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Dopo Dublino insorge Londra: 50.000 studenti in piazza contro i tagli all'istruzione. Occupata la sede dei Conservatori, assediati i servizi segreti

(11 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Dopo Dublino insorge Londra: 50.000 studenti in piazza contro i tagli all'istruzione. Occupata la sede dei Conservatori, assediati i servizi segreti

foto: www.radiocittaperta.it

Marco Santopadre, Radio Città Aperta

10-11-2010/19:43
--- Nessuno si aspettava l’imponente marcia di stamattina, nemmeno la polizia, che prevedeva un corteo di al massimo 10.000 partecipanti. Ma in una Gran Bretagna che finora sembrava aver accettato con rassegnazione il piano di pesantissimi tagli annunciati dal governo gli studenti hanno stupito tutti, mettendo a ferro e fuoco i centri del potere. Persino l'edificio che ospita l'MI5, i servizi segreti interni, é stato assediato e costretto a barricarsi chiudendo il proprio ingresso con pesanti portoni in metallo e facendo piantonare dalla polizia le entrate sul retro. I poliziotti hanno cominciato a lanciare lacrimogeni, mentre i giovani si scatenavano; e due ore più tardi l'ingresso era distrutto, i vetri rinforzati infranti e la polizia ha faticato a lungo per riguadagnare il controllo della situazione. Nel frattempo a Westminster in 200 hanno tenuto un sit-in di protesta dinanzi alla camera dei Comuni. ''Gli studenti assicurano che non si metteranno in disparte per vedere i fondi per l'insegnamento decimati, per assistere all'appesantimento della prossima generazione di studenti con debiti insostenibili, non ci metteremo da parte mentre la nostra università diventa, ancora una volta, un rifugio per l'elite dei privilegiati'', ha dichiarato Barclay, il leader del NUS, il sindacato degli studenti universitari.
La più grande manifestazione studentesca in oltre un decennio nelle vie della capitale britannica si è conclusa con scontri con la polizia e numerosi arresti. Sono stati oggi più di 50mila gli studenti e i ricercatori che hanno marciato nel centro della capitale britannica Londra per protestare contro il drastico aumento delle rette universitarie deciso dal governo di coalizione tra conservatori e liberali guidato dal rampante David Cameron. Le rette, che si aggiravano intorno alle 1000 sterline l'anno fino a dieci anni fa e che Tony Blair elevò già a 3 mila, sono state aumentate ora fino all’incredibile cifra di 9 mila sterline (circa 11 mila euro) dall'attuale esecutivo, con la scusa che il governo non può più finanziare l’educazione e l’istruzione a causa della crisi economica e del deficit. Ma il nuovo aumento delle tasse universitarie escluderà dall’istruzione superiore una buona fetta di studenti – quelli provenienti dalla classe operaia e dalle categorie sociali meno abbienti - che già ora fanno fatica a pagarsi gli studi. Il modello al quale si vuole arrivare è quello statunitense dove i giovani e le rispettive famiglie per potersi permettere l’ingresso all’Università stipulano dei veri e propri mutui pari a circa 50-60 mila euro da restituire a rate per anni. Infatti il governo di centro-destra ha già previsto un programma per concedere prestiti agli studenti in cambio di interessi definiti “proporzionali al reddito che i laureati conseguono negli anni successivi al diploma”.
Il nuovo sistema è stato naturalmente accolto da una bordata di critiche. Alle accuse di aver creato una barriera insuperabile per la maggior parte dei giovani britannici in Parlamento il vice-premier Nick Clegg ha risposto che sono stati i laburisti di Blair ad aumentare per primi le rette ed è colpa del Labour se il deficit dello stato è cresciuto fino al punto da rendere necessarie misure draconiane per ridurlo. Ma Clegg è apparso in imbarazzo quando la vice-leader laburista Harriet Harman gli ha ricordato che fino a pochi mesi fa, in campagna elettorale, anche lui, come leader del partito liberaldemocratico, criticava aspramente ogni ipotesi di aumentare le rette universitarie.
Finchè stamattina decine di migliaia di studenti, ricercatori e rappresentanti di alcuni settori del mondo del lavoro hanno sfilato per ore pacificamente nel cuore di Londra contro l'aumento delle "tuition fee", cioè delle rette universitarie. Ma quando il corteo si è avvicinato al parlamento di Westminster, parecchie centinaia di dimostranti, con passamontagna o fazzoletto a coprire il volto, hanno dapprima assaltato alcuni negozi di lusso e poi hanno occupato la hall e il tetto della Millbank Tower, un grattacielo di 120 piani in riva al Tamigi che ospitava il quartier generale dei Tories – i Conservatori - durante la campagna elettorale. Gli scontri tra manifestanti e polizia in assetto antisommossa sono stati molto duri: ci sono stati arresti, contusi e feriti. Alcuni studenti, asseragliati sul tetto del grattacielo, hanno cominciato a gettare oggetti sui poliziotti mentre altri devastavano gli arredi dell’ingresso del palazzo.
Neanche l’arrivo di altri agenti in tenuta antisommossa è riuscita a far desistere l’ala più radicale del movimento studentesco. In serata il sindacato studentesco, che aveva organizzato l’imponente marcia di questa mattina, ha preso le distanze dagli scontri, ma sono in molti a pensare che qualche manifestazione simbolica non costringerà il governo britannico a ripensarci.
Uno degli studenti ha detto al Guardian: ''Siamo contro i tagli, in solidarietà con i poveri, gli anziani, i disabili e i lavoratori che ne verranno colpiti. Siamo contro tutti i tagli e la commercializzazione dell'istruzione. Occupiamo il tetto del quartier generale dei Tory per dimostrare che siamo contro il loro sistema, che attacca i poveri e aiuta i ricchi. Questo é solo l'inizio''.
Qualche giorno fa ad esplodere erano stati gli studenti irlandesi, dopo l'annuncio da parte del ministro delle finanze di Dublino, Brian Lenihan, di nuovi tagli alla spesa pubblica e di altri aumenti delle tasse.
I primi a mobilitarsi contro la crisi ed i provvedimenti governativi erano stati gli studenti universitari che nel centro di Dublino si erano scontrati con la polizia dopo che a decine di migliaia avevano manifestato anche il quel caso contro il previsto aumento delle tasse universitarie da 1500 a 2500 euro all'anno. Anche in quel caso alcune centinaia di studenti avevano deciso di occupare il Ministero delle Finanze, fino a quando la polizia in tenuta anti-sommossa li aveva sgomberati provocando numerosi feriti e arresti, con le vie del centro della capitale irlandese presidiate da centinaia di agenti a cavallo e addirittura dai mezzi blindati. I tagli decisi dall’esecutivo, all’interno dei quali rientra l’aumento delle tasse universitarie, ammontano a circa 6 miliardi di euro.

Radio Città Aperta - Roma

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