">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale, ambiente e salute    (Visualizza la Mappa del sito )

La peste

La peste

(23 Novembre 2010) Enzo Apicella
“La Peste”. Un libro-inchiesta denuncia le infiltrazioni camorristiche nel ciclo dei rifiuti, le convenienze della politica e gli interessi della massoneria

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Capitale, ambiente e salute)

Napoli, un dramma rimasto senza soluzione

(28 Dicembre 2010)

RIFIUTI Nonostante gli impegni assunti dalle istituzioni, la regione è in panne. L’immondizia aumenta, gli autocompattatori non bastano e le discariche si riempiono. E i cittadini si ribellano


Dentro i cassonetti e lungo i marciapiedi, Napoli è ancora sommersa dai rifiuti. Se nelle strade del capoluogo campano ci sono duemila tonnellate di immondizia, nell’hinterland la situazione è dieci volte peggiore. La tensione cresce di giorno in giorno e la rabbia prende il sopravvento. Esasperati da tre giorni di conferimenti straordinari che hanno reso l’aria intorno alla zona della discarica di Cava del Poligono irrespirabile, nella notte di Santo Stefano i cittadini di Chiaiano, Mugnano e Marano sono scesi in strada per reclamare l’immediato ripristino delle condizioni di vivibilità del territorio. I mezzi dell’Asia, la società che per conto del Comune di Napoli cura la raccolta della spazzatura, sono stati prima accerchiati e poi danneggiati. «Alcuni cittadini hanno sanzionato gli autocompattatori sgonfiando le ruote dei camion» raccontano del presidio permanente contro la discarica di Chiaiano. Un gesto dettato dalla disperazione che i Comitati «non condannano» affatto.

«Di fronte al silenzio assordante della Provincia e della Regione sul piano rifiuti e davanti ad un peggioramento precipitoso delle condizioni di vita sul territorio - fanno sapere dal Presidio -, pensiamo che la rabbia e la disperazione dei cittadini possa esprimersi oggi anche in questo modo». Secondo i cittadini riuniti nel comitato, a preoccupare le istituzioni sarebbe solo la pulizia della città e non la salute degli abitanti: «La priorità è scaricare i rifiuti, poco importa della qualità di vita nel territorio». Dopo l’intervento di ieri nella zona di Capodichino, l’esercito ieri è tornato in azione in provincia dove la quantità di rifiuti accumulata nelle strade aumenta di giorno in giorno. Ma il lavoro dei militari sembra vano quando tutto ciò che è stato raccolto non ha una destinanzione certa. Le discariche sono quasi sature e gli impianti di tritovagliatura Stir, dopo la chiusura per festività, non riescono a smaltire la giacenza. Così gli autocompattatori restano in coda, per ore ed ore. E il dramma continua. «All’impianto Stir di Caivano ci sono al momento 35 compattatori in fila e altri 15 stanno arrivando, mentre al Tufino sono dodici e solo 3 hanno scaricato. Se continua così domani sarà una tragedia», avverte l’assessore all’Igiene Urbana del Comune di Napoli, Paolo Giacomelli. Se gli autocompattatori non riescono a liberarsi del carico, non potranno continuare a raccogliere i rifiuti e l’immondizia per le strade non potrà che aumentare. «Il decreto legge approvato nei giorni scorsi sui rifiuti dimostra tutta la sua inadeguatezza ad affrontare la soluzione dell’emergenza e a determinare una prospettiva stabile per un ciclo integrato dei rifiuti - puntualizzano in una nota Cgil Campania e Camera del lavoro metropolitana di Napoli -. Nonostante gli impegni solenni assunti dalle istituzioni.


La Regione è incapace di indicare i flussi di smaltimento ai Comuni e i rifiuti restano nei camion e nelle strade». Per il presidente della Regione Stefano Caldoro, le responsabilità sarebbero del Comune e della sua società di gestione: «La società Asia - dice non ha la struttura per fare tutto ed è lì il nodo, è lì che si blocca ogni volta qualcosa». Per Daniele Fortini, amministratore delegato di Asia, la municipalizzata dei rifiuti,«a Napoli è in atto uno scontro tra poteri forti, tra chi controlla il territorio e chi a Roma vorrebbe con la bacchetta magica mettere a posto tutto». Poi aggiunge: «Sullo sfondo c’è la campagna elettorale di marzo. E il destino di Napoli è affidato all’esito del voto. E alla guerra che si scatenerà per il controllo dei cantieri dei due inceneritori di Napoli e Salerno, che daranno duemila posti di lavoro e investimenti per mille milioni di euro. La stessa cifra che la Fiat investirà per Mirafiori. Immaginatevi gli appetiti che si sono scatenati ». Lo scaricabarile continua. E, con esso, anche un dramma che sembra senza soluzione.

Rossella Anitori - Terra

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Lo smaltimento rifiuti tra privatizzazione e ecomafie»

Ultime notizie dell'autore «Terra - quotidiano ecologista»

9037