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    Le "Pantere Grigie" fanno le fusa alla concertazione

    (29 Novembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

    Le "Pantere Grigie" fanno le fusa alla concertazione

    foto: www.comunistiuniti.it

    Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un compagno stanco dei tradimenti della concertazione

    Spiritualmente sono a fianco dei lavoratori e degli studenti che hanno partecipato alla manifestazione di sabato 27 novembre a Roma, ma io non ci sono andato. Naturalmente non sono sono rimasto a guardare con la mani in mano, e come ogni sabato mattina da quattro anni a questa parte ho partecipato alla trasmissione di Radio Fragola " In mancanza di meglio ", dove assieme al collega Edi abbiamo espresso tutta la nostra solidarietà ai cortei di protesta che già fin dalla prima mattina di sabato 27 novembre avevano cominciato a percorrere le strade di Roma. Ma con la CGIL non ci sto più. Non ci CREDO più. Mi sono dimesso dallo SPI CGIL alla fine del 2007, dopo 37 anni di lotte interne, prima tra i ferrovieri e poi tra i pensionati. Non potevo rimanere nella stessa organizzazione che aveva firmato il famigerato accordo del 23 luglio 2007. La storia dei gruppi contestatori interni alla CGIL, come “Alternativa sindacale” ed “ Essere sindacato” che si opponevano alla sciagurata politica della "concertazione ", è la dimostrazione di quanto sia vana la scelta di rimanere all’interno di un’organizzazione per cercare di correggerne la linea politica, perchè chi è al potere gioca sempre sporco, sia nelle forze politiche che in quelle sindacali.. I contestatori sono stati sbeffeggiati, schiacciati e costretti a dimettersi dagli incarichi. Solo i metalmeccanici hanno resisto, anche perché dopo il disastroso risultato elettorale del 2008, CISL e UIL hanno rotto la precaria unità sindacale e si sono venduti al governo Berlusconi.. Ma tutto nasce dal famigerato accordo del 23 luglio 2007 che è stato una vera sciagura per tutti gli operai, i pensionati ed i precari. Tra l’altro le irregolarità nelle operazioni di voto del referendum sindacale sull'accordo del 23 luglio 2007 stipulato tra Governo, “amico”, sindacati e confindustria, sono state veramente insopportabili. Lunedì 8 ottobre 2007 ero andato a votare nella sede della Lega SPI del rione di S. Giacomo a Trieste in via Frausin. E' stata un'esperienza molto interessante. Ho trovato un vero convegno di vari dirigenti sindacali e politici, tutti diessini, che controllavano i votanti. Tutti impegnatissimi a convincere quelli che volevano partecipare al referendum a votare " SI ". Quando io ha messo decisamente il mio segno sulla casella con sopra scritto " SONO CONTRARIO ", mi sono saltati tutti addosso. Hanno detto che ero stato il primo a votare " NO " in tutta la mattinata ( erano circa le 11.45 ), che con il mio voto avrei provocato danni spaventosi alla classe operaia ed a tutti i pensionati. Ho avuto il sospetto che fossero un pochino alticci, perchè ho notato che avevano già stappato un paio di bottiglie per festeggiare in anticipo la vittoria. Me ne sono andato senza replicare a queste provocazioni, ma sono rimasto parecchio amareggiato. Questo è il clima che si respirava nelle leghe SPI di Trieste nel 2007, e non mi risulta che oggi sia cambiato. Temo che dovremo aspettarci molto poco dalle cosiddette " pantere grigie ": grazie ad Epifani & C. hanno perduto tutte le loro unghie, ed anche i denti. L'arrivo ai vertici della CGIL di Susanna Camusso non ha cambiato niente. La manifestazione di Roma è stata un successo soprattutto grazie alla grande partecipazione degli operai, dei precari, dei centri sociali, degli studenti, e delle forze politiche di sinistra. Quanto ai pensionati, non ci farei troppo conto. Saranno accorsi in massa con il loro viaggio prepagato, ma poi ritorneranno alle predilette occupazioni quotidiane delle gite fuori porta, delle gare di bocce e dei tornei di briscola e tressette.

    Saluti da Gianni Ursini

    Comunisti Uniti

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