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Addio compagne

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(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

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Federazione della Sinistra : dalla marcia sul posto alla marcia indietro

(27 Novembre 2010)

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Il Congresso della Federazione della Sinistra che si è concluso a Roma domenica scorsa, indica un serio scostamento dalla prospettiva di ricostruzione in Italia di un polo anticapitalista e di classe dentro il quale i comunisti possano svolgere un ruolo attivo e costituente.

1. Per molti aspetti, il congresso della FdS affossa e ribalta il risultato del congresso del PRC di Chianciano - che sembrava aver imboccato una importante controtendenza - e riporta le lancette della sinistra e dei comunisti all'indietro.
La salutare rottura di due anni fa con un impianto politico e teorico che tante devastazioni aveva introdotto nell'azione dei comunisti e della sinistra alternativa, è stata così ricomposta dentro un progetto che ripropone tutte le caratteristiche che ne hanno allontanato in questi anni tantissimi compagni ed energie umane.

2. L'asse politico della FdS intorno alle "tre unità" (quella contro Berlusconi, quella con Vendola/SEL e quella interna alla FdS) vorrebbe mettere la parola fine alla frammentazione della sinistra e dei comunisti deflagrata in questi anni, in realtà ricostruisce un tessuto surrettiziamente unitario su quelle stesse posizioni del passato che hanno determinato proprio le divisioni e la crisi di questi anni.

3. La FdS che emerge dal congresso di Roma è un progetto politico non indipendente ma subalterno al centro-sinistra come orizzonte e alla restaurazione "bertinottiana" rappresentata oggi da Vendola e dalla SEL.
Il posizionamento politico scelto della FdS rafforza infatti gli effetti della tagliola Veltroni-Vendola, i quali hanno rivelato fino ad oggi un comune interesse: indebolire Bersani nel PD e liquidare di ogni ipotesi e presenza comunista nel nostro paese. E' infatti innegabile come questa seconda operazione sia stata perseguita sistematicamente su ogni terreno negli ultimi quindici anni, tant'è che il congresso di Chianciano sembrava averne compreso chiaramente le conseguenze dando un segnale di controtendenza.

4. Come Rete dei Comunisti in questi ultimi diciotto mesi abbiamo insistito in un confronto con la FdS che fosse coerente con l'avvio di un percorso diverso per la sinistra alternativa e i comunisti, un percorso fondato sulla piena indipendenza politica ed elettorale dal centro-sinistra, sull'organizzazione del blocco sociale antagonista che rompesse ogni subalternità alla concertazione sociale tra sindacati, Confindustria e governi, sulla ricostruzione dell'identità politica dei comunisti in dialettica con le trasformazioni avvenute nel paese e nel mondo, su una rivoluzione culturale contro l'elettoralismo ritenuto come l'unica certificazione dell'esistenza in vita della sinistra.
I fatti ci dicono che quote crescenti di compagne e compagni condividono la nostra stessa esigenza, mentre la FdS ha scelto di ripercorrere solo le strade che già aveva percorso e di mettersi in marcia per tornare al passato, nella speranza che il futuro somigli ad esso piuttosto che ad una nuova fase del conflitto di classe determinata dalla crisi economica, politica e morale del sistema.

5. La Rete dei Comunisti ha dispiegato in questo periodo una campagna di incontri pubblici, aperti ed unitari proprio per discutere sulle possibilità offerte dalla crisi del blocco poltiico/sociale dominante ad un ruolo coerente della sinistra e dei comunisti e sta aprendo la discussione sulla convocazione della sua terza Assemblea Nazionale.
Si delinea dunque una assunzione di responsabilità e di proposta politica che intendiamo mettere a confronto con tutti i compagni e le compagne che non intendono "morire bertinottiani" - subordinandosi all'egemonia di Vendola sulla sinistra - e che intendono mantenere aperta l'opzione comunista e di classe nel nostro paese.

23 novembre 2010

La segreteria nazionale della Rete dei Comunisti

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