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(4 Dicembre 2012) Enzo Apicella

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Susa. Corteo No Tav: partenze da Torino

(10 Dicembre 2010)

L’11 dicembre – in contemporanea con chi in Europa e in Italia resiste agli scempi ambientali – si svolgerà un corteo No Tav dall’autoporto di Susa alla frazione S. Giuliano di Susa – che sarà devastata dal Tav – e poi al centro di Susa.

Una buona occasione per chiarire a chi si accinge ad imporre con la forza l’opera che di mezzo ci sono le ragioni di una popolazione che resiste e non si arrende.

La partita del Tav sta entrando nel vivo: tra gennaio e febbraio proveranno a impiantare i cantieri del tunnel geognostico di Chiomonte, 10 chilometri di galleria. Non è un sondaggio, è l’inizio dei lavori. Per farlo dovranno mettere in campo operai, mezzi e poliziotti da Torino al confine francese: tocca a noi tutti metterci in mezzo per bloccare quest’opera folle e devastante, utile solo a far confluire enormi somme di denaro pubblico nelle tasche dei compagni di merende del governo e dell’opposizione, tutti uniti in nome del progresso… dei loro conti bancari!

A Torino, nei paesi della cintura, in quelli della Val Susa quest’opera non serve: ci servono scuole, ospedali, trasporti pubblici decenti e gratuiti per tutti.

Nelle ultime settimane la magistratura ha messo sotto sequestro il presidio di Chiomonte, eretto in muratura sui terreni acquistati dai No Tav. Lo hanno definito un abuso edilizio.

I No Tav hanno detto a chiare lettere che l’unico abuso è il Tav. I sigilli sono stati spezzati, i lavori sono quasi terminati.

L’8 dicembre, quinto anniversario della presa di Venaus, il presidio è stato inaugurato. Nonostante la neve e il fango alcune centinaia di No Tav hanno partecipato all’iniziativa. Dall’alto digos e carabinieri filmavano chi entrava e usciva dal presidio. In basso, dopo polenta e buon vino, è partita l’assemblea. Tanti gli interventi che hanno ricordato l’8 dicembre del 2005, quando per affermare la propria libertà di scegliere un futuro degno per se e per i propri figli, i No Tav hanno abbattuto la rete e si sono ripresi la terra occupata con la forza dalla polizia.

Un gesto illegale ma legittimo, perché di fronte alla pretesa di imporre scelte non volute, la rivolta e la disobbedienza sono l’unica risposta.

Quando proveranno a far partire i cantieri, schierando migliaia di uomini in armi, troveranno sulla loro strada donne e uomini decisi a mettersi in mezzo

I No Tav di “Torino i cintura sarà dura” saranno al corteo con un loro spezzone.

Da Torino – ore 12,30 puntuali - ci saranno tre punti di incontro per andare al corteo: - sede FAI di corso Palermo 46 - Barocchio squat - angolo c.so Francia/c.so marche

Per info e contatti: notav_autogestione@yahoo.it 338 6594361

Federazione Anarchica Torinese - FAI

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