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08.11.10 - Brescia - La polizia sgombera il presidio

(8 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

Lunedì 08 Novembre 2010 08:17
Razzismo si stato a Brescia, contro i migranti e contro Radio Onda d'Urto. Intorno alle 6 di lunedì mattina il presidio esterno al cantiere metrobus di via San Faustino è stato sgomberato da carabinieri e polizia. (...)

www.quibrescia.it
Secondo quanto riferito dall’agenzia di informazione antagonista Radio Onda d’Urto, una ventina di manifestanti sarebbero stati portati in questura. I sei immigrati che, da sabato 30 ottobre, si trovano sulla gru del cantiere metrobus di via Cesare Battisti rimangono invece in cima al braccio meccanico (leggi qui).
Le forze di polizia avrebbero affermato che non è loro intenzione intervenire sulla gru, ma solo sgomberare il presidio permanente.
Secondo quanto riportato dalla radio, sarebbero stati perquisiti da parte delle forze di polizia anche i locali dell’oratorio di San Faustino, a pochi passi dal presidio, dove diversi migranti avevano trovato rifugio e ospitalità nell’ultima settimana.
Le forze dell'ordine hanno poi collocato i cellulari nei pressi del cantiere dove prima era il presidio. Alcuni dei manifestanti si sono spostati sul braccio della gru in posizione pericolosa, seduti con le gambe a penzoloni nel vuoto.
Tra le persone portate via della forze dell'ordine alcuni attivisti dell'associazione Diritti per tutti, tra cui anche una giornalista dell'emittente bresciana Radio Onda d'Urto, Umberto Gobbi.
Alcuni striscioni che erano appesi al braccio della gru sono stati dati alle fiamme. Tuttavia, al momento, non ci sarebbero segnali che le forze dell'ordine stiano per procedere nell'immediato allo sgombero degli immigrati sulla gru.
L'intervento della questura giunge dopo le dichiarazioni del sindaco di Brescia Adriano Paroli, intervenuto nuovamente sul caso dei sei immigrati che da otto giorni stanno occupando la gru del cantiere metrobus di via San Faustino per protestare contro quella che definiscono una “sanatoria truffa”.
Il primo cittadino ha detto infatti che“Il limite è stato superato” e “Non intendiamo concedere più nulla”, in riferimento soprattutto al rifiuto dei manifestanti al posizionamento della struttura di sicurezza, disposto dalla prefettura nei giorni scorsi per evitare conseguenze derivate da incidenti fortuiti (leggi qui e qui).

Paroli ha definito “intollerabile” la situazione, ribadendo come tale dispositivo fosse stato pensato per l’integrità dei sei che si trovano sul braccio meccanico e che solo la tutela nei confronti degli immigrati “ha fatto sopportare, anche a livello istituzionale, una situazione inammissibile”. Per il sindaco ora il compito di sanare questa situazione spetta ad altre istituzioni, come la questura che possiede gli elementi utili per intervenire.
Il sindaco ha anche aggiunto che la protesta degli immigrati “uno schiaffo” a Brescia “città, accogliente e generosa per tradizione” e stigmatizza il comportamento degli extracomunitari sulla gru come “un vero e proprio regalo nei confronti di coloro che seminano odio e vendetta”.
Critico invece verso le istituzioni bresciane è Davide Boni, presidente del Consiglio regionale, che attribuisce a Brescia la responsabilità di ciò che è avvenuto anche a Milano dove un gruppetto di immigrati, quattro egiziani e un argentino, hanno occupato la ciminiera dell’ex Carlo erba in piazza Maciachini per chiedere il permesso di soggiorno negato come i “colleghi” della gru di via San Faustino (leggi qui).
Per Boni (Lega Nord) “chi occupa gru ed edifici senza averne titolo, mobilitando per settimane le forze dell'ordine e le istituzioni, sta commettendo un reato”. “Una situazione inaccettabile, quella che si sta verificando a Brescia”, ha proseguito il presidente del consiglio regionale della Lombardia, “che mi auguro venga risolta in brevissimo tempo, ripristinando l'ordine pubblico e la sicurezza, dando la possibilità ai lavoratori del cantiere occupato di riprendere la propria attività”.
"La cosa più vergognosa”, ha affermato Boni, “è che lo strisciante buonismo che ha portato qualcuno a giustificare l'occupazione abusiva di Brescia, sta di fatto fomentando anche in altre città italiane, come a Milano, l'emulazione di questo gesto”.
“Prima di rivendicare dei diritti”, ha aggiunto, “gli immigrati che intraprendono questo tipo di iniziative, supportati per fini politici e demagogici da qualche partito o associazione di sinistra, dovrebbero prima di tutto imparare che in questo Paese vigono delle leggi e dei doveri ben precisi".
"Non saranno certamente delle azioni ricattatorie e arroganti che daranno vita ad una nuova e improponibile sanatoria”, ha concluso Boni, “ma dinanzi alle tensioni causate proprio dagli stessi stranieri, mi auguro solo che il Governo risponda con un ulteriore giro di vite nei confronti dell'immigrazione clandestina e della regolarizzazione degli immigrati''.

Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale

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