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(27 Maggio 2011) Enzo Apicella
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    (Nucleare? No grazie!)

    La Fgci ed i Comunisti italiani di Vibo Valentia dicono ancora “No al Nucleare”

    (16 Dicembre 2010)

    anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.comunistiuniti.it

    Dopo le due precedenti iniziative, svolte nei giorni passati, la federazione giovanile del PdCI di Vibo Valentia dà di nuovo appuntamento a sabato 18 dicembre, sul corso presso l’ufficio sanitario, per continuare e concludere la loro lotta (il 21 dicembre scade il termine di consegna) contro la proposta del governo Berlusconi per tornare a produrre energia nucleare sul territorio nazionale. Ha aderito anche l’Italia dei Valori di Vibo Valentia che condivide pienamente la nostra iniziativa e la nostra proposta e che sarà con noi a raccogliere firme e a diffondere informazioni su cosa significa veramente energia nucleare.

    Ma non è solo un semplice “no al nucleare” ciò che i Comunisti Italiani vogliono dire al governo ed a chi crede ancora che la produzione di energia dalle centrali nucleari sia la soluzione più giusta. Le firme raccolte sono per una proposta di legge, di iniziativa popolare, dalle idee ben chiare. Una legge che pone l’attenzione allo sviluppo ed alla ricerca nel campo delle energie rinnovabili e pulite, che snellisce la burocrazia per l’installazione di piccoli impianti fotovoltaici sui tetti delle case, che si impegna a risolvere i problemi della mobilità e dei trasporti permettendo di ridurre l’emissione di gas serra con l’uso ad esempio di auto elettriche. Insomma una legge rivolta al cittadino, che porti i finanziamenti dello stato nelle tasche del cittadino e non in quelle delle grandi aziende. Nella costruzione delle centrali nucleari infatti sarebbero solo le grandi aziende a ricavare guadagni. Soldi, tantissimi, spesi nella costruzione delle centrali e per il mantenimento delle stesse.

    Molti sono i dubbi che girano intorno al nucleare. L’uranio, ad esempio, che è il minerale essenziale per la produzione di energia, si sta esaurendo e quindi tra circa 50 anni le scorte saranno minime ed il prezzo, già altissimo, lieviterà ancora. Senza contare che in Italia non esistono giacimenti di uranio, quindi dipenderemmo ancora dagli stati esteri per la produzione di energia. Senza contare il rischio che salta alla mente di tutti cioè gli incidenti nelle centrali nucleari che potrebbero liberare una quantità enorme di radiazioni. Quelli avvenuti in passato, ad esempio a ÄŒernobyl', sono state tragiche fatalità che però dimostrano che può avvenire senz’altro la fusione del nocciolo con conseguenze drammatiche per i cittadini. Anche nella nostra terra, la Calabria, è stato identificato un sito per la costruzione di una centrale nucleare, a Sellia Marina in provincia di Catanzaro. Questo nonostante la nostra regione sia interamente un territorio a rischio sismico! E le scorie nucleari? Che fine gli faremmo fare? Di nuovo nelle mani della ‘ndrangheta che li affonderebbe con le altri navi dei veleni nei nostri mari?

    Nelle altre nazioni hanno già capito che il nucleare non è una scelta che guarda al futuro nel campo della produzione di energia, basta sapere che gli Stati Uniti, il paese più spiccatamente nucleare al mondo, non si costruiscono nuove centrali dal 1979!

    Diamo allora una spallata a questa idea scellerata del governo Berlusconi, che ignorando il referendum del 1987 che diceva no al nucleare nel territorio Italiano, vuole costruire nuove centrali ed avvelenarci tutti! Rinnoviamo l’invito, a tutti i compagni ed a chiunque abbia a cuore le sorti della terra e la salute delle persone, a firmare contro il nucleare in Italia. Diciamo “NO al nucleare, SI alle rinnovabili”.

    Federazione Giovanile Comunisti Italiani – Partito dei Comunisti Italiani
    Vibo Valentia

    Fonte

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