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Sulla mobilitazione studentesca Roberto Saviano ha perso un'altra occasione per tacere

(16 Dicembre 2010)

anteprima dell'articolo originale pubblicato in www.radiocittaperta.it

Sulla mobilitazione studentesca Roberto Saviano ha perso un'altra occasione per tacere

foto: www.radiocittaperta.it

Se dovessimo dire che ce lo aspettavamo andremmo molto vicino alla verità. Roberto Saviano è stato prevedibile come le campane delle chiese la domenica mattina.
Nella sua lettera aperta agli studenti nella quale condanna gli scontri avvenuti nel centro della Capitale ridotta a zona rossa per "proteggere" una vergognosa sceneggiata nelle aule parlamentari, Saviano istiga i ragazzi a rinunciare al conflitto e ad adagiarsi dentro "o' sistema" accettandone le regole. "Bisognerà organizzarsi, e non permettere mai più che poche centinaia di idioti egemonizzino un corteo di migliaia e migliaia di persone. Pregiudicandolo, rovinandolo" scrive Saviano pappagallando versioni che si sono ripetute per decenni. E scrive ancora "Così inizia la nuova strategia della tensione, che è sempre la stessa: com'è possibile non riconoscerla? Com'è possibile non riconoscerne le premesse, sempre uguali? Quegli incappucciati sono i primi nemici da isolare. Il "blocco nero" o come diavolo vengono chiamati questi ultrà del caos è il pompiere del movimento".
In realtà è proprio Saviano a dimostrarsi del tutto ignorante sulla strategia della tensione ed a rivelare pubblicamente il suo ruolo di pompiere e di depotenziatore del conflitto sociale, un ruolo per il quale è stato costruito e intorno al quale hanno costruito una sofisticata operazione culturale ed editoriale. La sua esternazione contro la manifestazione del 14 dicembre è infatti stata prevedibile e puntuale nel momento di massima attenzione dei media e mentre emergeva il carattere dirompente e dissonante di un evento politico di massa.
Dobbiamo ammettere che in questo frangente il capo della polizia Manganelli ha detto cose più importanti di quelle di Saviano quando ha denunciato che l'uso della polizia non può sostituirsi all'azione di governo di fronte ai problemi sociali.
La rabbia e la determinazione dei ragazzi è diventato un patrimonio immensamente più interessante e indipendente dei monologhi di Saviano. Innanzitutto perchè è un fenomeno collettivo e non individualista fino al narcisismo, in secondo luogo perchè manda alle classi dominanti un messaggio assai più chiaro e forte di quello che l'ambiguità di Saviano ha omesso fino ad oggi: se non sapete essere classe dirigente oltre che classe dominante...toglietevi di mezzo!! E' questo il messaggio chiaro e forte della manifestazione del 14 dicembre e della mobilitazione dei giovani.
Qualcuno dice che la realtà fa sempre giustizia dei personaggi ambigui, Saviano è come il Pope Gabon: essere la testa della masse per mantenerle subalterne alle classi dominanti, magari sostituendo il gruppo di potere legato alla Fininvest con quello legato al gruppo Caracciolo/La Repubblica.
Un motivo in più per lanciare un appello ai giovani in rivolta: diffidate di quelli che vogliono marciare alla vostra testa e liberatevi dai guru!!!

Redazione Contropiano

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