità e l’urgenza di una discussione ampia e partecipata per affrontare il tema delle prossime scadenze amministrative.

    Riteniamo opportuno che quanti in questa fase politica si oppongono a Napoli alle politiche antipopolari, governative ed amministrative, si confrontino su un possibile percorso che colmi, anche a livello di istituzioni locali, il vuoto di rappresentanza rimasto scoperto a sinistra.

    E’ evidente che per rispondere agli attacchi che subiamo, lo scontro sociale è il terreno prioritario di azione, ma perché rinunciare ad una rappresentanza diretta di chi lotta, non mediata dalle vecchie pratiche di delega ai ceti burocratici dei partiti tradizionali?

    Sia chiaro che non vogliamo proporre cartelli elettorali di soggetti politici autoleggittimati che si spartiscono posti in lista e chiedono il voto su un programma scritto a tavolino, né pensiamo di raccogliere la buona volontà degli onesti senza marcare chiari riferimenti di classe anche nelle pratiche amministrative.

    Siamo coscienti delle difficoltà del percorso ma siamo incoraggiati dalla pratica che ci vede insieme quotidianamente, formazioni sindacali, collettivi autorganizzati, centri sociali, organizzazioni politiche di sinistra anticapitalista e tanti singoli attivisti sociali, partecipi alle manifestazioni, assemblee, mobilitazioni, lotte che, pur nella frammentarietà dei percorsi, sono una costante nella nostra città.

    Oggi ci troviamo in una fase particolarmente difficile della rappresentanza politico-istituzionale: il liberismo, egemone a livello nazionale e sovranazionale, ha di fatto disconnesso la rappresentanza istituzionale dalla rappresentanza dei soggetti sociali; infatti nelle amministrazioni non c’è più spazio per scelte politiche essendo queste determinate esclusivamente dagli indirizzi scelti, a livello europeo, dalle lobby degli affari; le politiche locali redistributive sono sostituite dalla repressione, il welfare è sostituito da politiche securitarie. C’è da ricostruire la democrazia, ma non in senso formale bensì con sperimentazioni di democrazia diretta e partecipata.

    Contenuti fondativi del percorso che vogliamo sperimentare sono l’opposizione più netta agli interessi del profitto, degli affari, delle clientele, delle organizzazioni criminali, e la difesa più conseguente degli operai, dei precari, dei pensionati, dei disoccupati, dei migranti, assumendo le parole d’ordine che essi stessi esprimono nelle lotte: stabilizzazione del precariato, difesa del territorio, allargamento dell’occupazione, raccolta differenziata dei rifiuti, salario di cittadinanza etc. Naturalmente, dati tali presupposti, nessuna interlocuzione con chi ha malgovernato la nostra città è praticabile; ci riferiamo esplicitamente al PD e alle formazioni ad esso alleate che a parole sostengono le posizioni dei movimenti e nella pratica siedono in consigli di amministrazione che agiscono in direzione opposta. Il centrosinistra dopo circa venti anni di governo non hanno risolto un solo problema di questa città, anzi, ci hanno portato allo sfascio più totale.

    Questo non significa che ignoriamo il valore dell’unità, la sana richiesta di superare le frammentazioni. Smettiamola con il settarismo, con logiche autoreferenziali ed impariamo dall’unità nelle lotte. La più ampia convergenza deve essere ricercata con chi si pone alla sinistra del quadro politico che ha detenuto l’amministrazione comunale.

    Non è possibile nessun reale avanzamento sulla strada indicata senza una reale innovazione della pratica politica. Bisogna prescindere dal personale politico riciclato da precedenti esperienze amministrative, dai professionisti della politica dai collettori di clientele; non ci deve essere spazio per chi si vuol ritagliare, sia pur marginali, interessi personali. La presenza nei quartieri è la nostra pratica di radicalizzazione e la ricerca del consenso con i nostri interlocutori avviene nella pratica dell’azione politica e non in logiche clientelari.

    Anche al nostro interno bisogna non solo declamare, ma anche praticare un diverso approccio alla politica, come già prassi in alcuni movimenti: discussione reale e non preconfezionata, rifiuto del leaderismo, del personalismo, dello scontro violento delle posizioni, messa da parte degli interessi particolari di organizzazione per gli interessi generali della lotta.

    Ci rendiamo conto che esistono molti approfondimenti necessari per potere intraprendere un cammino su solide basi: riguardano analisi sulla fase economica, sulle trasformazioni territoriali basate sullo sfruttamento delle risorse, sulle dinamiche sociali; riguardano i rapporti comitati autoorganizzati/istituzioni, il come gestire ed allargare la sfera del pubblico e tanti altri argomenti. La capacità di formulare avanzamenti reali su tali terreni sarà proporzionale all’ampiezza delle interlocuzioni che saremo in grado di tessere.

    Sottoscrivendo questo appello riteniamo opportuno proporre una Assemblea Pubblica per diffondere questi propositi e verificare da parte di tutti gli interessati, la praticabilità del percorso individuato.

    Per adesioni scrivere una mail ad uno dei seguenti indirizzi:
    napoli.sinistracritica@gmail.com
    contropiano.napoli@libero.it
    campania@comunistisinistrapopolare.com

    Sinistra Critica Napoli
    Contropiano Napoli
    Comunisti Uniti - Sinistra Popolare Napoli

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