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(16 Novembre 2010)
anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.dirittidistorti.it
Scritto da Alessandra Valentini
Martedì 16 Novembre 2010 08:49
Dopo 17 giorni di proteste e di trattative i quattro immigrati che stavano sulla gru del cantiere metro di Brescia sono scesi, accolti dall’applauso di quanti in questi lunghi e difficili giorni li hanno sostenuti...
A Milano, invece, continua la protesta dei tre immigrati, asserragliati dal 5 novembre scorso sulla torre ex Carlo Erba in via Imbonati a Milano, e circondati da alcuni striscioni per chiedere una «sanatoria per tutti». A Brescia, oltre agli applausi anche la pioggia ha accolto Sajad, Rachid, Arun e Jimi, saliti sulla gru a 35 metri di altezza alle 15,30 di sabato 30 ottobre durante una manifestazione non autorizzata intenzionati a chiedere «giustizia per essere stati truffati». I quattro immigrati rientrano tra i circa 1.700 residenti nel bresciano che non hanno visto accolta, o ancora esaminata, fino a questo momento la richiesta d'emersione dal sommerso presentata nel 2009. Non hanno ottenuto il permesso, ma forse proprio oggi da alcuni docenti universitari bresciani è giunto, il vero successo di questa battaglia: l'appiglio legale, sotto forma di un parere giuridico per dare forza alle loro richieste.
In questi giorni a Brescia non dobbiamo ricordare solo le cariche delle forze dell’ordine e gli scontri ma anche la grande solidarietà e partecipazione nei confronti del drammi di questi cittadini immigrati. Ricordiamo i docenti universitari che hanno tenuto lezioni per strada, i concerti improvvisati, le dirette televisive. L'impegno dell'Associazione Diritti per tutti, che anche ieri sera ha ricordato come "i ragazzi della gru e tutti quelli del presidio hanno mostrato la loro forza e tenacia, la determinazione ed un generoso senso colletivo. Ci hanno insegnato moltissimo. La dignità di un essere umano che non si lascia schiacciare dallo sfruttamento e dalla ricattabilità della condizione da clandestino".
Alla fine, domenica sera la trattativa si sbloccarsi. Erano circa le 18 quando i legali degli immigrati sono tornati dalla Prefettura e la protesta si è preparata all'atto finale. Sono arrivati cellulari di polizia e carabinieri, vigili del fuoco per mettere in sicurezza la gru. «Sembra Gaza», commentava commossa una ragazza del presidio.
16-11-10
DirittiDistorti
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