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    intervento dei comunisti resistenti romani sul congresso della federazione romana del PRC

    (13 Dicembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

    intervento dei comunisti resistenti romani sul congresso della federazione romana del PRC

    foto: www.comunistiuniti.it

    Cari compagni e care compagne,

    le modalità ed il regolamento del congresso straordinario della Federazione Romana del PRC hanno dimostrato ancora una volta la volontà di escludere e di calpestare la democrazia interna; conta poco che si declami una “ritrovata unità”, annunciando anche un clamoroso superamento delle correnti che invece, mai come in questo momento, sono così attive. I tempi per presentare un documento diverso da quelli usciti dalla commissione congressuale sono stati resi volutamente proibitivi (meno di due giorni), così come i tempi per raccogliere le 50 firme a supporto e sono state concesse poco più di una settimana per fare tutti i congressi di circolo. Veniamo ai documenti presentati. Entrambi non fanno i conti con i veri gravi motivi del commissariamento: la questione morale, non disgiunta dalla cattiva gestione politica ed economica della federazione romana. Il finanziamento al PRC di Roma con bonifici da parte dei costruttori e quindi di soldi sporchi dell'avversario, sembra non essere un problema. Proprio sull'argomento caro alla rendita fondiaria, si è determinata una separatezza insostenibile. Molti di noi, mentre si battevano contro il nuovo Piano Regolatore Generale di Roma, assistevano con sdegno al sostegno degli istituzionali e della segreteria di Roma ad una colata di 80 mln di metri cubi di cemento come chiedevano i poteri forti della capitale. Ricordiamo che sia nel consiglio comunale che nella segreteria di allora non c'erano solo coloro che sono passati a SEL, ma diversi compagni/e rimasti nel PRC. Come non ricordare le scelte sbagliate, innaturali e perdenti per i comunisti, di sostegno elettorale prima a Rutelli e poi alla Bonino, nonostante le richieste della maggior parte dei circoli di non sostenere questi improponibili candidati? Come non ricordare il sostegno fattivo alle grandi opere della precedente Giunta della Regione Lazio, sia dagli istituzionali e sia dal Partito romano e regionale? Anche oggi che il PRC è all'opposizione, dopo l'approvazione al CIPE dell’autostrada Roma-Latina, non è stato stilato neanche un comunicato stampa di condanna. E chi tace acconsente, oggi come allora!

    Come non parlare del silenzio tombale del PRC a tutti i livelli sul vergognoso accordo dei sindacati confedarali con la Telecom che senza alcun piano industriale ha fatto cassa sulla pelle dei lavoratori mettendone in mobilità 3.900 e altri 30.000 in contratto di solidarietà?

    In tutte queste battaglie i compagni e le compagne, che sottoscrivono questa lettera, spesso hanno lottato da soli, subendo attacchi dalla controparte e dalla polizia.

    Un'altra goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stato il congresso della FdS. Di nuovo i militanti sono stati trattati come spettatori/clache, in cui gli attori/delegati erano i vertici dei quattro partiti, che con le loro varie correnti si sono spartiti il numero dei delegati; mai si è visto un congresso predefinito come questo, dove la dialettica è stata scientificamente annientata all'origine. La proposta politica che ne è scaturita ripercorre i sentieri sbagliati e subalterni che hanno portato il PRC alle tre sconfitte consecutive in due anni: in particolare gli accordi opportunisti con il PD di Colaninno e Ichino, di Veltroni e D'Alema che, nei nostri territori, hanno consegnato il Comune di Roma e la Regione Lazio ai fascisti.

    La scelta in basso a sinistra, che passava per l'unità dei comunisti, approvata nel Congresso di Chianciano, in cui avevamo riposto tante giustificate speranze, è stata definitivamente abbandonata, come il percorso del rilancio di una forza comunista autonoma e indipendente. Per questo non condividiamo la proposta del Fronte Democratico e/o Alleanza Democratica interclassista, come le alleanze elettorali con il PD ed il centrosinistra nelle grandi città della prossima primavera, e riteniamo propagandistiche e strumentali le diverse pie intenzioni di questo congresso per le amministrative di Roma che si terranno fra tre anni. Diversamente pensiamo che i comunisti e i resistenti debbano lavorare per la costruzione di un genuino, unitario, ampio Fronte di Resistenza Anticapitalista che sappia opporsi e battere realmente, con una alternativa di sistema, il berlusconismo e le sue politiche economiche antipopolari.

    Molti di noi hanno militato in questo Partito dalla sua fondazione, ma nonostante le tante energie spese ci siamo resi conto che il rapporto PRC/militanti e PRC/classe è ormai esaurito, e questo congresso ci conferma l'irreversibile scelta da parte del gruppo dirigente di non voltare pagina.

    Per questi motivi riteniamo conclusa la nostra partecipazione/adesione al Partito della Rifondazione Comunista (sia per gli iscritti al 2009 che al 2010), di conseguenza riteniamo sciolti i Circoli delle TLC/Informatica e delle FF.SS. Tutto ciò non va considerato come un’ennesima scissione - perchè non lo è – ma la continuazione, con altri strumenti, di un percorso esterno che favorisca la costruzione di un Partito Comunista Unito, di quadri e di massa, in forte relazione e sinergia con i conflitti e i movimenti sociali.

    Per questi motivi intendiamo mantenere un canale aperto di comunicazione e di collaborazione con la base militante di questo partito fatta anche da compagni sinceri e generosi (nonostante la classe dirigente), che ci auguriamo di incontrare nei percorsi di lotta attuali e futuri.

    Saluti a pugno chiuso,

    Gualtiero Alunni (CPN), Marco De Leo (CPR Lazio), Daniela Cortese (Segretaria Circolo TLC e Informatica), Marcello Luca (Segretario Circolo FF.SS.), Maria Vittoria Molinari (già Segretaria Circolo Villaggio Breda), Pietro Scordo, Angelo Caputo, Walter Ceccotti, Eugenio Trebbi, Barbara Cosimi, Maurizio Timitilli, Katia Cippitelli, Domenico Calderoni, Stefania Iaccarino, Ferdinando Allegrini, Franco Coppola, Camilla Ceccotti, Alessio De Luca, Roberta Porcelli, Domenico Romeo, Alessandro Marenga, Ida Inni, Roberto Testa, Gennaro Molino, Raffaella D’Alessandro, Massimo Di Pietro, Genni Bagalà, Serenella Gargana, Franco Lombardi, Roberta Scifoni, Massimo Loche, Eugenio Mieli, Paola Papalini, Massimo Adami, Francesco Perelli, Angela Zanatta, Stefano Santi, Gilberto Toccaceli, Claudia Cefaro, Raffaele Trischitta, Maria Cristina Zevano, Fabio Marchese, Andrea Gallorini, Fabio Di Valentino

    Comunisti Uniti

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