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(Dove và la CGIL?)

12.11.2010 - Documento conclusivo del Coordinamento regionale Area programmatica “la Cgil che vogliamo” del Piemonte.

(12 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.rete28aprile.it

Venerdì 12 Novembre 2010 10:12
Si è riunito in data 10 novembre 2010, il coordinamento Piemontese dell'area programmatica “La Cgil che vogliamo” per valutare la situazione politica e sindacale.
Nel merito ha espresso le seguenti valutazioni:
Siamo di fronte alla sottoscrizione,di un primo blocco di intese tra le parti sociali, inviato al Governo, del tutto sconosciuto agli organismi della CGIL.
La CGIL partecipa, senza nessun coinvolgimento né mandato del Comitato Direttivo ed in assenza di rapporto con i lavoratori, al confronto in corso, per la realizzazione del Patto Sociale richiesto dalla Marcegaglia.
In uno dei testi sottoscritti si legge che: “le parti sociali ritengono essenziale che siano incrementate e rese strutturali tutte le scelte normative volte a incentivare la contrattazione di secondo livello che collega gli aumenti retributivi all’aumento della produttività e redditività”, ossia, si accede alla precarizzazione e variabilità del salario.
E' del tutto evidente che siamo di fronte ad un intervento diretto sulla stessa dinamica della contrattazione e che, nei fatti, viene assunta la parte sostanziale del modello contrattuale che Confindustria, CISL, UIL hanno già sottoscritto e che la CGIL non ha firmato.
Nel mentre si sottoscrivono accordi come quello di Unicredit che definiscono salario di ingresso e avvallano nei fatti i licenziamenti mascherati (dopo i volontari, Mobilità obbligatoria), in una situazione dove peraltro non c'è crisi.
Nei prossimi giorni proseguirà “il confronto” con le controparti, affrontando il capitolo della produttività sulla quale sono chiare, da tempo, le posizioni di Confindustria, come rappresentate da Bombassei nel recente convegno di Genova:
• Cancellare le causali sui contratti a termine; allungare da 6 a 12 mesi il periodo di prova
• liberatoria sull'orario medio di lavoro, sui turni e sullo straordinario
• prevalenza del salario totalmente variabile, ecc.
Posizioni chiarissime, che non lasciano margini di interpretazione sulle reali intenzioni di Confindustria.
Inoltre, si ritiene di dover continuare il confronto mentre il Collegato sul lavoro, costruito sulla base dell'avviso comune tra le parti sociali, CGIL esclusa, distrugge il diritto del lavoro, mentre Federmeccanica e Confindustria vanno avanti sulla strada della distruzione del contratto nazionale di lavoro ed il Governo blocca la contrattazione nel pubblico impiego e pratica la demolizione del welfare attraverso tagli pesanti su sanità, scuola, previdenza.
Riteniamo, questa, una scelta sbagliata e subalterna! E' necessario abbandonare il tavolo del “Confronto/Trattativa” e dichiarare subito lo Sciopero Generale. Se, invece, come annunciato dal Segretario generale, si andrà avanti, saremo di fronte alla presenza di un grave e gigantesco problema di democrazia, sia interno alla organizzazione che nel rapporto con i lavoratori.
Infine è stata annunciata una discussione sulla proposta della CGIL su democrazia e rappresentanza: se le coordinate del progetto sono quelle espresse dal Segr. gen. nell'ultimo Direttivo nazionale, siamo di fronte ad una ipotesi che non si fonda sul diritto dei lavoratori di poter decidere, attraverso il referendum, sulle Piattaforme e sugli Accordi.
La Consultazione certificata è un'altra cosa.
La pratica democratica ed il referendum, sono per noi un punto centrale ed irrinunciabile.
E' necessario adoperarsi affinché vi sia un intervento legislativo che definisca la rappresentanza e garantisca ai lavoratori il diritto ad avere l'ultima parola su Piattaforme ed Accordi.
La grande manifestazione del 16 ottobre promossa dalla Fiom-Cgil ha rappresentato un passaggio decisivo per estendere la mobilitazione e l'iniziativa sindacale contro le scelte del Governo e di Confindustria.
Il coordinamento ritiene che la Manifestazione del 27 novembre, convocata dalla Cgil, debba rappresentare un punto di passaggio fondamentale per la costruzione dello Sciopero Generale, dando continuità alle iniziative sino al raggiungimento degli obiettivi di cambiamento necessari.
Torino 10/11/2010

Rete del 28 aprile per l'indipendenza e la democrazia sindacale

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