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Rifugiato o clandestino?

Rifugiato o clandestino

(5 Aprile 2011) Enzo Apicella

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    (La tolleranza zero)

    CIE. Rivolta a Bari, il rapporto Medu su quello di Roma

    (19 Novembre 2010)

    Bari. Sommossa, incendio, due arresti 18 novembre 2010. Due immigrati tentano la fuga ma vengono intercettati ed arrestati. Nel tardo pomeriggio scoppia una sommossa, i reclusi si scontrano con la polizia, due moduli abitativi sono distrutti dalle fiamme.

    Una storia sbagliata. Il rapporto del MEDU sul CIE di Roma

    Si deve scoprire un crimine che si adatti alla punizione e ricostruire la natura dell'internato per adattarla al crimine (Erving Goffman., Asylums.Le istituzioni totali: i meccanismi dell'esclusione e della violenza.)

    Con questa citazione da Goffman si apre il rapporto di Medici per i diritti umani - MEDU - sul CIE di Ponte Galeria, visitato, tra mille difficoltà, nell’ottobre di quest’anno. “Il centro presenta l’aspetto di una struttura penitenziaria. Il perimetro del CIE è delimitato da alte mura ed è posto sotto la vigilanza delle forze di pubblica sicurezza.

    All’interno, le aree maschili e femminili sono delimitate da recinzioni costituite da sbarre alte 5 metri.”

    Una giovane immigrata nel CIE da quattro mesi racconta “Spesso ci davano da mangiare il cibo scaduto il giorno prima. Nei bagni c’erano i topi e nel centro c’era sporcizia ovunque. Una volta un ragazzo africano ha provato a scappare sui tetti ma è stato raggiunto da venti poliziotti che lo hanno riempito di botte. Da parte degli operatori c’era poco rispetto verso noi donne, forse perché la maggior parte di noi veniva dalla strada.”

    “…lo stesso responsabile dell’ente gestore ha definito ‘disumana’ la decisione di prolungare i tempi di trattenimento a 6 mesi in posti ‘dove al massimo si potrebbe resistere 15 giorni’.” L’ente gestore del lager di Ponte Galeria è la cooperativa Auxilium, subentrata a gennaio alla Croce Rossa che ha gestito il CPT e poi il CIE sin dal 1998, quando la legge firmata da Livia Turco e Giorgio Napolitano li istituì.

    Verrebbe da chiedere al responsabile dell’Auxilium come mai sia disposto a gestire un luogo progettato in maniera tanto disumana. Ma la risposta la sappiamo già: i Centri sono un affare decisamente lucroso. Et pecunia non olent. I soldi non puzzano.

    Nelle conclusioni gli autori auspicano un superamento della detenzione amministrativa ed un diverso modo di trattare la clandestinità, perché “in effetti, quella dei CIE appare essere proprio la storia sbagliata di un’istituzione, per troppi aspetti, inumana, ingiusta, inefficiente ed inutile.” Anche chi è attento alla tutela della persone non vede che la clandestinità la fanno le leggi.

    Senza Stati, confini, barriere, filo spinato, nessun essere umano è illegale.

    Federazione Anarchica Torinese - FAI

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