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Le forze di occupazione israeliane uccidono un pastore a Beit Lahya

(26 Dicembre 2010)

Ieri mattina Salama Abu Hashish, vent'anni, stava facendo pascolare le sue pecore e capre a Beit Lahya, nel nord di Gaza, quando le forze di occupazione israeliane gli hanno sparato senza nessun avvertimento. Il proiettile lo ha colpito alla schiena ed è andato dritto attraverso uno dei suoi reni. È stato sottoposto ad un operazione ed è stato ricoverano in terapia intensiva all'ospedale di Kamal Adwan, dove è morto alle 17.30. Le forze di occupazione non solo hanno strappato una vita alla famiglia Abu Hashish, ma hanno reso vedova una giovane donna di 19 anni ed orfano un neonato che era nato solo la notte precedente. Salama Abu Ashish era appena diventato padre e non ha nemmeno fatto in tempo a dare un nome al suo primo figlio. Altri 3 lavoratori sono stati feriti nel nord di gaza dai proiettili israeliani ieri.

Gli attacchi di ieri confermano un'escalation negli assalti israeliani verso i lavoratori nell'area del confine: solo nelle ultime 5 settimane 40 persone sono state ferite nella buffer zone, un'area “no-go” che corre all'interno dell'area palestinese del confine in una fascia larga da 300 a 500 metri. Secondo le Nazioni Unite, tuttavia, la zona ad alto rischio si allarga fino ai 1000-1500 metri.
L'area totale ammonta al 35% delle terre arabili di Gaza. Secondo il Palestinian Center for Human Rights, 84 lavoratori sono stati feriti nove sono stati uccisi da militari israeliani dal gennaio 2010. Salama Abu Hashish è la decima vittima civile nell'area vicino al confine solo quest'anno

Riad Abu Hashish, lo zio della vittima, ha riferito che Salama portava regolarmente le sue pecore e capre a pascolare nell'area vicino al confine nord. Secondo la sua testimonianza ieri si trovava tra i 150 e i 200 metri dal confine quando è stato colpito da un cecchino delle forze di occupazione israeliane. Poichè l'ambulanza non poteva raggiungere l'area, i raccoglitori di pietre vicini lo hanno portato via su un carretto trainato da un asino.

“Tutto questo è a causa dell'occupazione e della povertà che ha portato aGaza! Lui rischiava andando nella buffer zone perchè non ha altre possibilità per dare da mangiare ai suoi animali”. Ha riferito Riad Abk Hashish sotto shock.

ISM Gaza fa un appello per una fine immediata degli spari a civili innocenti, costretti a fare questo lavoro dall'assedio illegale e esorta la comunità internazionale a fare pressione su Israele affinchè ponga fine a questi attacchi.

ISM Gaza

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