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Brescia: la Polizia reprime, la lotta continua. Resistenza in Via San Faustino

(9 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Brescia: la Polizia reprime, la lotta continua. Resistenza in Via San Faustino

foto: www.radiocittaperta.it

La cronaca di Radio Onda d'Urto di Brescia
Questa mattina verso le 6, decine di carabinieri e poliziotti sono intervenuti al presidio permanente sotto la gru di Piazzale Cesare Battisti per sgomberarlo. Sono stati fermati diversi migranti e antirazzisti presenti, come sempre da oltre una settimana a questa parte, nel piazzale antistante al cantiere del metrobus. Tra questi anche due nostri redattori.

Ore 7.30: Le forze di polizia avrebbero affermato che non è loro intenzione intervenire sulla gru, ma solo sgomberare il presidio permanente.

ore 7.15: Sono stati perquisiti da parte elle forze di polizia anche i locali dell’oratorio di San Faustino, a pochi passi dalla gru, dove diversi migranti avevano trovato rifugio e ospitalità nell’ultima settimana.

ore 8: Azione di polizia nei dintorni della gru. Fermi e arresti di compagni e compagne presenti in zona.
Ore 8.20: Numerosi compagni e compagne arrestati. Tra loro anche diversi nostri redattori e collaboratori.

Ore 8.45: Dalla gru lancio di oggetti nei confronti di poliziotti che sono entrati nel cantiere. Cariche sui manifestanti sotto la gru. 14 fermi di compagni e compagne oltre a decine di migranti. Cariche ripetute anche nei dintorni e caccia all’uomo nelle vie adiacenti.

Ore 9.15: aggiornamento con Arun dalla gru e Leo da sotto. Pompieri portano mezzi dentro il cantiere con scale. Da sopra urla e minacce di lanciarsi sotto.

Ore 9.30: mezzo dei pompieri dentro il cantiere. Spostati i pali di illuminazione della gru. Vogliono sistemare reti metalliche sotto la gru. In porta Trento presidio spontaneo di compagni e compagne.

Ore 9.45: fermi di polizia anche nei confronti di semplici cittadini che chiedono informazioni. “Ordini dal ministero dell’interno” dicono i funzionari di piazza. Tentativi di allontanamento di giornalisti.

Ore 10.10: Da Via San Faustino la polizia porta via i cassonetti dell’immondizia e impedisce a chiunque di avvicinarsi. Pressioni nei confronti dei giornalisti costretti ad allontanarsi.

Ore 10.30: APPUNTAMENTO ORE 12 IN PIAZZA LOGGIA PER RISPONDERE A QUESTA REPRESSIONE VIOLENTISSIMA

Ore 11: CARICA DELLA POLIZIA IN VIA SAN FAUSTINO,MANGANELLATE SUI MANIFESTANTI

Ore 11: IN QUESTURA DOPO ORE ARRIVANO LE AMBULANZE PER CHI STA MALE A SEGUITO DELLE BOTTE DELLA POLIZIA

Ore 11.30: NESSUN APPUNTAMENTO IN PIAZZA LOGGIA, TUTTI IN VIA SAN FAUSTINO.

Ore 11.40: confermato l’arrivo al pronto soccorso dell’ospedale Civile di Brescia della nostra redattrice Rodangela, fermata e ferita durante la prima carica di stamani che ha sgomberato il presidio di piazzala battisti. Rosangela è arrivata in ospedale dalla Questura scortata dalla polizia, che le ha sequestrato il telefono. Impossibile dunque la momento mettersi in contatto con lei per conoscere le sue condizioni. I presenti riferiscono che i medici la stanno visitando. Rosangela lamenta forti dolori ad una spalla e al ventre. Non si hanno notizie invece sulle condizioni degli altri fermati, soprattutto delle altre due compagne che, in Questura, hanno evidenziato problemi respiratori.

Ore 11.50: La nostra redattrice Rosangela è stata visitata e sottoposta ad ecografia in ospedale. Non ci sarebbero lesioni interne, ma i medici la tengono comunque in osservazione. Nel frattempo la polizia ha però bloccato le due compagne che erano al pronto soccorso per seguire la situazione, sequestrando loro i documenti.

Ore 11.55: Persone in presidio in aumento in Via San Faustino, circa 200. L’appello è raggiungere il piazzale sotto la gru per rispondere a questo attacco repressivo.

Ore 12,05: Secondo indiscrezioni date ai giornalisti sul posto pare che i fermati siano accusati di resistenza a pubblico ufficiale.

Ore 12.07: Già 300 persone sotto la gru per il presidio

Ore 12.22: Gli avvocati che stanno seguendo la situazione degli arrestati affermano che al momento dalla Questura non giungono notizie rispetto al numero di fermati e ai loro capi d’accusa. Dagli uffici della Questura hanno comunicato che sono 14 gli italiani fermati e alcune decine gli immigrati ma i due gruppi non possono comunicare tra loro.

Ore 12.37: Il presidio continua ad ingrandirsi, la situazione è tranquilla.

Ore 13.19: Aumenta la militarizzazione nei pressi del presidio sotto la gru. Altri 4 blindati posizionati sotto la gru e aumenta il numero delle camionette sotto la gru. Persistono circa 300 persone al presidio.

Ore 13.22: La Questura conferma l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e istigazione alla violazione delle leggi. Continua a non fornire numeri rispetto ai fermati.

Ore 13.50: Sono 30 i fermati durante la mattinata a Brescia. Il calcolo è effettuato attraverso testimonianze di chi stamattina era in piazza e le comunicazioni che ci giungono dalle persone fermate in Questura. Si tratta quindi di un bilancio provvisiorio in attesa delle comunicazioni ufficiali degli avvocati dei fermati.

Ore 15.00: rilasciati ma indagati 5 compagni tra i fermati in questura. Restano all’interno della questura 6 compagni. Secono l’Ansa sarebbero stati convalidati 3 arresti ai danni di altrettanti migranti, sarebbero ancora 8 o 9 quelli in stato di fermo.

Ore 15.30: Situazione di stasi al presidio di via San Faustino. Imponente schieramento di forze di polizia in tenuta antisommossa, diverse centinaia i compagni e gli immigrati presenti che con determinazione annuciano il proseguimento. TUTTI E TUTTE IN VIA SAN FAUSTINO.

Ore 16.00: Rosangela ha lasciato l’ospedale ma si trova ancora in questura in stato di fermo.

Ore 16.32: Il circolo Anpi “Caduti di Piazza della Loggia – Centro storico” esprime solidarietà agli antirazzisti fermati al presidio sotto la gru nella mattinata dell’8 novembre, in particolare ai tre attivitsti del circolo, Rosangela, Licia e Fabio.

Ore 17.18: Un altro compagno fermato è stato rilasciato. Al momento sono in stato di fermo ancora 4 italiani, tra cui i due redattori di Radio onda d’urto e un numero imprecisato di migranti.

Ore 17.35: Aggiornamento con Elia della redazione dal presidio di Via san Faustino. Ascolta l’audio.

Ore 17.40: Evoluzioni della situazione dei fermati: diventa arresto il fermo per Fabio, uno dei quattro italiani ancora trattenuti in Questura (per lui resistenza aggravata a pubblico ufficiale). Ancora al vaglio degli inquirenti la posizione degli altri fermati, sia italiani che immigrati.

Ore 17.55: da meltingpot.org:

Dopo lo sgombero del presidio in diverse città si stanno raccogliendo migranti ed attivisti per azioni e presidi contro la violenza di Brescia:

A Bologna, lunedì 8, in Piazza Nettuno dalle ore 18.00

A Padova, lunedì 8, in Piazza Antenore, dalle ore 17.00

A Reggio Emilia, lunedì 8, in Piazza Prampolini, alle ore 18.00

A Trento, lunedì 8, sotto il Commissariato del Governo, dalle ore 18.00

A Milano, lunedì 8, sotto la Torre di via Imbonati, dalle ore 17.30

A Bergamo, martedì 9, dalle ore 19.00

A Venezia, martedì 9, sul Ponte di Calatrava, dalle ore 17.00

Ore 18.00: Rilasciata Rosangela, redattrice di Radio Onda d’Urto, ferita questa mattina durante le prime cariche. Per lei botte a braccia e torace, con lussazione di una spalla. Alcuni giorni di prognosi e denuncia a piede libero per manifestazione non autorizzata, nonostante la nostra collega fosse sul luogo delle cariche per lavorare (è stata fermata e malmenata proprio mentre era in collegamento telefonico con noi poco dopo le 6). Stessa accusa anche per Licia, altra antirazzista fermata stamani, rilasciata in questi minuti come Rosangela. In Questura rimangono dunque Umberto, altro redattore della nostra radio in stato di fermo, e Fabio, per cui il fermo si è tramutato in arresto. Fino a domani, comunque, non sembra siano previste udienze davanti al magistrato per la convalida degli arresti.

Ore 18.20: Conferenza stampa a palazzo Loggia da parte dell’amministrazione comunale di Brescia dopo la giornata di repressione di oggi. Grande protagonista, come al solito, il vice-sindaco sceriffo, il leghista Fabio Rolfi. Nessuna apertura alla lotta degli immigrati, ma ancora negazione di legittimità alla protesta e minacce, soprattutto verso i migranti.

Ore 18.30: Arun, uno dei sei immigrati sulla gru da 9 giorni, conferma che lui e i suoi compagni sono adesso in sciopero della fame. Ascolta il contributo.

Ore 18.40: Anche a Milano, intanto, prosegue sulla torretta di via Imbonati la protesta contro la sanatoria truffa del 2009.

Ore 19.00: MOLTO PIU’ PESANTE DI QUANTO APPRESO FINORA IL BILANCIO DEGLI ARRESTI. IN MANETTE CI SONO 2 ITALIANI E 4 IMMIGRATI. PER QUANTO RIGUARDA GLI ITALIANI, OLTRE A FABIO, E’ STATO ARRESTATO UN ALTRO GIOVANISSIMO BRESCIANO, DIEGO, PRESO NELLA PRIMA FASE DELLE CARICHE E TENUTO NASCOSTO NEI LOCALI DELLA QUESTURA PER TUTTA LA GIORNATA. ARRESTI CHIARAMENTE POLITICI, COSI’ COME NEL CASO DEGLI IMMIGRATI: COLPITI I RAPPRESENTANTI DELLE COMUNITA’ E DELLE REALTA’ MAGGIORMENTE COINVOLTE NELLA LOTTA (DUE EGIZIANI, UN PAKISTANO E UN INDIANO). PER ALTRI 12 MIGRANTI, INOLTRE, E’ ARRIVATA L’ESPULSIONE PER IRREGOLARITA’ CON IL PERMESSO DI SOGGIORNO. PER LORO, ADESSO, C’E’ LA DEPORTAZIONE NEI CIE. A GUIDARE ESPLICITAMENTE LA MACCHINA DELLA REPRESSIONE E’ STATO IL QUESTORE VICARIO EMANUELE RICIFARI: LUI HA ORDINATO I FERMI, LE CARICHE, LO SGOMBERO DEL PRESIDIO E L’IRRUZIONE NEI LOCALI DELLA PARROCCHIA DI VIA SAN FAUSTINO, COME RACCONTA AI NOSTRI MICROFONI UMBERTO DELLA REDAZIONE, APPENA RILASCIATO DOPO UN’INTERA GIORNATA TRASCORSA IN QUESTURA IN STATO DI FERMO.

Ore 19.40: Sale improvvisamente la tensione in via San Faustino: spintonamenti fra le prime file del presidio e i cordoni della polizia.

Ore 20:45: Momenti di tensione in via San Faustino. La polizia allontana i giornalisti. Spintonamenti ai danni di alcuni compagni, ma anche di Damiano Galletti (segretario generale della Camera del lavoro di Brescia) e Claudio Bragaglio (esponente Pd).

Ore 21.00: Continua la situazione di calma tesa sotto la gru. Intanto, dopo una lunga mediazione, i sei sopra la struttura hanno accettato di farsi recapitare cibo e bevande da una delegazione di compagni attraversa una funa calata dall’alto. Interrotto dunque lo sciopero della fame iniziato nel pomeriggio: una scelta presa dai sei immigrati sulla gru solo dopo molte insistenze da parte dei solidali presenti 35 metri più sotto.

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