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(2 Maggio 2012) Enzo Apicella
A Torino contestato Piero Fassino al corteo del primo maggio. La polizia interviene con una carica pesante e immotivata.

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Il prefetto Basile vuole anche i colonnelli?

(21 Dicembre 2010)


Il prefetto di Modena Benedetto Basile, nell’annuale resoconto delle attività della Prefettura, ha annunciato la sua intenzione di chiedere al sindaco Pighi di “vietare con ordinanza alcune manifestazioni per le vie del centro”. E’ un fatto gravissimo che condanniamo con la massima fermezza. Purtroppo è un attacco ai diritti democratici già sperimentato a Bologna durante l’epoca di Cofferati, un autentico modello per tanti sindaci-sceriffo.
Chiariamo sin da ora che noi non subiremo un eventuale divieto di quel genere. Un divieto che ricorderebbe anni bui e preparerebbe la strada ad una escalation di attacchi alle più elementari libertà democratiche, nell’intento di intimidire chi nei prossimi anni alzerà la testa contro la crisi economica.
Il clima repressivo sta montando a livello nazionale, ricordiamo a mo’ di esempio le dichiarazioni vergognose di Gasparri, ma anche locale. Le parole del prefetto Basile fanno eco alle dichiarazioni perbeniste e reazionarie di Giovanardi il quale, dopo il corteo contro il CIE del 19 giugno, invocò la “liberazione” del centro dalle manifestazioni, definendo il centro storico “salotto buono” della città da preservare da manifestanti rumorosi che ne rovinerebbero il decoro.
Ci preme inoltre portare all’attenzione della cittadinanza che il CIE di Modena pare essere, per la sua fama di CIE “duro”, l’”Asinara”, o se preferiamo la “Cayenna”, dei CIE italiani. Di recente, ad esempio, vi sono stati deportati due immigrati arrestati dopo aver guidato le lotte di Brescia e Milano. Su questo sarebbe interessante capire cosa pensa il prefetto, impegnato invece a difendere l’indifendibile blitz a Windsor Park. Ma su quello che è il CIE di Modena il silenzio è assordante.

Circolo PRC “Gramsci” di Modena

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