">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Imperialismo e guerra    (Visualizza la Mappa del sito )

Buone nuove

Buone nuove

(9 Febbraio 2012) Enzo Apicella

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Imperialismo e guerra)

Arabia saudita: re abdallah malato, gia’ si parla di successione

In cattive condizioni di salute anche il principe ereditario Sultan. Sono in parecchi ad aspirare alla guida del regno ultra-conservatore ma stretto alleato di Washington e che possiede un quarto delle riserve mondiali di petrolio.

(24 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Arabia saudita: re abdallah malato, gia’ si parla di successione

foto: www.nena-news.com

Roma, 24 novembre 2010, Nena News – La notizia che l'anziano re dell'Arabia Saudita, Abdullah Bin Abdulaziz, è giunto due giorni fa negli Usa per sottoporsi a esami clinici ha immediatamente messo in allerta diverse capitali occidentali, ma, più di tutto, ha già innescato il «toto-sovrano». Non sorprende poiché l’Arabia saudita è una fedele alleata degli interessi americani ed europei in Medio Oriente e mantiene da sempre una linea piuttosto «morbida» nei confronti di Israele. Non è perciò irrilevante chi occuperà il trono in un paese «custode» non solo dei luoghi santi islamici di Mecca e Medina ma anche di un quarto delle riserve mondiali di petrolio.

Ufficialmente il sovrano soffre di un'ernia del disco e venerdì scorso era stato ricoverato in ospedale per il formarsi di un coagulo di sangue alla schiena. Il fatto che sia partito per gli Usa ha però generato il sospetto che le due condizioni di salute siano più precarie, in considerazione anche della sua età avanzata, 86 anni. Non sta meglio peraltro il principe ereditario Sultan, più «giovane» di lui solo di qualche anno, che ha trascorso il 2009 e il 2010 a riprendersi da un delicato intervento chirurgico. Con il re «fuori combattimento» e il principe ereditario debilitato il potere effettivo in questi giorni sarà nelle mani del principe Nayef, ministro degli interni (sin dal 1975) e nominato lo scorso anno vice premier. Ma anche Nayef è anziano (ha quasi 80 anni) e in queste ore circolano indiscrezioni sulle aspirazioni di diversi membri più giovani della famiglia reale desiderosi di cogliere l’occasione della malattia del re per rinnovare i vertici della monarchia e innescare quel processo di riforme sociali in un regno ultra-conservatore, caratterizzato da una rigidissima separazione dei sessi, nel quale le donne non possono neppure guidare e sono guardate a vista dalla «muttawa», la polizia religiosa.

Re Abdallah, in un certo senso, al momento dell’ascesa al trono nel 2005 alla morte del suo predecessore Fahd, aveva segnato una novità. Divenne re pur non facendo parte del gruppo dei «Sette Sudairi», ovvero i sette figli generati da Hassa Sudairi (la moglie favorita di Abdel Aziz Al Saud, «padre» dell’Arabia saudita), il «club» dal quale erano usciti sino a quel momento tutti i sovrani sauditi. Ma da allora di cambiamenti se ne sono visti ben pochi nel paese malgrado Abdallah sia favorevole ad un moderato programma di riforme. Ora, scriveva ieri il quotidiano arabo Al Quds al Arabi, i principi più giovani vedono avvicinarsi la possibilità di arrivare ai vertici del potere in poco tempo.

Si tratta però solo di ipotesi e, nonostante l’età e le malattie, i principi Sultan e Nayef rimangono i pretendenti più accredidati alla successione. Negli ultimi anni tuttavia è cresciuto molto anche lo status del principe Mugrin, il capo dell’intelligence. Ritenuto vicino ad Abdallah, il 65enne Mugrin è però limitato nelle sue ambizioni dal fatto che la madre non era di sangue reale. Diretto rivale di Mugrin è il principe Mohammed, figlio del principe Nayef, che in qualità di vice ministro dell’interno guida la campagna «anti-terrorismo» contro Al Qaeda nella Penisola Arabica (lo scorso anno scampò per miracolo ad un attentato). Tra gli aspiranti re c’è pure il principe Walid Bin Talal, ricco uomo d’affari (è il più importante imprenditore del paese) con molti amici ma anche tanti avversari. A limitarne le ambizioni è la storia del padre, che negli anni ’60 si alleò con il presidente egiziano (socialisteggiante) Gamal Abdel Nasser mettendo in difficoltà la monarchia.

Gli osservatori tuttavia vedono crescere anche lo status di Khaled al Faisal, il più liberale dei principi sauditi (osteggiato però dal clero wahabita, la corrente islamica che di fatto governa l’Arabia saudita) e il principe Mitab, figlio di re Abdallah, che da alcune settimane ha preso il comando dela potente Guardia Nazionale, il corpo di elite che protegge la monarchia. Nena News

Articoli correlati:

ARABIA SAUDITA: IL RITORNO DEL FALCO
ARABIA SAUDITA: ARRESTATO DI NUOVO MIKHLIF AL SHAMMARI
L'IRAN AL CENTRO DEL SUMMIT USA-ARABIA SAUDITA
ARABIA SAUDITA: ESPULSI MIGLIAIA DI SOMALI
ARABIA SAUDITA: DONNE, SI APRE QUALCHE SPAZIO

Nena News

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Paese arabo»

Ultime notizie dell'autore «Nena News»

5633