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Il fascino indiscreto della burocrazia (2)

(16 Novembre 2003)

Già in una precedente nota, avevamo voluto sollevare, a mo di esempio, alcune situazioni che ci convincevano nell'idea che fosse ormai urgente e matura la necessità di ritornare a parlare di regole e di pratica democratica all'interno di Lavoro Società - cambiare rotta della Cgil.

Ciò che ci premeva sottolineare era sopratutto il pericolo che, dietro al riferimento alle regole della cgil, ci si trovasse in realtà di fronte ad un rischio di burocratizzazione che potrebbe uccidere quella prassi e quelle regole, fondate sulla partecipazione ed il coinvolgimento di tutti alla discussione ed alle decisioni. Regole mai scritte ma ampiamente praticate, che avevano caratterizzato l'area fin dal suo nascere. Una prassi senza la quale, è bene ricordarlo, l'area non sarebbe mai nata. Percorsi e pratiche democratiche di partecipazione e coinvolimento non erano solo una necessità per l'area che si voleva costruire (senza apparati, solo una forte organizzazione di delegati poteva, dal basso, creare quelle condizioni) ma anche un modello di organizzazione che si proponeva a tutti, a sostegno di un'idea che ci portava anche a chiedere (tra l'altro) una sburocratizzazione dell'organizzazione sindacale ed un rinnovato protagonismo delle delegate e dei delegati.

Le preoccupazioni che avevamo sollevato con la precedente nota, relative ad un processo di burocratizzazione dell'area, trovano ora una ulteriore conferma in ciò che sta succedendo alle Poste (SLC) della Toscana. Già ne avevamo accennato, ma ora è bene tornare sugli sviluppi di quella situazione.

In data 3 novembre, il coordinatore dell'area SLC della Toscana invita, con una lettera, la coordinatice delle Poste della Toscana a dimettersi dall'incarico, in ragione del fatto che questa insiste a mantenere il suo giudizio negativo sul recente Ccnl Poste. In particolare gli si contesta un suo "documento del 23 luglio scorso", dimenticando che quel "suo" è usato impropriamente essendo in realtà, quel documento, stato discusso e votato dall'assemblea regionale dei delegati delle poste dell'area. Così, elegantemente, attaccando la coordinatrice si attacca in realtà una posizione legittimamente e democraticamente espressa da una assemblea di delegati dell'area.

A questa vengono contrapposti due documenti votati da un ristretto coordinamento nazionale e da un altrettanto ristretto coordinamento regionale dell'area SLC che, con un voto a maggioranza (non all'unanimità) ha invece sostenuto la validità di quel rinnovo contrattuale. In pratica si dice che dieci voti a livello regionale (contro 4) e undici voti a livello nazionale (contro 1) sono legittimati a negare e rendere ininfluente un giudizio che, non solo in Toscana ma anche in lombardia, liguria, puglia ecc, ha visto il consenso di centinaia di delegati dell'area. Se questa non è follia .. poco ci manca.

Di fatto nell'area SLC esiste un non piccolo problema politico di linea che non può essere risolto se non all'interno di una verifica seria e di una discussione che coinvolga tutti i delegati interessati. Così ci si sarebbe comportati quando l'area era ancora capace di discussione e partecipazione. Logica e correttezza politica vorrebbero che in casi come questi si ritorni alle assemblee che hanno espresso una posizione diversa da quella dell'apparato, per dicutere, per capire, per cercare una sintesi. Ora, invece, dove sembra che l'unica cosa che interessi veramente è la convalida di un'apparato che sempre meno procede in stretto rapporto on la sua base e che appare sempre più preoccupato di essere libero da ogni vincolo ed ogni verifica, queste questioni (squisitamente politiche) vengono risolte a suon di regole che afermano essere il parere di 10 compagni, superiore a quello di centinaia di delegate e delegati.

Gravissimo è inoltre che un problema quisitamente politico all'interno dell'area venga affrontato e risolto con il dimissionamento dall'incarico, e la sfiducia da parte del funzionario, di chi ha espresso una coerenza in merito a quanto una assemblea di delegati ha affermato.

A questa posizione ha risposto coerentemente la coordinatrioce regionale delle Poste, ma c'è da sperare che altri delegati e delegate sollevino il problema, in difesa della legittimità loro a contribuire alla costruzione della linea dell'area (sappiamo che si stanno raccogliendo le firme su un documento che richiede la convocazione dell'assemblea regionale dell'area).

Altrettanto importante sarebbe sapere cosa pensano di tutto ciò i coordinatori nazionali e confederali dell'area. E' questa la sinistra sindacale che in tanti abbiamo contribuito a costruire ed a fare crescere ??? Non diteci che 10 voti valgono più di centinaia di altri voti e che le questioni politiche possono essere risolte con decisioni burocratiche. Se così è sarà bene che la questione venga posta all'ordine del giorno di una discusione generale che deve coinvolgere tutta l'area (anche perchè a ben guardare problemi analoghi li abbiamo in tante altre categorie e territori), a partire dalla prossima assemblea nazionale che ancora non sappiamo quando sarà (visti i continui rinvii), ma che tutti speriamo ci sarà, e presto.

14 novembre 2003

Coordinamento Rsu

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