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Gli insegnanti triestini in campo con i loro allievi che occupano

(12 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

Gli insegnanti triestini in campo con i loro allievi che occupano

foto: www.comunistiuniti.it

Continua l'occupazione di tutte le scuole superiori di Trieste e provincia, avvenimento che non si era mai verificato nella storia della città giuliana.
E intanto comincia a scendere in campo anche la parte più comprensiva e combattiva degli insegnanti del Liceo Classico e Linguistico “Petrarca” di Trieste che hanno sottoscritto una lettera di solidarietà con i loro allievi.

Noi sottoscritti docenti del Liceo Classico e Linguistico “Francesco PETRARCA” esprimiamo preoccupazione per la situazione venutasi a creare a seguito della occupazione di gran parte degli Istituti cittadini ed in particolare del nostro Liceo.
Pur avendo fra noi idee diverse sulla opportunità di certe forme di lotta, facciamo presente che le motivazioni e le preoccupazioni degli studenti sono assolutamente fondate poiché in questo periodo storico molto si sta decidendo sul destino della scuola pubblica e sull’accesso all’istruzione nel nostro Paese.
La riforma, fondata su prioritarie considerazioni di natura economica, rispetto a quelle culturali, didattiche e formative per adesso, ha agito, con vari meccanismi, su due elementi: il taglio drastico delle spese ( per gite di istruzione, progetti, infrastrutture, laboratori, supplenze) e la riduzione netta di ore di insegnamento, ovvero di trasmissione di cultura, con la conseguenza che, per fare un esempio, nel nostro Liceo il primo anno del Linguistico è passato da 35 a 27 ore settimanali.
Ciò ha comportato una riduzione del personale scolastico, insegnante e non, ed un peggioramento delle condizioni di lavoro per chi vi è rimasto.
Ogni giorno sperimentiamo sulla nostra pelle, così come gli studenti sperimentano sulla loro, gli effetti dei tagli al bilancio
Di fronte ad una situazione sempre più grave nella scuola, che obbliga tutti i soggetti operanti al suo interno a porsi domande sulle prospettive future, riteniamo che non debba affermarsi una posizione di scontro e chiusura nei confronti della componente studentesca, ma , anzi, che con i giovani debba aprirsi un serio dibattito sul destino del sistema formativo pubblico e sulle relazioni tra formazione e sviluppo della società.
L'investimento nella scuola è l'investimento nella società futura. Per questo i giovani stanno tentando di riportare l'attenzione su obbiettivi culturali e didattici che formino cittadini responsabili, in grado di operare scelte basate su un pensiero critico, al fine di costruire una società sempre migliore.
La protesta giovanile va guardata con rispetto e aiutata a maturare, non ricondotta con la forza o con la svalutazione nell'acquiescenza.”


Sul fronte delle occupazioni del Friuli Venezia Giulia oggi, giovedì 11 ottobre, sono state occupate anche le scuole di lingua slovena della Provincia di Gorizia, ed i prossimi giorni dovrebbero prendere decisioni analoghe gli studenti medi di Udine, e Pordenone.

Comunisti Uniti

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