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(28 Dicembre 2011) Enzo Apicella

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(Dove và la CGIL?)

Per lottare su un terreno classista

Volantino diffuso alla manifestazione della Cgil a Roma

(30 Novembre 2010)

Dopo la grande manifestazione dei metalmeccanici del 16 Ottobre, con la quale si è affermato un primo, fondamentale, NO alle pretese di Federmeccanica e di tutta la Confindustria, spalleggiata dal Governo, la manifestazione odierna non può che rappresentare un’altra tappa verso il necessario sciopero generale che la CGIL deve, ormai, indire (dopo quello già attuato da una parte del sindacalismo di base) e l’ulteriore proseguimento della lotta, prima e dopo di esso.

Il famigerato “Collegato lavoro”, che ha introdotto per legge l’arbitrato, demolendo il diritto del lavoro, insieme allo “Statuto dei lavori”, di prossima approvazione parlamentare, configurano un nuovo quadro di riferimento legislativo negativo per i lavoratori, ma ideale per gli obiettivi di Confindustria, che intende abolire il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (C.C.N.L.), così come lo abbiamo conosciuto finora, ancorando il salario alla “produttività”.

E’ molto negativo che i documenti di indizione di questa manifestazione, tra i numerosi obiettivi (di cui alcuni condivisibili), non portino, però, alcun attacco a Confindustria, ed ancor più negativo è che il vertice CGIL abbia accettato di sedere al “tavolo sulla produttività”! E’ un fatto negativo sia nella forma, che nella sostanza !! Senza alcun mandato delle strutture dirigenti della CGIL si è accettato, in piena crisi di sovrapproduzione, di discutere di una maggiore produttività per le imprese, dovuta dai lavoratori !!!

Altro che quel tavolo!! Giustamente la FIOM ha chiesto di abbandonarlo, e… le lotte studentesche e dei precari della scuola di questi giorni stanno dimostrando quanto, invece, l’esigenza dello sciopero generale stia maturando nei vari settori sociali oppressi: la scuola che vuole la Gelmini è solo un’appendice delle aziende, cui insegnamento e ricerca dovrebbero essere definitivamente asservite!

Mentre il sistema sociale sta scricchiolando da tutte le parti, il capitale intende salvarlo, scaricandone, ancora una volta, i costi sui ceti meno abbienti ! Questo è quanto, in estrema sintesi, sta avvenendo in tutto il mondo. Per tornare concorrenziale, l’Unione Europea, con la sua relativa scarsezza di risorse naturali, sta puntando soprattutto a ridurre i costi nell’industria di trasformazione, ed è da lì che hanno origine, in un Paese come l’Italia, dove i salari reali sono già tra i più bassi della UE, proposte irricevibili come quella di Marchionne per Pomigliano !!

Per i lavoratori le necessità sono opposte! La difesa delle proprie condizioni di vita parte, intanto, dalla difesa del salario sociale complessivo, del reddito di ogni lavoratore !! Si tratta di accompagnare le giuste richieste con adeguate lotte, sgombrando il campo dalla fiducia nei politicanti borghesi (e tantomeno nei loro Governi!), verificando sul campo le effettive volontà dei sindacati (CISL e UIL hanno già ampiamente mostrato da che parte stanno!). Intanto è necessario procedere alla occupazione delle fabbriche e di tutti gli altri luoghi di lavoro minacciati di chiusura! Se, poi, i sindacati continuano a non farlo, spetta ai comunisti collegare insieme le diverse realtà di lotta! Nel contempo vanno rifiutati i finanziamenti a banche ed imprese “in crisi”, imponendo che si dirottino tali risorse verso i lavoratori colpiti, istituendo e/o potenziando le casse di resistenza per i lavoratori in lotta !!

L’autorganizzazione e l’iniziativa diretta di classe sono ormai una necessità per i lavoratori! L’operato dei sindacati va verificato nella pratica, costringendoli, finchè è possibile, ad appoggiare le decisioni prese autonomamente dai lavoratori in lotta! Solo così si potranno saldare insieme il piano contrattuale, sempre necessario, con il piano direttamente politico sul quale la crisi stessa costringe i lavoratori a porsi e ad organizzarsi per non soccombere, rifiutando IL PIANO INCLINATO VERSO IL BARATRO: IL “NUOVO” PATTO SOCIALE !!!

Circolo ALTERNATIVA DI CLASSE

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