">

IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
La pagina originale è all'indirizzo: http://www.pane-rose.it/index.php?c3:o2286

 

Morire per Bush

(20 Novembre 2003)

Quello che noi temevamo è puntualmente accaduto. Lo avevamo detto e gridato a chiare lettere: la guerra di aggressione angloamericana all’IRAQ avrebbe portato ad una situazione ingovernabile nel paese attaccato. Avevamo parlato di un nuovo, possibile Viet Nam. Avevamo ragione.

La RESISTENZA irakena non guarda in faccia nessuno: tutti coloro che sono in Iraq sono considerati INVASORI e, come tali, attaccati con qualsiasi mezzo. Non fanno distinzioni. Definire la RESISTENZA irakena TERRORISMO è una spettacolare e oscena bugia, una bugia che si svela immediatamente se solo si pensi a questo:
- L’Iraq non ha avuto nulla a che fare con l’attacco dell’11 settembre 2001 a New York. E’ provato oltre ogni più piccolo dubbio.
- L’Iraq non aveva nulla a che fare con Bin Laden, nè con l’estremismo islamico: era uno stato laico! Anche questo è certo a 100%.
- L’Iraq non aveva armi di distruzione di massa. Le hanno cercate per mesi. Risultato: zero! Lo hanno dichiarato gli stessi americani ed inglesi.
- L’Iraq ha solo PETROLIO in quantità impressionante e gli USA avevano bisogno di scorte strategiche per i prossimi anni.
- L’Iraq ha una posizione strategica decisiva rispetto all’area del petrolio e a ISRAELE.

Lo si è attaccato, quindi, solo per sporche questioni di interesse economico e politico e anche per conto di terzi. Questo attacco ha significato la distruzione fisica di uno stato, la sua disintegrazione politica e istituzionale, decine e decine di migliaia di morti e di feriti, di mutilati fra i civili e fra i militari irakeni.

SOLO SE SI RIESCE A FAR PASSARE L’IDEA DEL TERRORISMO SI RIESCE A “GIUSTIFICARE” IN QUALCHE MODO LA GUERRA E LA PRESENZA IN IRAQ DELLE TRUPPE DI INVASIONE.

Gli irakeni uccisi, invasi, espropriati, umiliati, affamati si difendono e difendono la loro terra, la loro autonomia, il loro diritto all’autodeterminazione, la loro dignità di nazione indipendente. Usano le armi che hanno. Perché se un missile USA colpisce un mercato pieno di gente è un’operazione militare, mentre se un camion pieno di tritolo fa saltare una caserma è terrorismo? Dove sta la differenza? E’ civile il missile e incivile il camion? Tutti gli irakeni vogliono che i soldati stranieri, TUTTI, se ne vadano a casa loro, con le buone o con le cattive.

L’Italia, per merito di BERLUSCONI, ha mandato in Irak truppe italiane per una fantomatica missione di pace: si sono ritrovati in un calderone infernale, in piena guerra di guerriglia. Siamo certi che hanno operato con passione e civiltà. Ma non erano a casa loro e principalmente non operavano nelle condizioni adatte per la loro missione.

SIAMO VICINI ALLE FAMIGLIE DEI NOSTRI SOLDATI E CIVILI UCCISI COSI’ COME A QUELLE DEGLI IRAKENI UCCISI. AD ESSE VA IL NOSTRO PROFONDO CORDOGLIO. I NOSTRI SOLDATI SONO MORTI PENSANDO DI AIUTARE UN PROCESSO DI PACE: IN REALTA’ SONO MORTI AL POSTO DEI MARINES AMERICANI E PER GLI INTERESSI DEL GOVERNO AMERICANO. QUESTA E’ UNA TRAGEDIA NELLA TRAGEDIA.

Via tutte le truppe di invasione dall’Iraq. Si schierino solo caschi blu dell’ONU, con contingenti di paesi che non aderirono alla guerra preventiva dei petrolieri angloamericani (francesi, tedeschi, belgi, olandesi, russi, cinesi, indiani ecc.ecc.). Libere elezioni. Governo irakeno per gli irakeni.

RIMETTIAMO LE BANDIERE DELLA PACE AI NOSTRI BALCONI.

PRC Circolo di Schio

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Iraq occupato»

Ultime notizie dell'autore «Partito della Rifondazione Comunista»

5295