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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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    antimperialismo, repressione, controrivoluzione, lotta di classe, ristrutturazione, controllo

Solidarietà ai compagni perquisiti

comunicato di Rivoluzione e del Centro Popolare Occupato Gramigna

(14 Maggio 2002)

Come compagni di Rivoluzione e del Centro Popolare Occupato Gramigna di Padova esprimiamo la nostra solidarietà nei confronti del compagno Aldo Romaro, oggetto di una perquisizione a Padova da parte delle forze di polizia, in relazione all'omicidio di Marco Biagi.

Questo episodio si inserisce all'interno di un'ondata repressiva che ha coinvolto molti compagni in diverse città italiane ed è una chiara dimostrazione del tentativo, da parte della classe dominante, di intimidire, criminalizzare, additare come "terroristi" compagni e avanguardie di lotta che non piegano la testa ai dettami delle "leggi di mercato" e al disordine imperialista mondiale che produce il vero terrorismo, fatto di guerre, miseria e disperazione per milioni di persone.

Ieri queste operazioni, portate avanti a suon di inchieste per reati figli del codice fascista Rocco, tuttora in uso, erano costruite principalmente contro gli "irriducibili", comunisti, antimperialisti e anarchici che si organizzavano al di fuori delle istituzioni della borghesia.

Oggi, accanto ad esse, la magistratura, serva dei padroni al potere, si avvale degli stessi strumenti per colpire anche sindacalisti di base, o militanti del PRC che la vedono come garante delle "libertà democratiche".

Fatti come questi dimostrano che le stesse istituzioni su cui è costruito lo stato della borghesia sono fondate su una gestione del potere violenta e fascista, che non c'è via parlamentare che tenga, che nessuna interrogazione o emendamento potranno sconfiggere alla base questo sistema, soprattutto nell'attuale fase di crisi.

Oggi i padroni, di fronte alla forte ripresa della lotta di classe, hanno una gran paura di perdere il loro potere politico; per questo, usano la repressione per attaccare le lotte sociali (Genova insegna) e gli strumenti della controrivoluzione (vedi i reati associativi) contro chi si dà la prospettiva di far crescere in queste lotte la spinta al reale cambiamento sociale e politico, cioè i comunisti.

Se qualcuno, rispetto all'inchiesta sui pestaggi, le torture e le violenze commesse a Napoli contro i manifestanti da parte della polizia, aveva sperato che la giustizia fosse uguale per tutti, ha avuto una chiara risposta con la scarcerazione dei poliziotti indagati, primo passo per la loro assoluzione.

La borghesia non potrà mai condannare se stessa, né i suoi servi.

Nessuna illusione, dunque!

Sotto la maschera rinsecchita della democrazia c'è, ed è sempre più manifesto, un sistema repressivo, corrotto e destinato alla sconfitta. L'unica strada per poterlo abbattere definitivamente e per costruire una società basata sul benessere della collettività, e non sul privilegio di pochi, è quella rivoluzionaria.

SOLIDARIETA' A TUTTI I COMPAGNI COLPITI DALLA REPRESSIONE!

DAL FASCISMO LA BORGHESIA NON E' MAI TORNATA INDIETRO!

OPPONIAMO ALLA REPRESSIONE LA LOTTA E LA RESISTENZA A OLTRANZA!

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