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Kurdistan iracheno: delitto d'onore, un crimine da sconfiggere

Dal 1991 al 2007 sono state oltre 12.000 le curde uccise per «motivi d'onore». Eppure il governo parla di un fenomeno in diminuzione.

(30 Novembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.nena-news.com

Kurdistan iracheno: delitto d'onore, un crimine da sconfiggere

foto: www.nena-news.com

DI MONICA BARTOLINI

Roma, 30 novembre 2010, Nena News (foto dal sito abcnews.go.com) – Il delitto d'onore nel Kurdistan iracheno è il risultato dell'arretratezza culturale di una società fortemente patriarcale e il governo è determinato a eliminarlo. Ad affermarlo lo scorso 25 novembre nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sono stati alcuni rappresentanti delle autorità locali citati da Irin, l’agenzia di stampa delle Nazioni Unite. Ma le parole non bastano e la cornaca quotidiana continua a riferire di donne assassinate, spesso in modi brutali, perchè responsabili» di aver «infangato» l’onore dei loro familiari.

Secondo i dati in possesso di Aso Kamal, un attivista dei diritti umani di Doaa, un network di associazioni che si battono contro la violenza sulle donne, dal 1991 al 2007 sono state oltre 12.000 le curde uccise per motivi d'onore. Questo dato confuta il governo che di recente aveva dichiarato al quotidiano statunitense “New York Times” che il fenomeno era in «diminuzione».

L'accademica curda Nazand Bagikhani, coautrice di una ricerca commissionata dal governo regionale, sottolinea come sia estremamente difficile avere dati attendibili considerando che la maggior parte degli omicidi avvengono all'interno delle mura domestiche. Nella sua indagine, la prima in questo ambito realizzata nel paese, la ricercatrice sottolinea come la maggior parte della popolazione ritenga più importante salvare l'onore piuttosto che la vita delle donne.

Il femicidio nella maggior parte dei casi avviene quando la donna é accusata di avere avuto una relazione extra-coniugale ma ci sono casi in cui viene uccisa solo per essersi innamorata.Il fenomeno peraltro è presente anche fra le comunità curde della diaspora.

Bahar Rafiq, direttrice del Centro antiviolenza di Erbil, solo nell'ultimo mese ha accolto 41 donne vittime di violenza. Il centro é parte di una rete di servizi governativi creati per far fronte al problema. Gli altri due centri sono a Sulaymaniyah e Duhok.

Ma sicuramente il risultato più importante ottenuto è stata l’entrata in vigore di una legge, approvata nel 2008, che considera il delitto d'onore un omicidio. In precedenza i colpevoli di questo tipo di assassinio spesso venivano assolti o condannati a pene molto lievi. L'applicazione di questa legge è la vera sfida che il paese deve affrontare. «Si esita ancora. Molto spesso la donna viene uccisa e l’omicida non viene neppure arrestato», denuncia Bagikhani.

Pakhsan Zanganaa, presidente del Consiglio nazionale per il miglioramento della condizione della donna, di recente istituito dal governo, alla conferenza del 25 novembre ha sottolineato come questo crimine sia una pratica «culturale» e che per questo potrà essere sconfitto quando il concetto di delitto d'onore non esisterà più nella società, tra la gente. Nena News

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