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Roma: esplode la rabbia degli studenti

(15 Dicembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Roma: esplode la rabbia degli studenti

foto: www.radiocittaperta.it

La giornata di mobilitazione del 14 dicembre, alle 16,30, mostra le immagini dei blindati di Carabinieri e Guardia di Finanza incendiati dai manifestanti. Piazza del Popolo, a Roma, che avrebbe dovuto essere la sede di una grande assemblea popolare è presidiata dalle forze dell'ordine, in parte divelta nei suoi sanpietrini e avvolta dal fumo dei lacrimogeni. Nelle zone circostanti si moltiplicano gli scontri con cariche della polizia che però non fanno desistere i manifestanti che continuano a tirare pietre contro la polizia e in alcuni casi continuano a dare fuoco a vetture. Sono le immagini che faranno premio su una mobilitazione che si è aperta in mattinata con un imponente corteo studentesco a cui si è unito un consistente spezzone sociale a partire da via dei Fori Imperiali.
I primi scontri si sono verificati a piazza Venezia tra via del Plebescito, dove abita Berlusconi, e via delle Botteghe Oscure dove è stato fatto passare il corteo. Ma fin qui solo scaramucce. Qualche lacrimogeno, invece, è stato lanciato all'imbocco di Corso Rinascimento, dove ha sede il Senato. Il corteo si è fermato e un gruppo di studenti ha cercato di forzare il blocco dei blindati a presidio di palazzo Madama. Anche qui, uno scontro durato pochi minuti e che non ha impedito al corteo di rimettersi in marcia verso il lungotevere da dove ha poi raggiunto piazza del Popolo. Ed è qui che è cominciata la fase più dura e più complessa. Il tentativo di forzare la "zona rossa" su via del Corso per dirigersi verso il centro e i palazzi del Parlamento e del Governo, è stata impedita duramente dalla polizia dando così la stura a un confronto durissimo con lancio dei sanpietrini e di qualsiasi cosa fosse a portata di mano. Ed è lì che è stato dato alle fiamme un blindato della Guardia delle Finanze. L'altro dei Carabinieri, ha preso fuoco nella parallela via del Babuino. Gli scontri sono stati seguiti da migliaia di persone che non si sono spaventate per la durezza del fronteggiamento mostrando, a detta di molti dei testimoni, una dinamica simile a quella vista a Londra. A pesare molto, la consapevolezza che il governo, contro cui la manifestazione è stata indetta, si è salvato grazie a compravendite e corruzione. Un'indignazione che si è trasformata in rabbia e che in larga parte spiega la dinamica della giornata non comprimibile nella semplice descrizione dei "black bloc" infiltrati nel corteo. Una rabbia che è esplosa improvvisa e che in parte ha spiazziato anche gli organizzatori della giornata.
Di fronte a questa situazione la polizia ha "spazzato via" la piazza con le camionette e i blindati costringendo i manifestanti a scappare via verso il Pincio, fuori verso piazzale Flaminio e Villa Borghese, ma anche ai lati verso il fiume e verso via Ripetta, dove sono continuati gli scontri. Ed è a piazzale Flaminio che si è avuta la replica dei fronteggiamenti con migliaia di persone che invece di scappare sono rimaste a guardare gli scontri sostenendoli indirettamente. E' a quel punto che il grosso del corteo universitario è risalito lungo il Muro Torto per dirigersi all'Università di Roma, La Sapienza, dove gli studenti si sono ritrovati un po' alla spicciolata.
Una giornata pesante, dunque, contrassegnata dalla delusione per la mancta caduta del governo e che ha visto esplodere una rabbia improvvisa, inaspettata ma in larga parte motivata dallo spettacolo indecente offerto dal "palazzo" e dalla percezione, sempre più diffusa in Europa, di non avere un futuro davanti. Una giornata che, nonostante sarà schiacciata sulle immagini delle devastazioni (che non fanno mai piacere) e degli incidenti, dovrà far riflettere.

IMQ

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